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Il Capibara è il più grande roditore vivente al mondo e i video che lo ritraggono sono diventati virali su Tik Tok, Instagram e altri social media
Il Capibara è originario del Sud America. Come il castoro o la lontra, vive nei pressi di grandi specchi d’acqua. Questo simpatico roditore è molto popolare su TikTok, Instagram e altri social media. Ma cosa rende questa creatura esotica così speciale? Può essere allevato come animale domestico? Leggi questo articolo per saperne di più sul peloso più trendy del momento.
Il Capibara (nome scientifico: Hydrochoerus hydrochaeris) è il più grande roditore vivente. Con una lunghezza di 100-134 cm e un’altezza al garrese di 50-62 cm, ha le stesse stesse dimensioni di un Golden Retriever. Il suo peso è addirittura molto superiore a quello di questo cagnolone e si aggira tra i 50 e i 75 kg.
Questa specie appartiene alla famiglia dei caviidi (Caviidae) e in effetti somiglia un po’ al Porcellino d’India. Il pelo di questo imponente roditore è lungo, ruvido e di un colore che va dal bruno-rossastro al grigio-giallastro. Il mantello, però, non è molto folto. In alcuni punti è addirittura così sottile da far trasparire la sua pelle.
Corpo tozzo, testa larga
La testa larga del Capibara ha un aspetto incredibilmente massiccio. Orecchie, occhi e narici sono disposti in linea sulla sommità della testa. Questo permette a questo peloso di avere una visione ottimale dell’ambiente circostante, anche quando la maggior parte del corpo è sott’acqua.
Il suo corpo è grassoccio e massiccio, con arti corti e una coda cortissima, quasi assente. Le dita – quattro negli arti anteriori e tre in quelli posteriori – sono palmate. Come gli altri roditori, possiede dei denti incisivi “a scalpello” a crescita continua, perfetti per rosicchiare.
Una piccolissima differenza tra maschi e femmine
I maschi e le femmine di questa specie non si differenziano quasi per nulla dal punto di vista estetico. Tuttavia, i maschi hanno una speciale ghiandola odorosa sul muso. Le femmine sono in media leggermente più grandi dei maschi.
Habitat e distribuzione: in quali Paesi è presente il Capibara?
Il Capibara popola gran parte del Sud America. Questo simpatico roditore è presente in Colombia, Venezuela, Guyana, Ecuador, Brasile, Bolivia, Paraguay, Uruguay e Argentina.
Poiché ama stare in acqua, il suo habitat naturale si trova principalmente lungo i grandi fiumi, come l’Orinoco, il Rio delle Amazzoni, il São Francisco e il Río de la Plata. Anche laghi, stagni e foreste di mangrovie ospitano questi mammiferi. Il Pantanal, la più grande zona umida del mondo, ospita un numero particolarmente elevato di questi pelosi.
I nuovi habitat del Capibara
A differenza di molti altri animali selvatici, il Capibara può sopravvivere piuttosto bene in prossimità delle zone residenziali. In alcuni casi ne trae addirittura vantaggio, ad esempio quando le foreste secche o le savane con arbusti spinosi vengono convertite in piantagioni o pascoli per il bestiame. I sistemi di irrigazione artificiale e le fonti d’acqua, infatti, creano nuovi habitat per questo roditore extra-large amante dell’acqua.
Comportamento e abitudini: il Capibara è un peloso amichevole?
Il Capibara è ritenuto un animale pacifico. Negli zoo viene spesso tenuto insieme ad altre specie sudamericane, come alpaca, tapiri o formichieri. Questo tranquillo roditore va generalmente d’accordo anche con gliuccelli: tollera persino che un uccellino si sieda sulla sua testa o sulla sua schiena.
Questo socievole quadrupede vive in branco insieme ad altri conspecifici. Il branco è generalmente composto da un numero di Capibara compreso tra 6 e 20. Durante la stagione secca, quando molti di questi mammiferi si radunano presso i laghi e i fiumi, i gruppi possono temporaneamente diventare molto più numerosi. Questi roditori comunicano tra loro utilizzando diversi versi come fischi, fusa, grugniti e clic.
Crepuscolare o notturno
Il Capibara non scava delle tane. Durante il giorno sonnecchia in acque poco profonde o in pozze d’acqua. Generalmente, è attivo al crepuscolo e va in cerca di cibo solo nel tardo pomeriggio o al mattino presto.
Di notte, il Capibara si ritira sulla terraferma e dorme protetto da una fitta vegetazione. Nelle aree in cui è perseguitato dall’uomo, modifica il suo comportamento e diventa notturno.
Un eccellente nuotatore
I suoi nemici naturali sono il giaguaro, il puma, lo speoto, il caimano e l’anaconda. Talvolta, gli esemplari giovani vengono predati anche dagli uccelli rapaci.
In caso di pericolo, il Capibara preferisce rifugiarsi in acqua. Questo simpatico roditore non solo è un eccellente nuotatore, ma è anche in grado dichiudere le narici e immergersi per cinque minuti.
Alimentazione: qual è il cibo preferito dal Capibara?
Il termine “Capibara” deriva dalla lingua indigena Guaraní e può essere tradotto come “signore delle erbe”. Un nome appropriato, dato che l’animale è uno dei più grandi erbivori del Sud America.
Rigorosamente vegetariano
La sua dieta consiste principalmente in erbe palustri e piante acquatiche. Di tanto in tanto, tuttavia, questo grosso roditore invade anche le piantagioni e si nutre di colture come la canna da zucchero o il mais.
