La donazione di sangue nel gatto: requisiti e passaggi This article is verified by a vet

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Il sangue di un gatto sano può salvare la vita ai mici in difficoltà.

Ti piacerebbe compiere una buona azione e fare del tuo gatto un donatore di sangue? Allora scopri tutto quello che c’è da sapere sulla donazione di sangue del gatto e quali sono i requisiti e passaggi che il tuo pelosetto deve avere per diventare un donatore.

Che requisiti deve avere il mio gatto per poter donare il sangue?

Non tutti i gatti sono idonei alla donazione: da un lato bisogna fare attenzione a determinate malattie trasmissibili per via ematica, dall’altro è bene sapere che il prelievo di una certa quantità di sangue può essere davvero stancante per il tuo gattino, per quanto coraggioso sia.

Se vuoi che il tuo micio diventi un donatore, deve soddisfare diversi requisiti stabiliti dal Ministero della Salute:

Peso corporeo 5-7 Kg

Età 2 – 8 anni

Regolarmente vaccinato per: Calicivirosi, Herpesvirosi, Panleucopenia infettiva, Clamidiosi, Leucemia virale

Carattere: Docile

Quantità da prelevare: 1,5-2% del volume ematico corporeo ogni 9 settimane non superando i 10 ml /Kg

Identificazione tramite microchip registrato nella banca dati della struttura preposta al prelievo di sangue

I requisiti possono variare un minimo a seconda dell’ente o dell’ambulatorio veterinario che effettua questo tipo di procedura. Alcuni ad esempio chiedono che il gatto donatore sia stato castrato, per altri è sufficiente che abbia almeno 1 anno, altri ancora non indicano un peso massimo e così via. Ad ogni modo i requisiti ufficiali sono stati definiti dal Ministero.

Step by step: prepararsi alla donazione di sangue nel gatto

Se hai intenzione di contribuire portando il tuo pelosetto a donare il sangue, puoi rivolgerti ad una clinica, ad uno studio veterinario oppure ad un centro specializzato. Per capire come avviene la donazione di sangue nel gatto, dovresti informarti sugli step da affrontare.

1.Preparazione:

Se il tuo micio è un po’ nervoso o teso, il veterinario può valutare se somministrargli un sedativo. Tieni presente che si richiede che il donatore sia un gatto di buon carattere e docile. Una volta rasato, gli verrà applicato del disinfettante sulla zona del collo in cui verrà effettuato il prelievo.

2. Prelievo:

È arrivato il momento di tirare fuori l’ago; il veterinario lo inserisce con cautela nella vena individuata precedentemente. Dopodiché aspira il sangue, che conserverà al fresco in un’apposita sacca all’interno di una banca del sangue. Il volume varia a seconda delle dimensioni e delle condizioni del tuo piccolo donatore.

3.Rilassamento:

Dopo circa un’ora per il tuo peloso il peggio sarà solo un brutto ricordo. Per recuperare le energie, potrà banchettare con cibo e acqua fresca. Inoltre, cerca di fare in modo che non si agiti troppo nelle successive 24 ore.

© Toncha/stock.adobe.com
Prima della donazione, in genere il veterinario effettua un prelievo.

Con che frequenza avviene la donazione di sangue nel gatto?

Dopo la donazione, i mici sono in grado di compensare rapidamente la perdita di sangue. Tuttavia, trattandosi per loro di un’esperienza impegnativa, non può essere ripetuta prima che siano trascorse 9 settimane dal prelievo precedente. In ogni caso, è sempre il veterinario a valutare se il tuo gattino è davvero pronto a sottoporsi ad un prelievo.

In quali occasioni i mici necessitano di una trasfusione di sangue?

La trasfusione si rende necessaria quando un gatto perde troppo sangue o soffre di un problema di coagulazione.

Per questo esistono le banche del sangue per gatti, a cui si ricorre nelle situazioni di seguito elencate:

  • in caso di ferite gravi (ad es. incidenti stradali, fratture aperte)
  • come misura preventiva in occasione di importanti operazioni chirurgiche
  • durante o dopo un intervento chirurgico
  • in presenza di insufficienza renale cronica e danni epatici di grave entità
  • per trattare un avvelenamento (ad es. dovuto all’assunzione di veleno per topi)
  • in caso di problemi di coagulazione (ad es. l’emofilia)
  • come terapia per il trattamento di patologie agli organi ematopoietici, ossia produttori di sangue (come il midollo)

Qualora, in caso di emergenza, la banca non fosse munita di scorte di sangue compatibile, il tuo micino potrà per il momento ricevere una trasfusione di sangue canino. L’importante è intervenire per tempo e salvargli la vita, dopodiché si attenderà una nuova donazione idonea.

Quali sono i gruppi sanguigni nel gatto?

Come noi esseri umani, anche i gatti appartengono a gruppi sanguigni diversi: i gruppi A, B e AB. Mentre la stragrande maggioranza dei gatti europei appartiene al gruppo sanguigno A, il B è maggiormente diffuso tra i gatti di razza. Il gruppo sanguigno AB è ancora più raro. Prima di qualsiasi trasfusione, il veterinario deve quindi individuare il gruppo sanguigno di donatore e ricevente.

I gatti con gruppo sanguigno A e B possono ricevere esclusivamente sangue dello stesso gruppo, altrimenti c’è il rischio che i riceventi vadano incontro a reazioni gravi e talvolta letali: gli alloanticorpi fanno sì che due diversi tipi sangue si raggrumino, dando origine a ciò che in gergo veterinario si definisce “emoagglutinazione”. I più fortunati sono i gatti di gruppo AB perché sono invece compatibili con tutti e tre i gruppi sanguigni.

Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.


Franziska G., Veterinario
Profilbild von Tierärztin Franziska Gütgeman mit Hund

Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.


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