{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/gatto/salute-e-cura-del-gatto/puntura-di-vespa-nel-gatto-cosa-fare","title":"Puntura di vespa nel gatto: cosa fare?","mag_id":323637,"is_single":true,"cat_name":"Gatto","sub_cat_id":993,"sub_cat_name":"Salute e cura del gatto","cat_id":542}
Api, calabroni e vespe possono rappresentare un pericolo per il tuo gatto.
Di tanto in tanto capita di dover portare il micio dal veterinario a causa di una puntura di vespa. Ma cosa si può fare in caso di emergenza? E in quali casi le punture di vespa diventano pericolose per i nostri pelosetti? Oltre a rispondere a queste domande, in questo artico ti spieghiamo la differenza tra le punture di vespa e quelle di ape.
Quanto è pericolosa la puntura di vespa nel gatto?
Una puntura di vespa può essere molto pericolosa per il tuo amico di zampa. Nel peggiore dei casi, può causare uno shock allergico potenzialmente letale. Di solito, però, le punture dolorose di questo insetto hanno effetti molto lievi. Con un po’ di fortuna, il sito della puntura si sgonfia di nuovo dopo poche ore.
Sintomi: come posso capire se il mio gatto è stato punto da una vespa?
È possibile riconoscere una puntura di vespa nel gatto (così come negli esseri umani o nei cani) dai seguenti sintomi:
il micio appare stressato e miagola per il dolore.
la zona della puntura si gonfia e si arrossa.
il tigrotto domestico avverte prurito nella zona punta.
In presenza di una reazione allergica alla puntura di vespa, possono manifestarsi problemi dell’apparato respiratorio nel gatto, come respirazione accelerata (tachipnea) o addirittura respiro affannoso.
In caso di shock allergico, possono verificarsi anche alterazioni dell’attività cardiaca. I possibili sintomi includono tachicardia, aritmia cardiaca e, nel peggiore dei casi, arresto cardiaco (asistolia).
Puntura di vespa nel gatto: quando è necessario portarlo dal veterinario?
Se le mucose del gatto assumono un colore bluastro (cianosi), è un sintomo che il tuo pelosetto non riesce a respirare. Si tratta di un’emergenza acuta che può essere fatale. Pertanto, dopo aver prestato il primo soccorso, devi contattare immediatamente il tuoveterinario.
Primo soccorso: cosa posso fare in caso di emergenza?
Esamina la zona in cui sospetti che il tuo micio sia stato punto da una vespa. Se è stato punto da un’ape, è necessario rimuovere con cura il pungiglione rimasto conficcato nella pelle.
Per distruggere gli enzimi del veleno, puoi applicare un panno imbevuto di acqua calda (circa 50 gradi Celsius) sulla zona interessata per alcuni minuti. Assicurati che l’acqua non sia troppo calda e di non danneggiare la pelle del tuo gatto con il calore.
Quindi rinfresca la zona della puntura con un panno fresco. In questo modo previeni il gonfiore dopo la puntura di vespa. Se hai anche delle pomate antistaminiche (ad esempio Fenistil), puoi applicarle con cura sulla pelle.
Trattamento: come si cura una puntura di vespa nel gatto?
Se il tuo tigrotto domestico ha una grave reazione allergica alla puntura di un insetto, devi consultare immediatamente un veterinario. A seconda della gravità dei sintomi, lo specialista prescriverà i seguenti farmaci:
antistaminici (antagonisti dei recettori H1 e H2) che contrastano l’istamina.
glucocorticoidi (preparati a base di cortisone) che hanno un effetto antinfiammatorio.
Se si tratta di un’emergenza, il veterinario somministrerà anche dell’adrenalina (epinefrina). Questa sostanza restringe i vasi sanguigni e porta a un aumento della pressione sanguigna e alla dilatazione dei bronchi, salvando la vita del tuo amico di zampa. Per aumentare ulteriormente la saturazione di ossigeno, somministrerà ossigeno al tuo pelosetto anche attraverso le vie respiratorie.
Cause: cosa scatena una reazione allergica dopo una puntura di vespa?
Le vespe possono pungere più volte di seguito. Nel farlo, iniettano un veleno composto da diversi allergeni (enzimi).
