{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/gatto/salute-e-cura-del-gatto/il-calore-nella-gatta","title":"Il calore nella gatta","mag_id":10116,"is_single":true,"cat_name":"Gatto","sub_cat_id":993,"sub_cat_name":"Salute e cura del gatto","cat_id":542}
Il ciclo riproduttivo dei gatti è diverso da quello dell’essere umano. Alcuni periodi della vita dei nostri felini sono piuttosto incomprensibili per noi, in questi momenti non sappiamo come aiutarli e come comportarci con loro.
Tra queste fasi c’è sicuramente quella in cui una pelosetta è pronta per il concepimento, il cosiddetto calore. Quando una micia è in calore sviluppa dei comportamenti particolari tra cui il rotolarsi spesso sul pavimento.
Come riconoscere il calore nella gatta?
Il primo calore avviene tra i quattro e i dodici mesi, e da questo momento la gatta è considerata sessualmente matura. Una micia in genere va in calore anche più volte tra la primavera e l’autunno. Durante questo periodo è sempre pronta per l’accoppiamento e proprio con l’accoppiamento avviene l’ovulazione.
Poco prima del calore vero e proprio, la gatta diventa particolarmente affettuosa e si rotola spesso sul pavimento. Raramente cerca la ciotola , perché perde l’appetito.
Quando entra nella fase del calore vero e proprio, il suo comportamento diventa più aggressivo: alza la parte posteriore del corpo ed emette forti miagolii in cerca di un potenziale partner.
Il modo di affrontare il calore dipende naturalmente dalla razza e dal carattere. Una gatta più calma attraversa questa fase in modo meno aggressivo, mentre una dal temperamento più vivace è più estroversa nella ricerca di un compagno.
La micia può avere perdite biancastre provocate dagli ormoni e diventare . Alcune gatte marcano il territorio per attirare il maschio. L’ovulazione avviene con l’accoppiamento. Non potrai non rendertene conto!
Se la fecondazione non avviene, il ciclo si ripete, in genere già dopo nove giorni. La regola secondo cui il calore avviene due volte l’anno in base al numero di ore di luce della giornata non è affidabile. Una gatta, anche di razza, può avere calori prolungati, o essere di nuovo pronta per il concepimento dopo una o due settimane dalla gravidanza.
La micia non soffre, ma è stressata
L’attesa di un potenziale compagno può rivelarsi molto stressante per la micia, sia a livello fisico che mentale. Essendo costantemente pronta all’accoppiamento, infatti, trascura esigenze di base come mangiare e andare a fare i propri bisogni .
Una pelosetta che non si accoppia presenta un maggior rischio di sviluppare negli anni un tumore, soprattutto perché non riproducendosi mai il suo corpo resta in una sorta di calore continuo.
Ridotto contenuto di grassi, elevato contenuto proteico
Questo periodo può diventare fonte di stress anche per l’umano di riferimento della gatta, basti pensare al numero di gattini che le cucciolate possono generare.
Una micia, se non sterilizzata, nella sua vita può avere una quantità esorbitante di piccoli, che continueranno a riprodursi di generazione in generazione. Sarà impossibile trovare una casa accogliente e acquistare crocchette di qualità per tutti.
Sterilizzazione: sì o no?
Se la tua micia non è destinata alla riproduzione, è importante che tu la facciasterilizzare per tempo. L’intervento non è complicato e il veterinario ci mette meno di un’ora.
La gatta non andrà più in calore e in questo modo le risparmierai un sacco di stress! L’istinto di procreazione infatti non è altro che, appunto, un istinto. Le sue azioni sono guidate dall’istinto e se riesce a riprodursi può avere diverse cucciolate all’anno.
Per la gatta non esiste alcun legame sentimentale con la possibilità di procreare e sicuramente non avrà malinconia del calore.
Chi non vuole fare sterilizzare la propria micia può optare per altri metodi contraccettivi, che funzionano principalmente a livello ormonale senza però impedire il calore nella gatta.
Da parte nostra, auguriamo il meglio a te e alla tua pelosetta!
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
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