{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/gatto/salute-e-cura-del-gatto/i-vermi-del-gatto-conoscerli-per-eliminarli","title":"I vermi del gatto: conoscerli per eliminarli","mag_id":227612,"is_single":true,"cat_name":"Gatto","sub_cat_id":993,"sub_cat_name":"Salute e cura del gatto","cat_id":542}
I vermi del gatto devono essere curati tempestivamente.
Le tipologie di vermi che possono annidarsi nel tuo gatto sono moltissime, questi insidiosi organismi vivono per la maggior parte nell’intestino, ma a seconda del tipo possono essere ospitati anche da altri organi.
Si tratta di parassiti trasmissibili all’uomo e per questo rientrano nelle malattie dette zoonosi.
In questo articolo troverai moltissime informazioni sui diversi vermi del gatto e leggendolo scoprirai perché è molto importante sverminare il tuo micio con regolarità.
I vermi del gatto: i vermi intestinali
Tra i parassiti più frequentemente responsabili della presenza dei vermi nell’intestino del gatto troviamo i cestodi, ma non sono i soli.
Esistono moltissime altre tipologie di vermi che amano annidarsi nell’intestino dei nostri amici pelosi.
Ecco una breve panoramica sui diversi tipi di vermi:
Ascaridi
Gli ascaridi (toxocara cati) vivono all’interno dell’intestino del gatto e si nutrono degli alimenti ingeriti dal loro ospite.
Le femmine arrivano a deporre anche 200.000 uova ogni giorno: queste raggiungono l’intestino crasso insieme ai residui degli alimenti assimilati e vengono espulse con le feci.
Questi parassiti si considerano infettivi da quattro a sei settimane dopo l’espulsione, pertanto se il gatto li ingerisce tramite oggetti contaminati o addirittura ospiti già infetti (come ad esempio topi), le uova si schiudono poi all’interno del suo intestino … e la storia ricomincia!
Anchilostomi
Anche gli anchilostomi (Uncinaria stenocephala, Ancylostoma tubaeforme o Ancylostoma braziliense) fanno parte della grande famiglia dei vermi intestinali. Si attaccano all’intestino del povero micio malcapitato e si nutrono del suo sangue.
Anche in questo caso, le uova deposte nell’intestino vengono espulse tramite le feci, ma, contrariamente a quanto avviene negli ascaridi, si schiudono al di fuori dell’organismo dell’ospite.
Il gatto contrae quindi le larve infettive per lo più per via orale, o direttamente o ingurgitando ospiti infetti.
Gli anchilostomi possono addirittura entrare autonomamente nel corpo del gatto tramite la pelle ed è addirittura possibile che vengano trasmessi ai gattini tramite il latte materno.
Cestodi
I cestodi (Ecchinococcus) vivono nell’intestino tenue del gatto: sono composti da tanti segmenti, simili ad anellini (propriamente detti proglottidi) che ricordano la forma di una catena.
È la parte del parassita detta “collo” a produrre sempre nuove proglottidi, che, una volta mature, vengono rilasciate con le feci: a seconda della tipologia di cestode, le proglottidi possono contenere fino a 100.000 uova ciascuna.
Non esiste infatti un’unica tipologia di cestode, tra le più comuni che possono infettare il gatto ricordiamo la tenia Ecchinococcus multilocularis e l’Echinococco granuloso (Ecchinococcus granulosus).
I sintomi che l’animale infetto mostra possono variare a seconda della tipologia di parassita.
In alcuni cestodi, ad esempio, le proglottidi migrano fuoriuscendo dall’intestino e non vengono scaricate con le feci, causando quindi un forte prurito nella zona anale.
Ma come capire se questo è il caso del tuo povero micio? Semplice: spesso, per alleviare il fastidio nella zona anale, i gatti trascinano il sedere sul pavimento.
Esistono altre tipologie di vermi del gatto?
Come accennato, i vermi intestinali non sono gli unici parassiti che possono infastidire il tuo amato pet. Esistono diverse specie che possono insediarsi all’interno di altri organi, come il cuore, i polmoni o il tessuto connettivo.
La frequenza con cui questi parassiti infettano i gatti, tuttavia, è nettamente minore rispetto a quanto non facciano i vermi intestinali, pertanto la tua attenzione dovrà molto probabilmente concentrarsi solo su quest’ultima tipologia.
Quali sono i segnali più evidenti?
I vermi sono parassiti insidiosi soprattutto perché non hanno una sintomatologia specifica, anzi, può addirittura capitare che siano del tutto asintomatici.
I primi sintomi, infatti, compaiono quando il numero dei vermi presenti nell’intestino è ormai elevato, e si fanno sempre più evidenti man mano che questi ospiti indesiderati aumentano.
I segnali che possono indicare la presenza di vermi nel tuo gatto sono:
La diagnosi certa dei vermi del gatto si effettua tramite un esame delle feci, idealmente analizzando un campione al giorno per tre giornate consecutive.
Grazie a questo esame, il veterinario sarà in grado di determinare anche la tipologia specifica di parassita e quindi di prescriverti la terapia più efficace per debellarlo.
Come si curano i vermi del gatto?
