Gatto depresso, che cosa fare? This article is verified by a vet

gatto depresso

I gatti depressi non hanno più voglia di nascondersi, giocare e arrampicarsi.

Forse non lo sai, ma non capita solo a noi umani di ammalarci di depressione: purtroppo può succedere anche al gatto di perdere l’interesse per le piccole gioie della vita quotidiana. È importante riconoscerne subito un gatto depresso per combattere efficacemente quella che è una vera e propria malattia.

I sintomi: come riconosco i segni della depressione nel mio gatto?

Il quadro clinico della depressione felina è molto simile a quello degli esseri umani. Mancanza di energia, apatia e una salute mentale generalmente non buona sono i principali sintomi della depressione. Nel gatto depresso puoi riconoscere questo stato d’animo negativo dai seguenti comportamenti:

  • Il tuo micio è meno affettuoso, ricerca meno il contatto fisico con te
  • Dorme più del normale e ha un atteggiamento apatico durante tutta la giornata
  • Non riesci a coinvolgerlo nemmeno con i suoi giochi preferiti
  • Lascia il cibo nella ciotola e spesso non mangia nemmeno il suo alimento preferito
  • Si prende poca cura del suo pelo e si lava malvolentieri.
  • Anche se ha la possibilità di uscire ed esplorare i dintorni di casa, non sembra più interessato a farlo e resta sempre in appartamento.

La diagnosi: come faccio a capire se il mio gatto è depresso?

La prima cosa da fare, se sospetti di avere un gatto depresso, è contattare il tuo medico veterinario di fiducia per chiedergli un consiglio. In questo modo puoi escludere eventuali problemi di salute come dolori, una qualche malattia infettiva o altre patologie che potrebbero nascondersi dietro a questo sintomo. Il medico effettua una visita approfondita, misura la temperatura al gatto e fa un piccolo prelievo di sangue.

gatto dal veterinario © © adogslifephoto / stock.adobe.com
Il medico verifica se per caso il gatto soffre di qualche patologia fisica.

Una volta visitato a fondo il tuo pet e aver escluso possibili cause fisiche, il veterinario ti chiederà se per caso, di recente, si è verificato un evento specifico che potrebbe aver avuto un impatto psicologico sul tuo gatto.

Per analizzare la situazione in maniera ottimale il veterinario ti chiederà, ad esempio:

  • Quanto spesso e cosa dai da mangiare al tuo gatto?
  • Per caso hai traslocato da poco?
  • In famiglia è arrivato qualcuno di nuovo, un bimbo, un convivente o un altro pet?
  • Di recente è venuto a mancare qualcuno che viveva con voi?

Se la risposta ad una o più domande di questo breve elenco è “sì”, allora verosimilmente hai individuato la ragione dell’atteggiamento improvviso nel tuo gatto depresso.

Le terapie: come si cura un gatto depresso?

Come per le persone, anche nel caso dei gatti il trattamento della depressione di solito non è semplice, a causa della complessità della malattia e del fatto che spesso è necessario molto tempo per risolvere il problema. Ecco perché è importante documentare con regolarità tutti i progressi così come i passi indietro e le battute d’arresto.

Se riesci a capire quale possa essere stata la causa, forse puoi provare a correggere il tiro e ad aiutare il tuo pet ad uscire dalla depressione. Se non è possibile, puoi chiedere il supporto di uno psicologo felino o rivolgerti al tuo veterinario di fiducia per ricevere informazioni sull’eventualità di somministrare al tuo gatto qualche leggero farmaco psicotropo. Si tratta di medicinali che agiscono sul cervello dell’animale e possono essere un valido aiuto contro la depressione felina, quando è grave e persistente.

Sebbene ad oggi non vi siano evidenze scientifiche che confermino l’efficacia dei fiori di Bach per i gatti contro la depressione, diversi proprietari li utilizzano per alleviare i sintomi di questa malattia, nel gatto. Tecnicamente si tratta di alimenti, non di farmaci.

Scopri tutto quello che c’è da sapere su questo argomento leggendo il nostro articolo “Fiori di Bach per gatti: mito o realtà?”

Le cause: quali sono i fattori scatenanti della depressione?

Siccome la salute della psiche del gatto dipende da molti elementi, altrettanto diverse sono le possibili cause, vale a dire i fattori scatenanti della depressione felina.

gatto con scatole © Africa Studio / stock.adobe.com
Se ti trasferisci in una nuova casa, tieni presente che questo cambiamento può causare la depressione, nel tuo gatto.

Ecco le principali cause della depressione nel gatto:

  • Un trasloco e un cambio di ambiente a livello abitativo
  • L’arrivo di un cane o di un altro gatto in famiglia o presso i vicini (se il tuo gatto è uno spirito libero)
  • Assenza di contatti sociali, lunghe ore di solitudine quotidiana
  • Uno stile di vita non idoneo alla specie
  • La morte, il trasloco o l’assenza per lungo tempo di un membro della famiglia

La prognosi: come posso sconfiggere la depressione del mio gatto?

L’aspetto più importante per riuscire a restituire al gatto la sua gioia di vivere è identificare la causa della depressione e quindi agire per combatterla. Non dimenticare che qualunque terapia, quando si tratta di curare lo stato d’animo e la psiche di un essere vivente, ha bisogno di tempo, amore e pazienza.

 

Scheda della depressione nel gatto

Definizione: stato prolungato di apatia e apparente tristezza, generale disinteresse per le attività quotidiane
Sintomi: modifiche del comportamento abituale del gatto, come ad esempio:
  • è meno affettuoso
  • dorme più del normale
  • non riesci a coinvolgerlo
  • lascia il cibo nella ciotola
  • si lava malvolentieri.
  • resta sempre in casa anche se potrebbe uscire.

Cause: le principali cause della depressione nel gatto sono:
  • trasloco e un cambio di ambiente
  • arrivo di un cane o di un altro gatto
  • assenza di contatti sociali, solitudine
  • stile di vita non idoneo alla specie
  • morte, il trasloco o l’assenza per lungo tempo di un membro della famiglia

Strumenti diagnostici: anamnesi attenta da parte del veterinario, che ti chiederà, ad esempio:
  • Quanto spesso e cosa dai da mangiare al tuo gatto?
  • Hai traslocato da poco?
  • In famiglia è arrivato qualcuno di nuovo?
  • È venuto a mancare qualcuno?

Intervento chirurgico: no
Terapie: qualche leggero farmaco psicotropo, fiori di Bach
Vaccinazione: no
Prognosi: se si identifica la causa, si può supportare emotivamente e affettivamente il gatto, aiutandolo a riprendersi
Prevenzione: tenere sempre in considerazione la sensibilità del gatto quando si verificano eventi potenzialmente stressanti per lui

Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.

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Franziska G., Veterinario
Profilbild von Tierärztin Franziska Gütgeman mit Hund

Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.


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