Gatto avvelenato: ecco che cosa fare This article is verified by a vet

gatto avvelenato

Fai sempre attenzione quando il tuo gatto vomita: potrebbe essere un sintomo di avvelenamento.

Molti gatti trascorrono ogni giorno diverse ore all’aperto ed esplorano liberi i dintorni di casa. I rischi che corrono non sono pochi: ad esempio potrebbero inghiottire un’esca avvelenata. Scopri cosa puoi fare per gestire al meglio un caso di gatto avvelenato.

Quanto è pericoloso l’avvelenamento del gatto?

Gatto avvelenato: quanto è grave? Se la caverà? La possibilità che il tuo micione guarisca dipende da diversi fattori: nello specifico tutto dipende dal tipo di veleno e dalla quantità che ha ingerito.

Nella maggior parte dei casi per fortuna la dose di veleno ingerita è troppo piccola perché il gatto possa avere conseguenze davvero gravi.

Eppure succede sin troppo spesso che i gatti muoiano per colpa di un grave avvelenamento. In generale, la raccomandazione che ci sentiamo di fare, in questi casi, è quella di portare il più rapidamente possibile il gattino da un medico veterinario. Prima viene curato e più possibilità ha di cavarsela.

I sintomi: come capisco se il mio gatto è avvelenato?

I veleni possono causare diversi tipi di sintomi, nei gatti, a seconda della quantità della sostanza tossica che viene ingerita. Detto ciò, se il tuo gatto mostra alcuni o tutti questi sintomi – che sono i classici segni di un’intossicazione – devi preoccuparti e portarlo subito dal veterinario.

  • Stato di malessere
  • Disturbi gastro-intestinali evidenti come nausea con presenza di bava, vomito, diarrea con presenza di sangue e coliche o dolori
  • Disturbi neurologici come perdita di conoscenza, paralisi, convulsioni, tremori, disorientamento o barcollamento.
  • Dilatazione o restringimento delle pupille.
  • Difficoltà respiratorie come un drastico aumento o diminuzione della frequenza respiratoria (frequenza respiratoria normale nei gatti adulti: da 20 a 40 atti respiratori al minuto) fino ad una evidente difficoltà a respirare.
  • Rialzo della temperatura corporea
  • Problemi cardiaci come irregolarità del battito cardiaco
  • Disturbi della coagulazione del sangue che possono essere identificabili dalla presenza di un sanguinamento (ad es. delle gengive, della pelle o nelle urine)

Gatto avvelenato: quando andare dal veterinario?

Se solo sospetti che il tuo gatto possa essere stato avvelenato da una qualsiasi sostanza tossica, devi subito confrontarti con un medico veterinario. Quando si tratta di avvelenamento, infatti, essere rapidi nell’intervenire è fondamentale.

Se sai già quale sostanza ha ingerito il tuo gatto, puoi chiamare direttamente il centro antiveleni. Gli specialisti del centro ti daranno rapidamente informazioni utili sul principio attivo e su come intervenire per aiutare il tuo pelosetto.

Il primo soccorso: cosa posso fare se il mio gatto è avvelenato?

Se per raggiungere un veterinario hai molta strada da fare, puoi comunque iniziare ad aiutare il tuo gatto restando calmo. Se il tuo pet ti vede agitato e percepisce il tuo stato di stress, finirà con il sentirsi anche peggio. Non dimenticare che la psicologia felina è molto sensibile.

Se il tuo gatto perde conoscenza, mettilo su un fianco in una posizione stabile. Tira fuori dalla sua bocca la lingua e posizionala di lato in modo che non soffochi con il vomito.

© Evdoha / stock.adobe.com
Tieni lontano il tuo pelosetto dai topi morti perché potrebbero essere avvelenati e quindi pericolosi.

La diagnosi: come si capisce che si tratta proprio di avvelenamento?

Sfortunatamente, nella maggior parte dei casi non si sa quale veleno abbia ingerito un gatto avvelenato. Ecco perché è importante che tu fornisca al tuo veterinario tutte le informazioni possibili.

Durante il colloquio di anamnesi con il proprietario, il veterinario esamina il gatto e, oltre alla sua temperatura corporea, controlla lo stato delle mucose, il polso, la respirazione e i riflessi.

Naturalmente il medico deve prima escludere altre possibili diagnosi, come ad esempio che si tratti di una ostruzione intestinale o di un qualche trauma: per questo motivo di solito sono necessari ulteriori esami.

