{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/piccoli-animali/razze-di-roditori-e-piccoli-animali/coniglio-dangora","title":"Coniglio d’Angora","mag_id":320068,"is_single":true,"cat_name":"Piccoli animali","sub_cat_id":549,"sub_cat_name":"Razze di roditori e piccoli animali","cat_id":547}
Di solito i conigli d’Angora hanno il mantello bianco.
Il coniglio d’Angora è noto soprattutto per il suo splendido mantello di soffice lana d’angora. Proprio le sue caratteristiche fisiche, però, lo rendono un pelosetto piuttosto impegnativo, non adatto ai principianti. Va tosato regolarmente e ha bisogno di una conigliera idonea: insomma, è un coniglio davvero molto bello, che richiede un certo impegno.
Un aspetto inconfondibile per via della folta pelliccia
Si tratta di un coniglio a pelo lungo di medie dimensioni: gli esemplari adulti pesano infatti tra i 3 e i 5 kg, ma la particolarità di questa razza è lo straordinario mantello lungo e morbido.
Ancora oggi, la lana d’angora viene spesso utilizzata nell’industria tessile quale prodotto pregiato, anche se ultimamente si discute sempre più dell’aspetto etico di questa lavorazione, che è quindi piuttosto controversa. In ogni caso, un coniglio di questa razza può produrre fino a 2 kg di lana all’anno.
Lana d’angora: il pregiato mantello del coniglio d’Angora
A differenza di altre razze, questo coniglietto non fa la muta. Indipendentemente dalla stagione, infatti, il suo pelo cresce e ricresce continuamente. Ciò significa che va tosato all’incirca ogni 3 mesi.
Ma non è tutto: un’altra caratteristica speciale che caratterizza questa razza è la composizione del mantello, il quale è costituito principalmente da un sottopelo molto fitto che protegge dal freddo. Tuttavia, non avendo pelo protettivo, il sottopelo di questo coniglio si impregna come una spugna non appena entra a contatto con l’acqua.
Infine, i conigli d’Angora sono facilmente riconoscibili anche per via dei grandi ciuffi di pelo che ricoprono le loro orecchie.
I colori del coniglio d’Angora
La maggior parte è di un bel bianco candido, e solitamente si tratta di conigli albini. Esistono diversi altri colori di mantello, ma le associazioni di allevatori riconoscono soltanto gli esemplari bianchi.
Ad ogni modo, questi sono gli altri colori del coniglio d’Angora:
giallo
marrone scuro
grigio-blu
blu
La costituzione fisica
Non è facile intuire la forma del corpo del coniglio d’Angora, avvolto com’è da questa massa di pelo soffice e vaporoso. E’ possibile farlo quasi esclusivamente dopo averlo tosato. Gli allevatori lo descrivono come di corporatura leggermente allungata e dalla forma cilindrica, “ben arrotondato nella parte posteriore”. Le zampe sono di media lunghezza e robuste.
Curioso e affettuoso: il carattere del coniglio d’Angora
Si dice che il questa razza abbia un carattere particolarmente amichevole. Infatti, grazie alla loro natura equilibrata e pacifica, sono adatti anche ai bambini. Si tratta di animaletti molto curiosi e socievoli, con un carattere estremamente piacevole.
Come altri conigli dalle orecchie lunghe, anche gli Angora hanno un forte bisogno di muoversi e si annoiano facilmente. Per questo motivo, hanno bisogno di fare regolare esercizio fisico e sono felici se dispongono di una zona di sgambamento che offra loro varietà e opportunità di distrarsi.
Insomma, le attività ludiche e i giochi per conigli sono un must, per questa razza morbida e vivace.
La socializzazione con gli altri conigli
I conigli selvatici sono molto socievoli e vivono in colonie. Anche se vengono addomesticati non vanno mai adottati o allevati da soli. Per essere felici, i conigli d’Angora hanno assolutamente bisogno di conspecifici con cui giocare, stringere relazioni e interagire positivamente.