Fortunatamente esistono davvero molti preparati per sverminare i gatti, se da un lato sono disponibili medicinali specifici particolarmente efficaci contro singole tipologie di vermi, dall’altro i veterinari tendono spesso a prescrivere preparati definiti “ad ampio spettro”.
Il vantaggio? Questi preparati sono in grado di eliminare più tipologie di vermi nell’ambito dello stesso trattamento.
Anche la modalità di somministrazione offre diverse possibilità, naturalmente sono disponibili i formati classici in pastiglie o paste vermifughe.
Per i gatti più difficili e schizzinosi invece, esistono anche preparati spot-on per uso esterno, da applicare sulla cute della zona del collo. Contrariamente a quanto si pensi, anche questi preparati eliminano vermi, uova e larve in modo molto efficace.
Se hai la fortuna di avere al tuo fianco più di un pelosetto, ti raccomandiamo di sverminarli tutti contemporaneamente, anche se non mostrano sintomi.
Il rischio che i tuoi adorati pet continuino a infestarsi a vicenda è altrimenti davvero elevato!
Controlla sempre che il prodotto scelto sia adatto anche ai gatti, alcuni principi attivi utilizzati per il trattamento di dei cani possono rivelarsi perfino fatali per i gatti!
Posso evitare che il mio gatto prenda i vermi?
Purtroppo non è possibile prevenire l’infestazione da vermi nel gatto. Tuttavia, sverminando regolarmente il tuo micione puoi certamente ridurre il rischio che la presenza di vermi gli causi altri problemi di salute.
È forse scontato ricordare che non tutti i gatti hanno lo stesso rischio di contrarre questi parassiti.
I gatti che vivono anche all’aperto, o addirittura i randagi, teoricamente possono contrarre i vermi ad ogni topo che si sono divertiti a cacciare e rosicchiare.
Al contrario, i gatti da appartamento corrono un rischio nettamente minore, ma non nullo: le uova, ad esempio, possono entrare accidentalmente in casa tua sulla suola delle tue scarpe o tramite alcuni insetti.
Un altro fattore di rischio sono gli alimenti crudi o poco cotti.
Vista la facilità di infezione e soprattutto le possibilità che questa sia asintomatica, i veterinari consigliano di effettuare un esame delle feci almeno quattro volte l’anno.
In questo modo sarà possibile individuare e debellare un’infestazione ancora allo stadio iniziale, prima che manifesti sintomi e quindi che infastidisca il tuo amico di zampa.
Il tuo micio ha le pulci? Anche in questo caso sarebbe consigliabile sverminarlo.
I vermi, infatti, possono essere trasmessi anche dalle pulci. Durante la tolettatura, o grattandosi per lenire il prurito, il tuo piccolo felino può ingerire una pulce infetta, consentendo così alle uova di tenia di localizzarsi nell’intestino.
Scheda dei vermi nel gatto
Definizione:
i vermi nel gatto sono una infezione da parte di organismi, di solito a carico dell’intestino, che può essere trasmessa anche all’uomo
Sintomi:
non c’è una sintomatologia specifica. Di solito i segnali sono:
diarrea
vomito
pancia gonfia
pelo arruffato
dimagrimento
debolezza e apatia
Cause:
sono diversi i tipi di vermi intestinali che il gatto può contrarre e, in alcuni casi, contagiare anche l’uomo. Tra questi ricordiamo:
cestodi
ascaridi
anchilostomi
Esistono anche vermi non intestinali, che possono insediarsi in altri organi come il cuore, i polmoni o il tessuto connettivo. Sono però più rari.
Strumenti diagnostici:
di solito il veterinario prescrive un esame delle feci, idealmente analizzando un campione al giorno per tre giornate consecutive.
Intervento chirurgico:
no
Terapie:
farmaci ad ampio spettro
Vaccinazione:
no
Prognosi:
buona: di solito i vermi vengono eliminati dopo 7-15 giorni di trattamento farmacologico
Prevenzione:
alimentazione idonea (niente cibo crudo)
sverminare periodicamente tutti i gatti di casa contemporaneamente
controllare sempre anche l’eventuale presenza di pulci
esame delle feci ad ogni cambio di stagione
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
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Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
Come è noto, non è difficile calcolare l’età di un cane: un anno di un cane equivale all’incirca a sette anni di una persona, fermo restando che hanno una certa incidenza anche la razza e il peso del cane. Ma come si fa a calcolare l’età di un gatto? E soprattutto quanto a lungo vivono i gatti? Da che età un gatto può essere considerano anziano?
Ci sono ben poche cose al mondo più tenere di una cucciolata di gattini. Purtroppo però è raro che tutti quei dolci micetti trovino una casa accogliente in cui vivere. Se i gatti sono lasciati liberi di riprodursi, quasi certamente si mettono al mondo tante vite misere e infelici.
Quanto a lungo crescono i gatti e quanto grandi diventano? Da un lato, dipende dal loro corredo genetico, dall'altro la crescita è influenzata anche da elementi esterni quali la nutrizione. Scopriamo insieme le fasi della crescita del gatto. Conoscendo questo processo, potremo regalare ai nostri gattini un perfetto avvio verso una vita sana, e supportarli nel migliore dei modi nella loro fase adulta.