{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/gatto/salute-e-cura-del-gatto/imparare-a-riconoscere-le-allergie-nel-gatto","title":"Imparare a riconoscere le allergie nel gatto","mag_id":177818,"is_single":true,"cat_name":"Gatto","sub_cat_id":993,"sub_cat_name":"Salute e cura del gatto","cat_id":542}
L’allergia è una reazione dell’organismo a sostanze normalmente innocue (dette allergeni o antigeni), in reazione alle quali il corpo produce determinate proteine protettive, i cosiddetti anticorpi. Questa reazione antigene-anticorpo può portare di conseguenza a svariate reazioni secondarie che, al di là di un’innocua infiammazione cutanea, possono causare anche quadri clinici potenzialmente letali. Le allergie nel gatto sono piuttosto comuni, scopriamole assieme!
Per meglio comprendere come si sviluppa l’allergia nei gatti e quali patologie possano derivarne, innanzitutto è opportuno suddividere le reazioni allergiche nelle seguenti quattro tipologie:
Tipo 1: ipersensibilità immediata
di norma questo tipo di reazioni si manifesta entro pochi secondi o minuti
si tratta della tipologia più comune tra i gatti
si assiste alla formazione di immunoglobuline IgE, i quali portano ad un forte aumento dell’istamina nel corpo
esempio: asma allergico
Tipo 2: ipersensibilità mediata da anticorpi citotossici
si manifesta entro poche ore
le interazioni tra gli antigeni presenti sulla superficie cellulare e gli anticorpi (immunoglobuline G, IgG) portano alla formazione di immunocomplessi i quali, nel successivo decorso, causano la distruzione di cellule del corpo come le piastrine (trombociti) e i globuli rossi (eritrociti)
Tipo 3: ipersensibilità mediata da immunocomplessi o reazione di Arthus
si manifesta nel circo di qualche ora
anche in questo caso si tratta di una formazione di immunocomplessi tra gli antigeni e gli anticorpi, tuttavia questa reazione non è legata solo alle cellule, ma avviene anche su antigeni autonomamente mobili
esempio: infiammazione allergica dei vasi sanguigni (vasculite)
Tipo 4: ipersensibilità di tipo ritardato o cellulo-mediata
si manifesta dopo diverse ore o giorni
alcune cellule immunitarie (linfociti T) attraggono altre cellule immunitarie all’allergene e causano infiammazione
esempio: rigetto del trapianto dopo un’operazione chirurgica
Allergia ambientale (atopica)
Analogamente a quanto accade a noi umani, anche ai gatti può capitare di sviluppare un’allergia a qualche allergene ambientale come il polline o la polvere domestica. Quest’ultima di solito causa un’infiammazione cutanea allergica che perdura tutto l’anno, mentre in genere l’allergia ai pollini si manifesta stagionalmente. Ulteriori esempi di allergeni presenti nell’aria sono le spore della muffa e le fragranze profumate, che talvolta si trovano nelle lettiere per gatti.
Allergia da pulci (Dap)
È molto comune si presentino allergie nel gatto a seguito di un’infestazione da pulci, più precisamente si tratta di una reazione alla saliva delle pulci. Tipicamente, i gatti colpiti mostrano piccole lesioni di tipo infiammatorio sulla schiena, note anche con il nome di “dermatite miliare”. A causa del forte prurito, il gatto inizia a leccarsi con estrema frequenza, il che può portare ad infezioni secondarie di origine batterica o micotica, le quali non fanno altro che peggiorare l’infiammazione della pelle.
Oltre all’allergia alla saliva delle pulci, una forma allergica che si osserva piuttosto frequentemente tra i gatti è quella alimentare.
Questa può svilupparsi spontaneamente e portare con sé, oltre al prurito, vomito e diarrea. È importante distinguere l’allergia agli alimenti per gatti dalla semplice intolleranza, in quanto quest’ultima non è causata da un’ipersensibilità immuno-mediata.
Le cause specifiche di questa malattia allergica propria esclusivamente del gatto non sono note. Tuttavia, si presume che ad esempio un’infestazione da pulci possa avere un effetto scatenante. La patologia induce nell’organismo dell’animale forti reazioni di difesa da parte del suo sistema immunitario, le quali portano a noduli infiammatori (granulomi eosinofili) e talvolta a forti dolori, soprattutto nella zona della bocca, del mento e delle labbra.
Accanto all’infiammazione delle mucose, può verificarsi anche un’infiammazione a danno di altre aree della pelle del gatto, come la testa o l’interno delle cosce.
Sintomi allergici nel gatto
Il quadro clinico di una allergia nel gatto può variare notevolmente. Tra i sintomi tipici si annoverano:
forte prurito: il gatto si sfrega sugli oggetti per trovare sollievo dal prurito e si graffia
infezioni batteriche secondarie: infiammazioni della pelle e a carico di altri organi
asma allergico e shock anafilattico: improvviso rischio di vita dovuto alla grave difficoltà a respirare
Terapia
La terapia di un’allergia nei gatti dipende dalla causa e dal livello della clinica.
