{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/gatto/salute-e-cura-del-gatto/il-mio-gatto-vomita","title":"Perchè il mio gatto vomita?","mag_id":177544,"is_single":true,"cat_name":"Gatto","sub_cat_id":993,"sub_cat_name":"Salute e cura del gatto","cat_id":542}
gatto vomita palle di pelo dopo aver mangiato erba
Se il tuo amico felino vomita spesso, alla lunga è impossibile non preoccuparsi. Ma come si fa a capire quando si tratta di un normale riflesso fisiologico, e quando invece bisogna preoccuparsi e portarlo dal veterinario? Cerchiamo di capire cosa fare quando il mio gatto vomita.
Diagnosi: quando è il caso di andare dal veterinario?
Ci sono casi in cui andare rapidamente dal medico non è solo consigliabile ma assolutamente necessario: ad esempio se il tuo gatto vomita più volte di seguito e trovi tracce di sangue nel suo vomito. Attenzione, però: “vomito” e “rigurgito” non sono affatto sinonimi. Facciamo chiarezza:
Quando il gatto vomita, contrae attivamente i suoi muscoli addominali attivamente e quello che espelle è il contenuto del suo stomaco, che era già stato digerito.
Al contrario, se rigurgita, il gatto mostra una compressione addominale passiva e quello che espelle è il cibo non digerito. Questo significa che, a differenza del vomito, il rigurgito ha la consistenza del cibo e un odore non acido. Inoltre non vi è nausea.
La visita e gli esami per arrivare alla diagnosi
Visto che il vomito è solo un sintomo, è importante andare dal medico fornendogli alcune informazioni accurate sullo stato attuale del gatto. Di norma, durante l’anamnesi con il proprietario, il veterinario effettua un esame clinico generale.
Quindi il medico controlla lo stato di salute del tuo pelosetto. Se lo trova molto disidratato, effettuerà una infusione (flebo) per stabilizzare la circolazione del tuo pet.
Una volta stabilizzato il tuo animale, il veterinario procede con ulteriori valutazioni. Di solito, quasi automaticamente, viene prescritto un esame del sangue, perché il numero di cellule infiammatorie e i parametri epatici e renali possono fornire informazioni importanti per poter formulare una diagnosi.
Un aumento dei granulociti eosinofili indica un’allergia o un’infestazione da parassiti, ad esempio, condizioni che danno spesso nausea e vomito. È anche possibile che il tuo gatto soffra di una qualche allergia alimentare. In questo caso, puoi verificarlo tramite una dieta di eliminazione (rapido cambiamento di alimento per un lungo periodo di tempo) o con dei test allergici specifici.
Inoltre, il veterinario può decidere di utilizzare tecniche di imaging (come la radiografia) per controllare lo stato degli organi interni del tuo pet. Ad esempio, nel caso in cui sospetti la presenza di corpi estranei ingeriti o di tumori.
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Nota: la scelta di un alimento dietetico appropriato può supportare le funzioni naturali del corpo del tuo cane. Tieni presente, tuttavia, che gli alimenti dietetici non possono curare o prevenire le malattie. Dovresti anche discutere sempre con il tuo veterinario la dieta corretta per il tuo cane.
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Terapie: cosa devo fare se il mio gatto vomita?
Formulata la diagnosi, il veterinario prevede tutta una serie di terapie di supporto, per aiutare il tuo pelosetto a rimettersi il più velocemente possibile. Ovviamente, visto che il vomito è il sintomo di una patologia sottostante, il medico deve prevedere una terapia specifica che vada ad agire sulla malattia che causa il vomito, e non solo sul sintomo.
1. Terapie di supporto
Fluidoterapia e somministrazione di elettroliti per infusione o in bolo.
Farmaci contro il vomito (antiemetici).
Pastiglie di protezione delle mucose gastriche.
Modifiche della dieta (dieta leggera).
2. Terapie specifiche
Per curare le cause infettive del vomito sono necessari antibiotici, antivirali o vermifughi, a seconda dell’agente patogeno.
Per risolvere un’intolleranza alimentare è necessaria un cambio di dieta.
In caso di ingestione di un corpo estraneo, torsione intestinale o presenza di tumori è necessario intervenire chirurgicamente.
Vermifughi.
Antinfiammatori e antidolorifici.
Cause: i fattori scatenanti del vomito nel gatto
Come abbiamo visto, il vomito non è una malattia in sé ma un riflesso. I gatti vomitano quando uno stimolo va ad attivare il centro del vomito che si trova nel loro cervello. A quel punto i muscoli dello stomaco e del diaframma, così come quelli addominali, si contraggono involontariamente: lo stomaco si svuota, espellendo il suo contenuto.
In pratica, quindi, il vomito nel gatto può verificarsi sia come conseguenza di un problema di salute, sia come “routine di pulizia” digestiva, fondamentalmente innocua.
Il vomito dovuto ai boli di pelo
Per i nostri amici felini, mangiare erba è assolutamente normale, rientra nei loro comportamenti abituali. Ha la funzione di attivare il riflesso del vomito, un meccanismo naturale che serve loro per pulire lo stomaco e liberarsi dei boli di pelo, ad esempio. Visto che spesso i gatti da appartamento non hanno accesso all’erba, spesso cercano di sostituirla i peli.
