{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/gatto/salute-e-cura-del-gatto/la-pancreatite-nel-gatto","title":"La pancreatite nel gatto","mag_id":200600,"is_single":true,"cat_name":"Gatto","sub_cat_id":993,"sub_cat_name":"Salute e cura del gatto","cat_id":542}
Di solito i gatti che soffrono di pancreatite mostrano solo sintomi aspecifici
È nel pancreas che vengono prodotti, immagazzinati e rilasciati gli enzimi digestivi. Tuttavia, può accadere che questi enzimi attacchino il pancreas stesso: il risultato, purtroppo, è una grave infiammazione detta appunto pancreatite. Ecco quello che devi sapere per riconoscere e gestire la pancreatite nel gatto.
Quanto è pericolosa l’infiammazione del pancreas nel gatto?
L’infiammazione del pancreas nei gatti può manifestarsi all’improvviso (forma acuta) oppure protrarsi a lungo termine (forma cronica). Purtroppo entrambe le tipologie possono avere conseguenze fatali, per il gatto. Ecco perché una diagnosi rapida e una terapia mirata ed intensiva sono assolutamente fondamentali.
I sintomi: come si manifesta la malattia?
Di solito la pancreatite nei gatti si manifesta con sintomi molto aspecifici, per cui non è una malattia facile da diagnosticare. Senza contare che i gatti sono dei veri e proprio maestri, quando si tratta di nascondere il dolore.
Questi sono i sintomi che possono indicare una pancreatite nel vostro gatto:
La diagnosi: come si riconosce la pancreatite nel gatto?
Come abbiamo visto, questa malattia non è facile da diagnosticare perché si manifesta con sintomi aspecifici. Quindi di solito il veterinario procede prima con un approfondito esame generale, per poi passare ad ulteriori approfondimenti.
Con un esame del sangue si può valutare la salute del pancreas e rilevare la concentrazione della cosiddetta lipasi pancreatica specifica nei felini (il cosiddetto test SNAP fPLI). Anche per questo esame ormai si tratta di un test rapido che spesso il veterinario è in grado di effettuare direttamente in studio. Se il risultato del test rapido suggerisce una pancreatite, la diagnosi deve comunqueessere confermata da un laboratorio.
Inoltre, per avere un’idea delle condizioni del pancreas, il veterinario si serve dell’ecografia. Se appare gonfio e si riscontra un accumulo di liquidi, è verosimile che si tratti di pancreatite.
La terapia: quali sono le opzioni di trattamento?
Purtroppo, se il tuo gatto soffre di pancreatite acuta, potrebbe essere necessario ricoverarlo in ospedale.
A quel punto, per prima cosa il veterinario cerca di individuare la causa e i fattori di rischio per la malattia. Ad esempio, se il tuo pet assume regolarmente farmaci che potrebbero innescare la pancreatite, bisognerebbe interrompere questa terapia, se possibile.
Molti gatti con pancreatite cronica soffrono anche di infiammazione a carico di altri organi addominali. In questi casi bisogna gestire anche le eventuali malattie infiammatorie intestinali (ad es. IBD) o del sistema dei dotti biliari (colangite biliare).
Se sono presenti patologie gravi, l’aspetto più importante è ridurre gli effetti della pancreatite attraverso una terapia sintomatica che di solito consiste in:
infusioni
passaggio ad una alimentazione dietetica specifica (se necessario con sondino gastrico)
terapia del dolore
farmaci contro nausea e vomito
La scelta della migliore dieta per il tuo gatto va sempre discussa con il tuo medico veterinario di fiducia. Nello shop online di zooplus trovi tutta la gamma degli alimenti dietetici e dei complementi alimentari per gatti.
La prognosi: si può guarire dalla pancreatite felina?
Quando un gatto è affetto da pancreatite felina ha una prognosi che dipende interamente dal decorso e dalla gravità della malattia. Se si tratta di una forma lieve e se viene riconosciuta e trattata rapidamente, le probabilità di guarigione sono molto buone.
Se invece il gatto sviluppa una forma grave e si verificano complicazioni, o danni ad altri organi, la pancreatite può essere addirittura fatale.