Al fine di migliorare la qualità di vita del gatto colpito da allergia, e in certi casi anche per garantire la sua stessa probabilità di sopravvivenza, possono rendersi necessarie le seguenti misure terapeutiche:
somministrazione di farmaci anti-allergici (antistaminici)
somministrazione di immunosoppressori (come ad esempio cortisone)
utilizzo di shampoo anti-infiammatori e di soluzioni spot-on
nel caso di infezioni secondarie: antibiotici (dopo test di sensibilità) o antimicotici
desensibilizzazione nei confronti di uno specifico allergene attraverso la somministrazione, per tutta la vita, di sieri allergenici preparati individualmente
Prognosi
Le allergie nel gatto sono un fenomeno piuttosto comune e tendono ad essere di lieve entità. In alcuni casi, tuttavia, possono verificarsi gravi shock anafilattici, i quali possono risultare fatali a causa dell’estrema fatica a respirare che causano nel gatto. È quindi molto importante prevenire ulteriori riacutizzazioni allergiche nell’animale affetto da allergia.
Prevenzione
In linea di principio un’allergia può insorgere in qualsiasi momento. Tuttavia, al fine di ridurre il rischio di sviluppare un’allergia o di ulteriori ricadute, è possibile osservare le seguenti misure profilattiche:
evitare di entrare in contatto con allergeni già noti
effettuare una regolare profilassi contro i parassiti (utilizzare spot-on o collari)
effettuare una desensibilizzazione nei confronti di uno specifico allergene
Scheda delle allergie nel gatto
Definizione:
l’allergia è una reazione dell’organismo del gatto a sostanze normalmente innocue (dette allergeni o antigeni), con conseguente produzione di proteine protettive, ossia anticorpi. Esistono 4 diverse tipologie di reazione allergica nel gatto.
Sintomi:
forte prurito: il gatto si sfrega sugli oggetti per trovare sollievo dal prurito e si graffia
perdita del pelo a chiazze (alopecia)
disturbi gastrointestinali: nausea, vomito e diarrea
infezioni batteriche secondarie: infiammazioni della pelle e a carico di altri organi
asma allergico e shock anafilattico: improvviso rischio di vita dovuto alla grave difficoltà a respirare
Cause:
ovviamente a seconda del tipo di allergene variano le cause.
Allergia ambientale (atopica): ad esempio il polline, la polvere, le spore della muffa e le fragranze profumate, che talvolta si trovano nelle lettiere.
Allergia da pulci (Dap: reazione alla saliva delle pulci.
Allergia alimentare: può svilupparsi spontaneamente e portare con sé, oltre al prurito, vomito e diarrea.
Strumenti diagnostici:
tramite un’attenta anamnesi e visita approfondita, il medico arriva ad attribuire determinati sintomi ad una reazione allergica e ne individua la causa.
Intervento chirurgico:
no
Terapie:
dipendono dal livello di allergia e dalla storia clinica del gatto.
somministrazione di farmaci anti-allergici (antistaminici)
somministrazione di immunosoppressori (come ad esempio cortisone)
utilizzo di shampoo anti-infiammatori e di soluzioni spot-on
nel caso di infezioni secondarie: antibiotici (dopo test di sensibilità) o antimicotici
desensibilizzazione nei confronti di uno specifico allergene attraverso la somministrazione, per tutta la vita, di sieri allergenici preparati individualmente
Vaccinazione:
no
Prognosi:
di solito buona perché le allergie più comuni sono di lieve entità.
Prevenzione:
evitare il contatto con allergeni già noti
regolare profilassi contro i parassiti (utilizzare spot-on o collari)
desensibilizzazione nei confronti di uno specifico allergene
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
Proposte d’acquisto dalla redazione di zooplus
I prodotti selezionati nel box sono proposte effettuate dalla redazione, alimenti e accessori che puoi trovare nel negozio online per animali di zooplus e non costituiscono advertising da parte dei brand citati.
Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
Come è noto, non è difficile calcolare l’età di un cane: un anno di un cane equivale all’incirca a sette anni di una persona, fermo restando che hanno una certa incidenza anche la razza e il peso del cane. Ma come si fa a calcolare l’età di un gatto? E soprattutto quanto a lungo vivono i gatti? Da che età un gatto può essere considerano anziano?
Ci sono ben poche cose al mondo più tenere di una cucciolata di gattini. Purtroppo però è raro che tutti quei dolci micetti trovino una casa accogliente in cui vivere. Se i gatti sono lasciati liberi di riprodursi, quasi certamente si mettono al mondo tante vite misere e infelici.
Quanto a lungo crescono i gatti e quanto grandi diventano? Da un lato, dipende dal loro corredo genetico, dall'altro la crescita è influenzata anche da elementi esterni quali la nutrizione. Scopriamo insieme le fasi della crescita del gatto. Conoscendo questo processo, potremo regalare ai nostri gattini un perfetto avvio verso una vita sana, e supportarli nel migliore dei modi nella loro fase adulta.