Attenzione: i conigli diventano sessualmente maturi molto presto
Una femmina di coniglio di medie dimensioni può diventare sessualmente matura a 4-5 mesi e avere prole più volte all’anno. Tieni conto che ad ogni cucciolata nascono in media da 3 a 4 cuccioli. Detto questo, i conigli d’Angora non sono completamente adulti fino all’età di 7-8 mesi.
Ecco perché è necessario stare all’erta e separare per tempo gli esemplari più giovani dal resto del gruppo (o aspettare a sufficienza, prima di unirli agli altri), così da evitare gravidanze indesiderate in età prematura.
Per evitare cucciolate fuori programma, ovviamente puoi anche pensare di sterilizzare i tuoi conigli d’Angora.
La convivenza con gli altri pet
Alle giuste condizioni, si possono tranquillamente allevare i conigli d’Angora insieme ai gatti o addirittura ai cani. Tuttavia, questo tipo di interazioni possono essere senz’altro positive ma non sostituiscono mai le indispensabili relazioni con gli altri conigli.
Ma c’è un altro aspetto da tenere presente: è sempre bene evitare che si incontrino “predatore” e “preda” senza supervisione, perché potrebbero verificarsi lesioni o peggio. E anche la trasmissione di possibili malattie da una specie all’altra è un pericolo concreto, per i nostri amici dalle orecchie lunghe.
Capita spesso che le persone allevino contemporaneamente conigli e porcellini d’India. Purtroppo, però, le due specie hanno ben poco in comune e non “vanno d’accordo” tra loro. Le incomprensioni e le aggressioni sono quindi frequenti. Meglio evitare.
Quindi, se vuoi allevare un piccolo gruppo di conigli d’Angora, fallo separatamente dagli altri tuoi animali domestici.
Allevare e prendersi cura di un coniglio d’Angora
La tana del coniglio
I conigli amano molto muoversi. Ci piace pensarli come piccoli animaletti coccolosi ma in realtà hanno bisogno di molto spazio per poter saltellare, correre e vivere in maniera idonea alla specie. Un ampio recinto è il primo, essenziale elemento che serve per allevare i conigli in modo adeguato.
Ecco gli accessori di base che servono per allestire al meglio la tua conigliera:
Ovviamente devi pulire regolarmente tanto la conigliera quanto il recinto dei tuoi coniglietti, per fare in modo che i tuoi pelosetti si sentano sempre a loro agio nel proprio ambiente.
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Allevare i conigli d’Angora all’aperto
In generale, i conigli d’Angora tollerano meglio il freddo del caldo. Tuttavia, sono delicati quando si tratta di umidità e correnti d’aria. Questo perché l’acqua può infiltrarsi nel sottopelo e, quando le temperature sono inferiori allo zero, persino congelare: questo mette seriamente in pericolo la vita stessa del tuo pelosetto.
Quindi, se vuoi tenere i tuoi coniglietti all’aperto, fai in modo che siano sempre alloggiati in condizioni di asciutto e di protezione dalle correnti d’aria.
Inoltre è necessario assicurarsi che il recinto esterno sia collocato in un luogo protetto dal vento e dal caldo, soprattutto in estate, visto che i conigli sono soggetti al colpo di calore.
Come si tosa un coniglio d’Angora
I conigli d’Angora non fanno la muta, il che significa che il loro pelo non cade da solo. Ecco perché questi coniglietti vanno tosati ad intervalli regolari. Si consiglia di farlo 4 volte l’anno.
Puoi decidere di far tosare il tuo coniglietto dal veterinario oppure puoi farti mostrare come si fa.
Prima di iniziare, però, è necessario spazzolare accuratamente il mantello del tuo pet. Per farlo, ti serve unpettine o una spazzola che ti permetta di rimuovere tutto ciò che rimane impigliato nel pelo: fieno, paglia o persino sporcizia.
