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La FORL è una malattia del gatto non sempre facile da riconoscere.
Di sicuro sarà capitato anche a te di provare un dolore lancinante a causa del mal di denti. Le pene causate dalla FORL nel gatto sono altrettanto insopportabili. Vediamo cosa possiamo fare per riuscire a capire quando stanno male e come aiutarli.
I gatti sono tipi tosti, hanno la pelle dura, come si dice in questi casi. Sopportano il dolore con grande forza e per questo motivo a volte è difficile capire quando stanno male.
Quindi non c’è niente di strano se il tuo micio, magari affetto da una malattia dentale invalidante come la FORL, fa finta di niente al punto che tu finisci per non accorgertene.
Per aiutarti abbiamo preparato un breve elenco di domande: se ci sono molti “Sì” tra le tue risposte, è molto probabile che il tuo gatto abbia mal di denti e, potenzialmente, soffra di FORL.
Non è sempre facile, per i veterinari, fare una diagnosi di FORL con assoluta certezza. Per poter valutare anche i tessuti che non si possono esaminare dall’esterno (come le radici dei denti), sononecessarie tecniche di diagnostica per immagini, come le radiografie dentali.
Denti che magari sembrano sani, dall’esterno, tramite una lastra possono invece mostrare radici compromesse.
La terapia: come si cura questo strano mal di denti del gatto?
Se il tuo amico di zampa è affetto da FORL, probabilmente il veterinario dovrà rimuovere i denti compromessi. Di solito lo si fa sotto anestesia e in certi casi l’intervento può durare anche diverse ore.
Purtroppo, però, i denti colpiti da FORL non si riescono ad estrarre. Il veterinario dovrà quindi scavare attorno ai denti e rimuovere i residui delle radici innestate nella mandibola usando un trapano.
Le cause: cosa succede quando un gatto soffre di FORL?
L’acronimo FORL sta per “lesioni da riassorbimento odontoclastico feline” (dall’inglese Feline Odontoclastic Resorptive Lesions). Si tratta quindi di una patologia dentale degenerativa che purtroppo non è rara, nei gatti, e che causa la formazione di cavità nei denti, associate a dolore elevato.
A vote ci si riferisce alla FORL come a “lesioni da riassorbimento” o “lesioni del colletto”, anche perché molto spesso i veterinari osservano la presenza di cavità nella zona della radice della corona.
Ma come si formano queste lesioni dentali? Per capirlo meglio, è bene dare un’occhiata da vicino alla struttura dentale dei gatti.
Durante lo sviluppo e il cambio dei denti, gli odontoblasti – specifiche cellule endogene del tessuto connettivo – formano lo strato primario di dentina. Questa diventa solida solo una volta che il corpo riesce ad estrarne l’acqua e assimilarne i minerali.
L’antagonista di un odontoblasto è il cosiddetto odontoclasta, che ha la funzione di degradare la dentina durante il cambio dei denti. Gli odontoclasti, quindi, sono cellule che si cibano di dentina e rimuovono la sostanza dura dei denti da latte.
Ed è proprio qui che sta il problema: per ragioni che ancora non riusciamo a spiegarci, quando ungatto soffre di FORL attiva gli odontoclasti al di fuori del processo della dentizione. La conseguenza? Il tessuto duro dei denti viene corroso e si scavano delle cavità.
Ecco quindi come sia chiaro un punto fondamentale: la FORL è una patologia dentale a sé stante, ben distinta dalla carie batterica.
La prognosi: il mio gatto può guarire?
Purtroppo la FORL non si limita a colpire uno o più denti: continua a diffondersi fino a coinvolgere l’intera dentatura del tuo pelosetto. Se il tuo micio soffre di questa patologia, parlane con il tuo veterinario di riferimento: probabilmente ti chiederà di prendere in considerazione un intervento di estrazione dentale.
Non preoccuparti di come farà il tuo amico peloso ad affrontare la vita quotidiana. I gatti se lacavano benissimo anche senza denti e l’esperienza dimostra che possono mangiare alimenti umido senza alcun problema.
La prevenzione: si può evitare la FORL nel gatto?
Purtroppo non c’è modo di proteggere il tuo gatto dalla FORL, anche perché ad oggi non siamo in grado di capire perché i nostri amici felini, a volte, si ammalino di questa patologia. Detto ciò, questo non significa che tu non possa fare niente per la .
Al contrario, è importante pulirli con regolarità e sottoporlo di tanto in tanto ad una pulizia dentale professionale per rimuovere placca e tartaro. Periodicamente, poi, è bene che tu faccia un semplice controllo visivo della bocca del tuo pelosetto, per individuare eventuali arrossamenti gengivali (gengivite) che sono spesso causa di alitosi, o a malattie parodontali (come ad es. la parodontite).
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
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Ci sono ben poche cose al mondo più tenere di una cucciolata di gattini. Purtroppo però è raro che tutti quei dolci micetti trovino una casa accogliente in cui vivere. Se i gatti sono lasciati liberi di riprodursi, quasi certamente si mettono al mondo tante vite misere e infelici.