{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/gatto/salute-e-cura-del-gatto/gatto-depresso-che-cosa-fare","title":"Gatto depresso, che cosa fare?","mag_id":205237,"is_single":true,"cat_name":"Gatto","sub_cat_id":993,"sub_cat_name":"Salute e cura del gatto","cat_id":542}
I gatti depressi non hanno più voglia di nascondersi, giocare e arrampicarsi.
Forse non lo sai, ma non capita solo a noi umani di ammalarci di depressione: purtroppo può succedere anche al gatto di perdere l’interesse per le piccole gioie della vita quotidiana. È importante riconoscerne subito un gatto depresso per combattere efficacemente quella che è una vera e propria malattia.
I sintomi: come riconosco i segni della depressione nel mio gatto?
Il quadro clinico della depressione felina è molto simile a quello degli esseri umani. Mancanza di energia, apatia e una salute mentale generalmente non buona sono i principali sintomi della depressione. Nel gatto depresso puoi riconoscere questo stato d’animo negativo dai seguenti comportamenti:
Il tuo micio è meno affettuoso, ricerca meno il contatto fisico con te
Dorme più del normale e ha un atteggiamento apatico durante tutta la giornata
Non riesci a coinvolgerlo nemmeno con i suoi giochi preferiti
Lascia il cibo nella ciotola e spesso non mangia nemmeno il suo alimento preferito
Si prende poca cura del suo pelo e si lava malvolentieri.
Anche se ha la possibilità di uscire ed esplorare i dintorni di casa, non sembra più interessato a farlo e resta sempre in appartamento.
La diagnosi: come faccio a capire se il mio gatto è depresso?
La prima cosa da fare, se sospetti di avere un gatto depresso, è contattare il tuo medico veterinario di fiducia per chiedergli un consiglio. In questo modo puoi escludere eventuali problemi di salute come dolori, una qualche malattia infettiva o altre patologie che potrebbero nascondersi dietro a questo sintomo. Il medico effettua una visita approfondita, misura la temperatura al gatto e fa un piccolo prelievo di sangue.
Una volta visitato a fondo il tuo pet e aver escluso possibili cause fisiche, il veterinario ti chiederà se per caso, di recente, si è verificato un evento specifico che potrebbe aver avuto un impatto psicologico sul tuo gatto.
Per analizzare la situazione in maniera ottimale il veterinario ti chiederà, ad esempio:
Quanto spesso e cosa dai da mangiare al tuo gatto?
Per caso hai traslocato da poco?
In famiglia è arrivato qualcuno di nuovo, un bimbo, un convivente o un altro pet?
Di recente è venuto a mancare qualcuno che viveva con voi?
Se la risposta ad una o più domande di questo breve elenco è “sì”, allora verosimilmente hai individuato la ragione dell’atteggiamento improvviso nel tuo gatto depresso.
Le terapie: come si cura un gatto depresso?
Come per le persone, anche nel caso dei gatti il trattamento della depressione di solito non è semplice, a causa della complessità della malattia e del fatto che spesso è necessario molto tempo per risolvere il problema. Ecco perché è importante documentare con regolarità tutti i progressi così come i passi indietro e le battute d’arresto.
Se riesci a capire quale possa essere stata la causa, forse puoi provare a correggere il tiro e ad aiutare il tuo pet ad uscire dalla depressione. Se non è possibile, puoi chiedere il supporto di uno psicologo felino o rivolgerti al tuo veterinario di fiducia per ricevere informazioni sull’eventualità di somministrare al tuo gatto qualche leggero farmaco psicotropo. Si tratta di medicinali che agiscono sul cervello dell’animale e possono essere un valido aiuto contro la depressione felina, quando è grave e persistente.
Sebbene ad oggi non vi siano evidenze scientifiche che confermino l’efficacia dei fiori di Bach per i gatti contro la depressione, diversi proprietari li utilizzano per alleviare i sintomi di questa malattia, nel gatto. Tecnicamente si tratta di alimenti, non di farmaci.
Le cause: quali sono i fattori scatenanti della depressione?
Siccome la salute della psiche del gatto dipende da molti elementi, altrettanto diverse sono le possibili cause, vale a dire i fattori scatenanti della depressione felina.
Ecco le principali cause della depressione nel gatto:
Un trasloco e un cambio di ambiente a livello abitativo
L’arrivo di un cane o di un altro gatto in famiglia o presso i vicini (se il tuo gatto è uno spirito libero)
Assenza di contatti sociali, lunghe ore di solitudine quotidiana
Uno stile di vita non idoneo alla specie
La morte, il trasloco o l’assenza per lungo tempo di un membro della famiglia
La prognosi: come posso sconfiggere la depressione del mio gatto?
L’aspetto più importante per riuscire a restituire al gatto la sua gioia di vivere è identificare la causa della depressione e quindi agire per combatterla. Non dimenticare che qualunque terapia, quando si tratta di curare lo stato d’animo e la psiche di un essere vivente, ha bisogno di tempo, amore e pazienza.
Scheda della depressione nel gatto
Definizione:
stato prolungato di apatia e apparente tristezza, generale disinteresse per le attività quotidiane
Sintomi:
modifiche del comportamento abituale del gatto, come ad esempio:
è meno affettuoso
dorme più del normale
non riesci a coinvolgerlo
lascia il cibo nella ciotola
si lava malvolentieri.
resta sempre in casa anche se potrebbe uscire.
Cause:
le principali cause della depressione nel gatto sono:
morte, il trasloco o l’assenza per lungo tempo di un membro della famiglia
Strumenti diagnostici:
anamnesi attenta da parte del veterinario, che ti chiederà, ad esempio:
Quanto spesso e cosa dai da mangiare al tuo gatto?
Hai traslocato da poco?
In famiglia è arrivato qualcuno di nuovo?
È venuto a mancare qualcuno?
Intervento chirurgico:
no
Terapie:
qualche leggero farmaco psicotropo, fiori di Bach
Vaccinazione:
no
Prognosi:
se si identifica la causa, si può supportare emotivamente e affettivamente il gatto, aiutandolo a riprendersi
Prevenzione:
tenere sempre in considerazione la sensibilità del gatto quando si verificano eventi potenzialmente stressanti per lui
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
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Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
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