Puoi tagliare il pelo del tuo pet con un paio di forbici classiche, avendo cura di tagliare anche i ciuffi sopra le sue orecchie. Se invece il tuo amico di zampa si dimena troppo durante la procedura, ti conviene usare un paio di forbici con la punta arrotondata, così da evitare il rischio di lesioni.
Ovviamente esistono anche le tosatrici professionali, che semplificano l’operazione e riducono la possibilità di fare errori o ferire accidentalmente il tuo animaletto.
Attenzione al freddo, dopo la tosatura
I coniglietti che sono stati appena tosati si raffreddano molto facilmente e possono quindi ammalarsi. Per questo motivo, soprattutto in inverno, è consigliabile ospitare il coniglio d’Angora in una conigliera interna con un po’ di paglia e fieno, subito dopo la tosatura. Il fatto stesso che si cibi del fieno contribuisce alla regolazione del calore e lo mette al sicuro da raffreddori.
La cura del pelo del coniglio del più soffice tra i conigli
Se non vuoi che il mantello del tuo pelosetto si opacizzi, è bene spazzolarlo quotidianamente. Non è solo una questione estetica: una pelliccia opacizzata ostacola la regolazione del calore del tuo pet ed è una specie di calamita per i parassiti come gli acari.
Un altro rischio concreto e molto serio, se trascuri l’igiene del tuo amico di zampa, è l’infestazione da vermi della mosca (miasi): questi parassiti depongono le loro uova nella zona genitale del coniglio, causandogli atroci sofferenze.
Ti conviene anche fare controlli regolari dei suoi artigli e, se sono troppo lunghi, accorciarli con un paio di forbici.
Alimentazione: un coniglio che va pazzo per fieno e verdure
I conigli sono erbivori stretti: amano le verdure fresche e gli ortaggi come le carote, ma anche l’erba fresca e il dente di leone.
Come tutti i conigli, anche quelli d’Angora hanno uno stomaco piuttosto sensibile. Il modo migliore per prevenire i problemi digestivi è fornire loro una razione giornaliera di fieno fresco e di paglia.
Non trascurare nemmeno l’acqua: è fondamentale che sia sempre accessibile, fresca e pulita. Anche qualche rametto e ramoscello sono importanti: permettono ai tuoi amici dalle orecchie lunghe di rosicchiare e distrarsi.
Se scegli un mangime completo, fai in modo che sia di alta qualità e non contenga zucchero o altri additivi dannosi.
Vorresti saperne di più sugli alimenti con cui nutrire al meglio il tuo amico dalle orecchie lunghe? Allora leggi il nostro articolo L’alimentazione del coniglio: troverai un’utilissima guida che ti aiuterà ad orientarti al meglio.
La salute: i molti problemi legati alla lana d’Angora
Purtroppo i conigli d’Angora non possono sopravvivere senza l’aiuto dell’uomo: la loro pelliccia, infatti, è stata selezionata espressamente per fare in modo che cresca in maniera estrema.
Se non ci se ne prende cura regolarmente, quindi, diventa rapidamente un handicap che praticamente immobilizza questi coniglietti.
Ma non è finita, la lunga lana del coniglio d’Angora gli causa diversi altri problemi:
Stress e rischio di lesioni, per via delle tosature periodiche indispensabili
Irritazioni agli occhi, soprattutto per gli esemplari che hanno gli occhi coperti dai peli
Disturbi del tratto gastrointestinale dovuti a boli di pelo (tricobezoari), visto che tutti i conigli si puliscono regolarmente e quindi ingeriscono pelo.
Se il pelo viene trascurato si manifestano malattie della pelle, infestazione da vermi della mosca e altri parassiti.
Tendenza ad avere la temperatura corporea più alta del normale per via del fittissimo mantello
Tendenza a raffreddarsi per via del mantello non idrorepellente
Ecco perché molte associazioni per la protezione degli animali considerano l’allevamento del coniglio d’Angora completamente inopportuno, che andrebbe fatto cessare. E questo senza contare il dato agghiacciante circa i numerosi allevamenti lager, per lo più cinesi ma purtroppo anche europei, dove si produce la lana d’Angora, spesso torturando questi poveri animali indifesi.
