{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/piccoli-animali/benessere-dei-piccoli-animali/come-aiutare-un-riccio-consigli-pratici-per-tutto-lanno","title":"Come aiutare un riccio: consigli pratici per tutto l'anno","mag_id":369047,"is_single":true,"cat_name":"Piccoli animali","sub_cat_id":551,"sub_cat_name":"Benessere dei piccoli animali","cat_id":547}
I ricci sono animali notturni, quindi si muovono principalmente quando è buio.
Uno degli animali del nostro continente più popolari in assoluto è il riccio europeo. Nonostante susciti simpatia e tenerezza nella maggior parte delle persone, questo mammifero erroneamente chiamato anche “porcospino” non ha vita facile, purtroppo. Sempre più spesso, infatti, si ferisce a causa dell’uomo. Ecco qualche utile consiglio pratico su come aiutare un riccio in difficoltà.
Hai trovato un riccio in giardino, ti sembra che sia in difficoltà ma non ne hai la certezza? La prima cosa da fare è capire se sta male e ha effettivamente bisogno di aiuto. Magari deve solo riprendere la sua strada e di andarsene in santa pace. Come si può capire se un riccio sta male?
I ricci sono animali selvatici protetti dalla legge e quindi non possono essere allevati in casa alla stregua di animali domestici. Se sono il tuo animaletto preferito e sogni di adottarne uno, puoi cercare un allevatore di riccio africano, una specie esotica che è consentito tenere in casa, diffusa soprattutto negli USA.
Fatta questa premessa, può capitare di trovare un riccio autoctono per strada o in giardino, avere l’impressione che sia in difficoltà e non sapere cosa fare per aiutarlo. Ecco alcuni esempi che possono aiutarti a capire quando un riccio necessita davvero di aiuto da parte tua:
un riccio che si muove di giorno sul suolo ghiacciato o innevato
un riccio che a novembre pesa meno di 500 grammi
un riccio malato: magro, apatico, sembra confuso e si aggira in pieno giorno
un riccio ferito
un riccio denutrito: ha i fianchi infossati, la forma del corpo ricorda più una salsiccia che una pallina o mostra addirittura una rientranza dietro la testa (questa condizione indica una grave malnutrizione)
un cucciolo di riccio, solo: ha ancora occhi e orecchie chiuse e probabilmente è orfano.
Se trovi un riccio che ha bisogno di aiuto, portalo il più rapidamente possibile in un ambulatorio veterinarioo in un centro ENPA. In molti casi, gli animali feriti o malati sono ipotermici (te ne puoi accorgere perché la pancia è più fredda che tiepida): per questa ragione, durante il trasporto verso l’ambulatorio, è consigliabile posizionare il riccio sopra una borsa dell’acqua calda (non bollente!) o su una coperta termica.
Autunno: cosa posso fare per aiutare i ricci?
Durante la stagione autunnale i nostri amici ricci sono particolarmente attivi. La ragione è molto semplice: devono fare in modo di stoccare un adeguato strato di grasso prima di poter affrontare l’inverno.
Ma non è tutto: in autunno il riccio deve anche preparare, a poco a poco, il suo nascondiglio per l’inverno. Naturalmente, ha bisogno di materiali da costruzione come foglie, legnetti ed elementi del sottobosco. Ecco perché puoi aiutare molto i ricci non rimuovendo tutte le foglie e i legnetti dal tuo giardino.
Se vuoi essere ancora più proattivo, puoi anche posizionare nel tuo giardino qualche casetta per ricci e mettere a disposizione di questi simpatici animaletti qualcosa da mangiare e da bere, soprattutto quando, con l’arrivo dell’autunno, le scorte di cibo diventano sempre più scarse, per i ricci.
Cosa mangia un riccio?
I ricci sono divoratori di insetti. Oltre a ciò, la loro principale fonte di cibo è costituita da lumache, lombrichi e ragni. Detto ciò, quando ha fame, un riccio mangia anche rane e topi.
Se vuoi mettere a disposizione dei tuoi amici con gli aculei qualche scorta di cibo in più, puoi acquistare del mangime per ricci, a base di ingredienti idonei come larve della farina, crostacei, noci e frutta. In alternativa, possono andare bene anche le crocchette per gatti inzuppate, o del cibo umido per gatti.
Un’altra ottima alternativa ai mangimi già pronti è la carne macinata preventivamente scottata, le uova strapazzate o sode, purché cotte senza spezie e senza olio.