La pancreatite cronica può avere conseguenze anche gravi, per il gatto. A lungo termine, l’infiammazione può portare ad altre malattie come l’insufficienza pancreatica esocrina o il diabete mellito.
Le cause: perché il gatto si ammala di pancreatite?
Nel 90% dei casi la pancreatite felina non ha una causa chiara, e si parla quindi della cosiddetta pancreatite idiopatica. Tuttavia esistono dei fattori di rischio, che sono:
alimentazione troppo grassa
elevati valori di trigliceridi e di calcio nel sangue
disturbi della circolazione sanguigna (ad esempio a seguito di incidenti o di interventi chirurgici)
altre malattie concomitanti come l’infiammazione intestinale cronica (IBD) o il diabete mellito
alcune tipologie di farmaci
Prevenire la pancreatite nel gatto
Come abbiamo visto, nella maggior parte dei casi non esiste un chiaro fattore scatenante per la pancreatite, e per questo motivo le misure profilattiche sono difficili. Quello che puoi fare è evitare al tuo gatto i tipici fattori di rischio come i cibi ricchi di grassi e l’obesità.
Trovi tante informazioni utili su come nutrire correttamente il tuo gatto nella sezione alimentazione del gatto del nostro magazine zooplus.
Capire meglio la pancreatite: la funzione del pancreas
Il pancreas è un organo dalla forma allungata che nel gatto si trova nella cavità addominale anteriore. È costituito da una parte endocrina e da una esocrina, ciascuna delle quali ha funzioni diverse.
La parte esocrina del pancreasè costituita dal tessuto ghiandolare: in questa area si trovano importanti succhi digestivi (gli enzimi) che sono necessari per scindere proteine, grassi e carboidrati.
Il pancreas endocrino, invece, produce importanti ormoni che, attraverso il flusso sanguigno, raggiungono il resto del corpo. Tra di essi ricordiamo soprattutto:
Insulina: il cosiddetto “ormone dello zucchero” regola il livello di zucchero nel sangue e favorisce il suo assorbimento a livello delle cellule.
Glucagone: si tratta di un antagonista dell’insulina, un ormone che aumenta i livelli di zucchero nel sangue aiutando il fegato ad abbattere il glicogeno, il quale provoca il rilascio di zucchero.
Somatostatina: nel cervello, questo ormone inibisce il suo antagonista, la somatotropina, l’ormone della crescita, nonché l’escrezione di acido gastrico nello stomaco.
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
Scheda della pancreatite del gatto
Definizione:
La pancreatite è un’infiammazione del pancreas che può manifestarsi all’improvviso (forma acuta) oppure protrarsi a lungo termine (forma cronica)
Sintomi:
– Rifiuto di nutrirsi (anoressia) – Letargia e debolezza – Diarrea e disidratazione – Disturbi nel movimento (atassia) – Difficoltà respiratorie (dispnea) – Dolori addominaliVomito
Possibili cause / Fattori di rischio:
– alimentazione troppo grassa – elevati valori di trigliceridi e di calcio nel sangue – disturbi della circolazione – patologie di natura infettiva come l’AIDS felino (FIV) o la toxoplasmosi – altre malattie concomitanti come l’infiammazione intestinale cronica (IBD) o il diabete mellito – alcune tipologie di farmaci
Strumenti diagnostici:
– approfondito esame generale – esame del sangue – ecografia
Intervento chirurgico:
no
Terapie:
Terapia sintomatica: – infusionipassaggio ad una alimentazione dietetica specifica (se necessario con sondino gastrico) – terapia del dolore – farmaci contro nausea e vomito Nei casi più gravi, ricovero in una clinica veterinaria
Vaccinazione:
no
Prognosi:
In presenza di una forma lieve trattata precocemente le probabilità di guarigione sono molto buone. In presenza di una forma grave con complicazioni, la pancreatite può essere fatale. La pancreatite cronica può portare anchead altre malattie come l’insufficienza pancreatica esocrina o il diabete mellito
Prevenzione:
evitare fattori di rischio come i cibi ricchi di grassi e l’obesità
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Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
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