Quanto a lungo vive un coniglio d’Angora?
L’aspettativa di vita media dei coniglio è di 9 anni. Anche questa razza, se ben curata, può raggiungere questa età.
Quanto costa un coniglio d’Angora?
A seconda dell’allevatore, il prezzo di un esemplare di questa razza può variare molto. Di solito, comunque, la fascia di prezzo è compresa tra 80 e 120 euro.
Bisogna però mettere in conto gli aspetti etici di questo tipo di allevamento: gli animali, per via del loro mantello pregiato, vengono in pratica sfruttati e spesso vivono in condizioni assolutamente non idonee, per non parlare di come vengono barbaramente uccisi quando non rendono adeguatamente.
Ecco perché dal nostro punto di vista è preferibile non incentivare il commercio del coniglio d’Angora e orientarsi verso qualche altro coniglio, se si vuole adottare un amico di zampa dalle orecchie lunghe e la pelliccia soffice.
Non è affatto impossibile trovare splendidi esemplari di conigli anche nei rifugi per animali sparsi per tutto il suolo italiano: prima di rivolgerti ad un allevatore, quindi, è sempre una buona idea verificare se, per caso, nel rifugio vicino a casa non ci sia un bellissimo coniglietto in cerca di una nuova famiglia.
Origini della razza e allevamento: una pelliccia molto pregiata
Il nome di questo coniglietto ne rivela l’origine turca, e più precisamente della provincia di Ankara. In passato, il coniglio d’Angora era chiamato anche coniglio da seta o coniglio del Kashmir. Il suo pelo lungo e soffice, che lo rende così famoso e speciale, è un tratto genetico ed è dovuto ad una mutazione naturale.
Una storia lunga centinaia di anni
Si pensa che già i Romani allevassero questi coniglietti, allo scopo di utilizzarne la lana calda e morbida. Di sicuro sappiamo che diversi secoli fa le popolazioni nomadi, che vivevano in Ungheria e Romania, presero ad allevare questi conigli per la loro lana morbida, più calda persino della fibra di lana mohair che ricavavano dalle loro capre.
Le prime tracce certe di questi conigli nel resto d’Europa risalgono al ‘500, quando l’Inghilterra prese ad allevarli ribattezzandoli “lepri inglesi da seta”. Essendo estremamente preziosi, se ne vietò a lungo l’esportazione finché nel ‘700 non arrivarono in Francia.
In Germania, invece, il coniglio d’Angora arrivò a fine ‘700 direttamente dall’Inghilterra, importanti da Herr von Meyersbach.
Storicamente, nell’allevamento si è sempre data grande importanza alla lunghezza del pelo. Lo standard di razza dell’epoca prescriveva addirittura una lunghezza di almeno 25 cm., al punto che alle mostre venivano spesso presentati esemplari con pelliccia folta e lunga anche 40 cm.
Razze simili
Secondo l’attuale classificazione, il coniglio d’Angora appartiene alle razze a pelo lungo. Altri conigli a simili sono i conigli castani, i conigli castani nani, i conigli Jamora e i conigli testa di leone a pelo lungo.
L’attuale produzione di lana d’angora
Circa il 95% della lana d’angora commercializzata in tutto il mondo proviene da conigli d’Angora provenienti dallaCina, dove purtroppo gli animali vengono spesso allevati in condizioni a dir poco discutibili e secondo standard diversi da quelli obbligatori in Europa.
Gli attivisti per i diritti degli animali criticano i metodi brutali utilizzati per la tosatura e il fatto che vengano allevati all’interno di piccole gabbie, individualmente. Per questo motivo sarebbe meglio evitare di acquistare prodotti realizzati con la lana d’angora.
Chiaramente la produzione di questo pregiato materiale si fonda sullo sfruttamento quando non il maltrattamento di poveri animali indifesi.