Per dissetare i tuoi amici di zampa in giardino, va bene l’acqua o le tisane non zuccherate al finocchio o alla camomilla. MAI e per NESSUNA RAGIONE offrire al riccio del latte vaccino, nemmeno diluito con acqua. Anche frutta e verdura sono assolutamente da evitare.
Inverno: i ricci vanno in letargo?
Se le temperature scendono permanentemente sotto i 5°C, i ricci cercano un riparo adeguato e vanno in letargo. Di solito questo accade a partire dall’inizio di dicembre e sino alla metà del mese. Se dalla metà marzo in poi le temperature superano i 10°C, i ricci si svegliano.
Durante il letargo, la loro temperatura corporea diminuisce. Anche il battito cardiaco e la frequenza respiratoria diventano significativamente più lenti. Si tratta di una forma di autoprotezione utile a mantenere il consumo energetico il più basso possibile.
Durante il letargo, gli animali non assumono cibo. Per questa ragione, soprattutto date le piccole dimensioni di questi splendidi animaletti, il peso deve essere sufficiente, per poter sopportare un così lungo digiuno.
Alla fine del letargo, in primavera, il riccio ha perso circa il 20-40% del suo peso corporeo. Come regola generale, a metà novembre un giovane riccio deve aver raggiunto il peso di almeno 500 gr (meglio 600 grammi o più), altrimenti rischia di non superare l’inverno.
Cosa fare se si ha un riccio in giardino?
Naturalmente, i ricci malati o troppo magri devono essere curati, per poter sopportare il lungo letargo. Se la temperatura esterna è già troppo bassa, e il riccio che hai trovato è molto magro o sofferente, portalo in casa e offrirgli un posto caldo dove ripararsi.
Visto che non puoi adottarlo e farlo vivere stabilmente in casa, la cosa migliore che puoi fare è contattare un centro veterinario o un’organizzazione specializzata. Nel nostro Paese esistono diverse associazioni di volontariato che si occupano della salvaguardia di questi dolcissimi animaletti.
Ad esempio, puoi contattare Inforiccio o consultare il sito del Centro La Ninna, un’organizzazione no profit che si occupa della protezione dei ricci,
Se hai preso in carica un riccio e vuoi occupartene fintanto che non si sarà ripreso e potrà tornare libero nel suo ambiente naturale, puoi mettere a sua disposizione un recinto sufficientemente grande (almeno 50x80x50 cm).
Puoi utilizzare una scatola di cartone o di plastica, coprire il fondo con giornali per catturare le feci del tuo nuovo amico e mantenere pulito il suo recinto. Il riccio ha bisogno anche di una cuccia nella quale dormire: puoi utilizzare strisce di giornali, carta da cucina e foglie secche.
Ovviamente non possono mancare due ciotole, una per il mangime e l’altra per l’acqua.
Indipendentemente dai motivi per cui hai deciso di occuparti di un riccio, c’è una cosa che devi assolutamente tenere a mente: aiutare i ricci significa fare in modo che vadano in letargo. Se l’animale non ha più bisogno di cure mediche ed ha raggiunto un buon peso (attorno ai 600 gr, meglio 700 gr), devi aiutarlo ad andare in letargo.
Per fare questo, serve un luogo fresco (circa 3°C o anche meno) con luce naturale. Se vivi in campagna o in montagna, puoi riporre il riccio e il suo recinto in una rimessa per gli attrezzi, ad esempio. Assicurati di offrirgli molto materiale di riempimento per la sua cuccia così che possa stare al caldo e a suo agio. Il recinto dovrà essere isolato anche dal basso con scatole di cartone e coperte.
A questo punto, inizia a ridurre la quantità di mangime: se il riccio, al più tardi dopo 6 giorni, è ancora sveglio ogni notte, smetti di dargli cibo. Al contrario, la ciotola dell’acqua deve rimanere sempre piena.
Come si fa a far svernare un riccio in giardino?
Per prima cosa, è fondamentale saper distinguere i ricci sani e ben nutriti da quelli malati o malnutriti.
Se la tua intenzione è quella di offrire a un riccio sano un posto tranquillo dove trascorrere l’inverno, è sufficiente fornirgli un angolo accogliente con foglie e rametti, che sicuramente apprezzerà molto.
Per quanto riguarda il cibo, smetti di somministrarne a partire da metà novembre (o dopo, a seconda della temperatura esterna), altrimenti non andrà in letargo, cosa di cui invece ha assoluto bisogno.