Ecco perché, se vivi con un gatto che non ha accesso all’esterno, dovresti mettergli a disposizione dell’erba gatta.
Quando il vomito dipende da problemi di salute o malattie
Se il tuo gatto vomita spesso, però, la causa potrebbe anche essere seria: il vomito potrebbe dipendere da una serie di malattie. Per darti una panoramica orientativa di queste patologie, abbiamo preparato per te due tabelle che ti illustrano le possibili cause, suddivise tra cause non infettive e infettive.
Possibili cause non infettive del vomito
Cause
Esempi
Stress
Paura o dolore.
Alimentare (dovuta all’alimentazione)
Intolleranza alimentare oppure assunzione di alimenti avariati.
Malattie del sistema gastrointestinale
Gastrite, enterite, pancreatite, ingestione di corpi estranei (come filamenti o plastica anche a seguito di picacismo).
Malattie a carico di altri organi
Disfunzioni tiroidee (ipertiroidismo), patologie renali o manifestazioni tumorali.
Prognosi: il mio gatto può guarire dal vomito ricorrente?
La prognosi dipende sempre dalla causa e dalla gravità della malattia. Nella maggior parte dei casi, i gatti vomitano dopo aver mangiato qualcosa di avariato o a causa di un’infestazione da parassiti. Queste sono cause che possono essere trattate e di solito eliminate rapidamente.
A volte, però, dietro un sintomo così banale come il vomito possono nascondersi malattie anche gravi. Alcune forme di cancro e l’ingestione di corpi estranei che stazionano nel tratto gastrointestinale e che vengono rilevati troppo tardi possono mettere a rischio la vita stessa del tuo gatto.
Inoltre, non sottovalutare mai il rischio che all’origine vi sia un trauma. Se il vomito si protrae a lungo, fa perdere al tuo gatto alti livelli di elettroliti e di liquidi, mettendo il suo organismo in una situazione davvero critica.
La prevenzione: come proteggere il gatto dal vomito ricorrente
Il mio gatto vomita: come posso fare in modo che questo non succeda? Beh, come abbiamo visto, all’origine del vomito possono esserci cause molto diverse tra loro, per entità e gravità. È impossibile intervenire a 360° e impedire al gatto di vomitare.
Detto ciò, alcune delle cause più comuni del vomito nel gatto possono essere prevenute con qualche piccolo suggerimento:
Verifica che il tuo gatto non sia esposto a situazioni di stress, che vanno sempre evitate.
Fai in modo che non abbia accesso a sostanze tossiche o velenose, piante comprese.
Controlla spesso che il tuo gatto libero fuori casa non abbia parassiti (ogni 3-4 mesi).
Se uno dei tuoi gatti è malato, va tenuto separato dal resto della famiglia felina.
Gli alimenti per gatti vanno tenuti lontani da fonti di calore e dai roditori.
Scheda del vomito nel gatto
Definizione:
il gatto vomita come riflesso fisiologico a qualcosa che ha ingerito o come sintomo di una malattia
Possibili sintomi collaterali:
a seconda della causa originaria, possono verificarsi anche i seguenti sintomi collaterali:
condizioni generali non buone e stanchezza.
nausea e aumento della salivazione.
rialzo della temperatura corporea o febbre.
sintomi di disturbi gastrointestinali come diarrea, inappetenza, perdita di peso.
dolore.
Cause:
possibili cause non infettive:
stress
alimentazione
malattie del sistema gastrointestinale
malattie a carico di altri organi
avvelenamento
disturbi dell’equilibrio
formazione di boli di pelo
possibili cause infettive:
batteri
virus
parassiti
Strumenti diagnostici:
esame del sangue, dieta di eliminazione, test allergici (per verificare l’eventuale presenza di allergie o infestazione da parassiti); diagnostica per immagini (per controllare l’eventuale presenza di corpi estranei o tumori)
Intervento chirurgico:
sì, se il vomito è causato da ingestione di un corpo estraneo, torsione intestinale o tumore
Terapie:
terapie di supporto
fluidoterapia e somministrazione di elettroliti per infusione o in bolo.
farmaci contro il vomito (antiemetici).
pastiglie di protezione delle mucose gastriche.
modifiche della dieta (dieta leggera).
terapie specifiche:
antibiotici, antivirali o vermifughi, a seconda dell’agente patogeno (in caso di malattie infettive)
cambio di dieta (in caso di intolleranza alimentare)
intervento chirurgico (in caso di ingestione di un corpo estraneo, torsione intestinale o tumore)
vermifughi
antinfiammatori e antidolorifici
Prognosi:
dipende dalla causa e dalla gravità della malattia. Il vomito causato da assunzione di alimenti avariati o infestazione da parassiti può essere trattato facilmente e rapidamente. Per cause più gravi, come tumori o presenza di corpi estranei nel tratto gastrointestinale, la prognosi dipende anche dalla tempestività del trattamento.
Prevenzione:
evitare situazioni di stress per il gatto
impedirgli l’accesso a sostanze tossiche o velenose, piante comprese
se si tratta di un gatto domestico fuori casa, esaminarlo ogni 3-4 mesi per verificare l’eventuale presenza di parassiti
pulire regolarmente la toilette e le ciotole del gatto
tenere gli alimenti lontano da fonti di calore e dai roditori
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
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Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
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