Quando una vespa punge il gatto per la prima volta, questo primo contatto è solitamente asintomatico. Tuttavia, il sistema immunitario del micio reagisce al veleno e produce alcune proteine protettive (anticorpi IgE) contro gli allergeni contenuti nel veleno. Gli specialisti definiscono questo processo come sensibilizzazione.
Se il gatto viene punto di nuovo da una vespa dopo qualche tempo, il suo sistema immunitario scatena un’allergia di tipo immediato (allergia di tipo I). Nel giro di pochi secondi o minuti, gli allergeni si legano agli anticorpi IgE.
Questo processo provoca il rilascio da parte delle cellule di vari mediatori infiammatori (ad esempio istamina, leucotrieni e prostaglandine). Questi dilatano i vasi sanguigni e abbassano la pressione arteriosa. Di conseguenza, può verificarsi una ritenzione idrica (edema). Inoltre, costringono i bronchi, rendendo più difficile la respirazione del micio.
Quali sono i diversi effetti di una puntura di vespa e una di ape nel gatto?
A differenza della vespa, quando un’ape punge il suo pungiglione uncinato si conficca nella pelle. L’ape muore e inietta tutto il suo veleno nella pelle. La vespa, invece, rimane viva.
Per questo motivo le punture di api nei gatti sono spesso più dolorose di quelle di vespe. Tuttavia, entrambi gli insetti possono causare allergie.
Prevenzione: come evitare le punture di vespa nel gatto
Che si tratti di un uccello, di una farfalla o di un calabrone, molti tigrotti domestici amano afferrare gli oggetti e le creature in movimento. Se mentre sei seduto in giardino vedi il tuo pelosetto che si avventa su un oggetto volante come una vespa, dovresti cercare di impedirglielo.
Nei mesi estivi, assicurati anche che non ci siano vespe vicino alle sue ciotole e fontanelle per gatti che possano ronzargli intorno mentre mangia il suo cibo umido per gatti o le sue crocchette per gatti. Delle zanzariere installate alle finestre impediscono anche alle vespe di entrare in casa. In questo modo puoi almeno ridurre al minimo il rischio che il tuo amico di zampa venga punto dalle vespe.
Scheda della puntura di vespa nel gatto
Definizione:
puntura tramite la quale la vespa inietta un veleno composto da diversi allergeni (enzimi), potenzialmente molto pericolosi per il gatto
Sintomi:
Il micio appare stressato e miagola per il dolore.
la zona della puntura si gonfia e si arrossa.
il tigrotto domestico avverte prurito nella zona punta.
in alcuni casi, il gatto vomita o saliva.
in presenza di una reazione allergica, possono manifestarsi problemi dell’apparato respiratorio, colore bluastro delle mucose e/o alterazioni dell’attività cardiaca
Cause di possibili reazioni allergiche:
Quando viene punto per la prima volta, il sistema immunitario del gatto reagisce e produce alcune proteine protettive (anticorpi IgE) contro gli allergeni contenuti nel veleno (sensibilizzazione). Se il gatto viene punto di nuovo, il sistema immunitario scatena un’allergia di tipo immediato e rilascia mediatori infiammatori che dilatano i vasi sanguigni e abbassano la pressione arteriosa
Strumenti diagnostici:
basta esaminare la zona i cui si pensa che il gatto sia stato punto
Intervento chirurgico:
no
Terapie:
primo soccorso:
se si tratta della puntura di un’ape, rimuovere con cura il pungiglione rimasto conficcato nella pelle
applicare un panno imbevuto di acqua calda sulla zona interessata per qualche minuto
successivamente, rifrescare la zona applicando un panno fresco
applicare una pomata antistaminica
terapia veterinaria:
somministrazione di farmaci e glucocorticoidi
somministrazione di adrenalina
somministrazione di ossigeno attraverso le vie respiratorie
Vaccinazione:
no
Prognosi:
buona nella maggior parte dei casi. In caso di grave reazione allergica, può essere letale se non si interviene rapidamente
Prevenzione:
cercare di evitare che il gatto cerchi di catturare le vespe
installare zanzariere alle finestre
tenere lontane vespe ed api dalle ciotole del cibo e dell’acqua
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
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Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
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