Un coniglio che richiede tempo e cure
Con la loro soffice pelliccia, i conigli d’Angora sono estremamente carini ed è naturale aver voglia di adottarne un paio di esemplari. Tuttavia, prendersene davvero cura richiede tempo e impegno, soprattutto perché non è mai bene adottare un solo esemplare, visto che i conigli hanno bisogno di socializzare e di vivere in gruppo.
Scegli questa razza solo se hai tempo da dedicare al tuo amico di zampa e puoi permetterti di allevarne almeno due o tre esemplari.
Scheda del Coniglio d’Angora
In breve:
il Coniglio d’Angora è una razza antichissima famosa per la pregiata lana che si ricava dal suo mantello, veniva allevata forse già dai Romani, sicuramente dalle popolazioni nomadi dell’Est d’Europa e poi, nel ‘700, in Inghilterra, da dove si diffuse anche in Francia, Germania e poi nel resto d’Europa.
Origine:
Turchia (per lo meno nel nome)
Peso:
3-5 kg
Pelo:
morbido, soffice e straordinariamente lungo visto che questo coniglio non fa la muta e quindi va tosato all’incirca ogni 3 mesi.
Colore del mantello:
lo standard prevede che sia bianco, tecnicamente albino, ma ne esistono anche i seguenti colori secondari:
giallo
marrone scuro
grigio-blu
blu
Aspettativa di vita:
9 anni ca.
Prezzo:
attorno ai 100 euro, ma dipende molto dall’allevatore
Carattere:
vivace, socievole, ama i bambini e il contatto fisico ma ha bisogno di fare molto movimento, ogni giorno.
Cura del pelo:
molto elevata
Adatto alla vita in appartamento:
sì ma solo in gruppo e all’interno di una conigliera di dimensioni adeguate. Inoltre è fondamentale offrigli ogni giorno opportunità di svago fuori dalla gabbia e possibilmente all’aria aperta.
Bisogno di movimento:
medio-elevato
Tendenza al sovrappeso:
no
Adatto ai bambini:
sì
Adatto alla convivenza con i gatti:
in teoria sì, ma mai senza sorveglianza
Adatto alla convivenza con altri cani:
in teoria sì, ma mai senza sorveglianza
Adatto alla convivenza con il porcellino d’India:
no
Possibili malattie:
data la particolarità del suo mantello lungo e folto, deve fare spesso i conti con i parassiti e in particolare con gli acari, oltre a tendere a soffrire di miasi (vermi della mosca), sempre a causa del suo pelo lungo.
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Bärbel Edel
Sono una giornalista con un grande interesse per la relazione tra l’uomo e gli animali, argomento che ho approfondito anche a livello universitario. Alcuni anni fa ho adottato un gatto di nome Elvis, un trovatello che si trovava nel canile di Monaco di Baviera e che nel giro di poco tempo è diventato il boss di casa. Proprio la relazione con Elvis ha ispirato il mio blog “Lieblingskatze” e mi ha portato ad occuparmi, come giornalista, di argomenti legati al mondo animale. Con i miei articoli spero di aiutare le persone a capire ancora meglio i loro pet.
Questa è la storia di una mutazione genetica inizialmente non desiderabile che a un certo punto inizia ad essere selezionata apposta dall’uomo, per dare origine ad una nuova tipologia di animale domestico: il Mini Pig. Scopriamo insieme caratteristiche ed esigenze di questo maialino dal carattere socievole e dall’intelligenza straordinariamente vivace.
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Criceto dorato, criceto d'angora, criceto nano ecc. Esistono molti tipi di criceti diversi per colori e taglia: in virtù del loro tenero aspetto e delle loro piccole dimensioni, sono particolarmente amati dai bambini. Tuttavia, i criceti non sono caratterialmente così teneri come sembrano, sono molto delicati, presentano esigenze ben specifiche e richiedono attenzione e dedizione da parte di chi li adotta.