Se ti sei preso cura di un riccio malato, che ora sembra stare bene e vorresti andasse in letargo nel tuo giardino, puoi costruire un apposito recinto. Anche qui ovviamente non dimenticarti della cuccia imbottita e dell’isolamento dal terreno.
Eventualmente, se hai paura che il tuo amico ancora fragile possa scappare e farsi male, puoi decidere di coprire il recinto con una rete e ancorarlo al terreno. Resta il fatto, tuttavia, che si tratta di un animale selvatico, il quale ha diritto di vivere libero nel suo ambiente naturale, non in gabbia.
Primavera: come si aiuta un riccio dopo il letargo?
Quando le temperature tornano a farsi più miti, verso la fine di marzo o aprile, i ricci si risvegliano dal letargo. Ovviamente, la prima cosa che fanno è cercare acqua e cibo. Ecco perché è di grande aiuto, in questo periodo, mettere loro a disposizione due ciotole di acqua e mangime.
Se un riccio ha trascorso il letargo nella tua casa o in un recinto in giardino, è il momento di lasciarlo libero. Detto questo, vale la pena continuare a prendersene cura così che, nella migliore delle ipotesi, riacquisti un peso adeguato prima del nuovo letargo.
Aspetta che ci sia una serata asciutta e porta il tuo riccio in un luogo sicuro, all’aperto, insieme alla cuccia e alle ciotole. Nei successivi 15 giorni, continua a dargli acqua e cibo, lasciandogli la cuccia a disposizione come riparo.
In questo modo, il tuo piccolo amico potrà riabituarsi gradualmente alla vita libera, e allo stesso tempo avrà a disposizione un luogo protetto e sicuro nel quale rifugiarsi quando ne sentirà il bisogno.
Estate: i ricci hanno bisogno di aiuto?
La maggior parte dei cuccioli di riccio nasce a fine estate, tra agosto e settembre. Durante questo periodo, quindi, è bene controllare se per caso in giardino non ci sia un nido di ricci.
Di solito si trovano sotto cespugli e siepi, oppure all’interno di mucchi di foglie. Molte femmine si accomodano con i loro piccoli sotto teloni, sacchi di iuta e simili. Ecco perché, a fine estate, se ti piacciono i ricci puoi creare questo genere di angoli protetti, nel tuo giardino.
IMPORTANTE: se trovi una cucciolata di ricci in giardino, lascia tutto com’è e allontanati subito. Altrimenti, la mamma,per la paura e lo stress, potrebbe abbandonare i suoi cuccioli.
Un giardino accogliente: dove tenere i ricci
Purtroppo, la crescita esponenziale delle città e le modificazioni del territorio extraurbano hanno reso l’habitat dei ricci sempre più ristretto. Infatti, è molto raro che i ricci entrino in un giardino, dove si nascondono diverse fonti di pericolo.
Quindi, se ti piacciono questi animaletti e vorresti ospitarli nel tuo giardino, il primo passo è rendere il tuo spazio esterno accogliente per i ricci. Ecco come fare:
Crea diverse uscite di sicurezza, così che i ricci possano entrare e uscire liberamente dal tuo giardino.
Non smaltire del tutto foglie e sterpaglie: l’ideale è conservarli in un angolo protetto.
Evita i prodotti chimici: i ricci mangiano soprattutto insetti. L’uso di insetticidi li priva del loro nutrimento e può essere fatale: se devi utilizzare pesticidi, prova a passare a quelli naturali.
Metti in sicurezza laghetti e piscine: i ricci possono facilmente annegare, per questo è importante prendere le giuste precauzioni. Metti qualche asse di legno vicino a vasche e stagni, per consentire ai ricci di uscire dall’acqua in sicurezza.
Metti in sicurezza (e controlla regolarmente) cantine, pozzi e cave: molto spesso i poveri ricci vi finiscono inavvertitamente e non riescono ad uscire.
Con questi semplici suggerimenti, avrai creato un giardino accogliente, che potrà diventare un punto di appoggio sicuro per i tuoi amici ricci.
Proposte d’acquisto dalla redazione di zooplus
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Franziska Pantelic, Veterinario
Da diversi anni collaboro con il Magazine zooplus mettendo a disposizione le mie competenze specifiche. Sin dal 2009 lavoro come veterinaria qualificata e attualmente presto servizio presso un piccolo ambulatorio veterinario mobile nell'area metropolitana di Monaco di Baviera.
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