Buono a sapersi: come il Porcellino d’India e il Coniglio, anche il Capibara si nutre delle sue feci intestinali. In questo modo, può assimilare tutti i principi nutritivi contenuti nelle piante difficilmente digeribili che sono alla base della sua dieta.
Quanto mangia un Capibara?
Un esemplare adulto ha bisogno di circa 2,7-3,6 kg di erba al giorno. Solo quattro o sei specie vegetali costituiscono la parte principale della dieta, tra queste la cosiddetta “erba palustre delle Indie occidentali” (Hymenachne amplexicaulis).
Riproduzione e allevamento dei piccoli
I Capibara si accoppiano durante tutto l’anno. La maggior parte dei piccoli nasce durante la stagione delle piogge, che nella parte settentrionale del Sud America cade tra aprile e maggio, nella parte meridionale in ottobre.
Generalmente, le femmine danno alla luce una cucciolata all’anno, raramente due. Dopo un periodo di gestazione di circa 110-150 giorni, nascono da quattro a otto piccoli. Dato che questi mammiferi non costruiscono dei nidi, il parto può avvenire in qualsiasi punto del loro territorio.
Il Capibara è una specie nidifuga
I cuccioli di Capibara nascono già completamente ricoperti di pelo e con denti permanenti. Trattandosi di una specie nidifuga, i piccoli possono mangiare l’erba poco dopo la nascita e vengono svezzati a tre o quattro mesi. Raggiungono la maturità riproduttiva a 15-18 mesi.
Il Capibara è una specie a rischio?
Il Capibara è ampiamente diffuso in Sud America e non è quindi considerato una specie a rischio di estinzione. Tuttavia, in alcune regioni in cui un tempo erano estesamente presenti, le popolazioni sono diminuite drasticamente o sono scomparse del tutto, ad esempio in alcune zone del Perù o del Venezuela.
Il motivo principale è la caccia. Con la pelle di questo roditore viene prodotto un cuoio di colore chiaro utilizzato, ad esempio, per realizzare guanti, giacche o selle. Inoltre, in queste regioni la carne di Capibara viene trasformata in salsicce o consumata durante il periodo quaresimale.
Quanto vive un Capibara?
In natura, questo gigantesco roditore vive circa 8 – 10 anni. Gli esemplari in cattività possono vivere molto più a lungo: negli zoo non è raro che raggiungano 12 anni o più.
È possibile allevare un Capibara come animale domestico?
In alcuni Paesi, è possibile tenere i capibara come animali domestici. Il commercio internazionale di questi animali non è soggetto ad alcuna restrizione, poiché la specie non è attualmente in pericolo di estinzione.
In Italia, dal 1996 la detenzione di Capibara da parte di privati è proibita per legge, perché specie inserita nell’elenco delle specie selvatiche e pericolose. Questo divieto assoluto potrebbe sembrare eccessivo dato che, come abbiamo visto, questo animale è fondamentalmente pacifico. Non dobbiamo, però, mai perdere di vista la necessità di salvaguardare il benessere dei nostri amici di zampa.
È davvero improbabile che le esigenze di detenzione di questo grande roditore possano essere soddisfatte nelle abitazioni private. In natura, questo mammifero vive in territori che vanno dagli 80 ai 200 ettari. A ciò si aggiunga che non possono vivere da soli e che, oltre ad uno spazio molto ampio, avrebbero bisogno anche di una grandissima vasca d’acqua in cui immergersi.
Conclusione: una star dei social media
Il Capibara è una vera e propria star sui social media come TikTok e Instagram. Questo simpatico roditore è il protagonista di numerosi meme, video e canzoni. Non sorprende, quindi, che molti amanti degli animali sognino di tenere un Capibara come pet.
Ma anche se in diversi Paesi, ad esempio in Germania, la detenzione privata è teoricamente possibile, questo affascinante peloso è, e rimane, un animale selvatico e può vivere in maniera rispettosa della specie solo in natura nella sua regione d’origine, il Sud America. Se anche tu sei affascinato da questo simpatico roditore e desideri vederlo dal vivo, puoi sempre visitare uno dei tanti zoo che ospitano esemplari di Capibara. Lì l’habitat di questi animali può essere ricreato il più fedelmente e il personale specializzato, dai custodi ai veterinari, può prendersene cura in modo adeguato.
Scheda del Capibara
In breve:
Il Capibara è la specie di roditore più grande del mondo. Appartiene alla stessa famiglia del Porcellino d’India ed ha una grande passione per l’acqua
Altezza al garrese:
50-62 cm
Peso:
50-75 kg
Aspettativa di vita:
8-10 anni, in cattività fino a 12 anni e più
Nemici naturali:
giaguaro, puma, anaconda, speoto, caimano
Carattere:
socievole, pacifico
Pelo:
lungo, ruvido, non molto folto
Colore del mantello:
da bruno-rossastro a grigio-giallastro
Alimentazione:
erbe di palude e piante acquatiche
Raggiungimento della maturità riproduttiva:
15 – 18 mesi
Gestazione:
110 – 150 giorni
Dimensioni della prole:
4 – 8 cuccioli
Area di distribuzione:
diverse zone del Sud America
Detenzione come animale domestico:
in Italia la detenzione di Capibara da parte di privati è proibita per legge, perché specie inserita nell’elenco delle specie selvatiche e pericolose
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Natalie Decker
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