Per effettuare questi esami diagnostici, quindi, di solito il veterinario preleva del sangue dal tuo gatto oppure esamina i suoi organi interni utilizzando procedure di imaging come la radiografia.

La terapia: come si tratta l’avvelenamento nel gatto?

Nel caso in cui l’avvelenamento risalga a pochi minuti o ore prima, il veterinario può utilizzare farmaci specifici che inducono nel gatto il riflesso del vomito. Anche la lavanda gastrica può essere di aiuto per rimuovere il veleno dallo stomaco del tuo amico di zampa.

Se non sai quando è stato ingerito il veleno, ma sai qual è la sostanza, invece, il tuo veterinario può usare un antidoto per combattere gli effetti del veleno sul corpo del tuo pelosetto. Ad esempio, la vitamina K aiuta contro l’intossicazione da veleno per topi, funzionando da antidoto.

Al di là dei trattamenti specifici che dipendono dalla causa dell’avvelenamento, un gatto avvelenato ha bisogno di alcune misure di supporto. Lo scopo è quello di stabilizzare la circolazione sanguigna del micio e favorire la disintossicazione del suo organismo. Fanno parte di queste misure:

  • La somministrazione orale di carbone attivo, per legare le molecole di veleno.
  • Una terapia per infusione.
  • Se necessario, la somministrazione di farmaci antiemetici e antidolorifici

Visto che l’avvelenamento può avere conseguenze gravi, la maggior parte dei veterinari ricovera il gatto avvelenato in clinica. È molto importante, infatti, agire rapidamente e in maniera specifica per gestire al meglio le possibili variazioni negative dei parametri vitali dell’animale.

Le cause dell’avvelenamento nel gatto

Le sostanze potenzialmente tossiche sono ovunque: nell’ambiente esterno come in casa. Quindi, in linea di principio, il gatto avvelenato può essere entrato in contatto con piante, alimenti o sostanze chimiche come i classici disinfettanti (praticamente tutti i prodotti che abbiamo in casa sono tossici, per i gatti).

Gatto avvelenato: quali sono le cause più comuni?

Sostanza velenosa Dove si trova
Acido acetilsalicilico Compresse di aspirina
Piombo Pile alcaline, vernice, pittura e colori in genere, giocattoli
Etilene Antiruggine e antigelo dal sapore molto dolce
Piante velenose Piante da appartamento e da giardino come agave, fico beniamino, edera, ortensia, orchidea, oleandro, stella di Natale,
Alimenti Alcol, caffè, aglio, cioccolato, té, uva e uvetta, cipolla
Metaldeide Lumachicida
Rodenticidi (anticoagulanti) Veleno per topi, tipica esca avvelenata, oppure già presente nello stomaco del topo

 La prevenzione: come posso evitare che il mio gatto si avveleni?

Non è sempre possibile rimuovere tutte le potenziali sostanze tossiche dalla casa e dalla vita familiare. L’unica cosa che puoi fare, quindi, è stare attento e tenere sempre farmaci e alimenti potenzialmente tossici lontano dalle zampe del tuo pelosetto.

Se non vuoi rinunciare alle piante da appartamento, ad esempio, puoi optare per quelle non tossiche come l’erba gatta e le margherite (Leucanthemum), che non sono pericolose e possono quindi essere “assaggiate” dal tuo amico di zampa.

Scheda dell’avvelenamento nel gatto

Definizione: ingestione accidentale di sostanza tossica o velenosa come ad esempio un’esca avvelenata, una pianta velenosa, del detersivo, etc.
Sintomi:
  • malessere generale e diffuso
  • disturbi gastro-intestinali
  • disturbi neurologici
  • dilatazione o restringimento delle pupille.
  • difficoltà respiratorie
  • rialzo della temperatura
  • problemi cardiaci
  • disturbi della coagulazione del sangue

Cause: ingestione di esche avvelenate, medicinali, detersivi o altre sostanze tossiche lasciate incustodite, ingestione di prede contaminate, ingestione di piante tossiche o velenose
Strumenti diagnostici: anamnesi accurata, esami diagnostici come prelievo del sangue o esame degli organi interni tramite procedure di imaging (radiografia).
Intervento chirurgico: no, ma il ricovero è spesso necessario
Terapie: lavanda gastrica, somministrazione di antidoti come ad es. la vitamina k, altre misure di supporto quali:
  • somministrazione orale di carbone attivo, per legare le molecole di veleno.
  • terapia per infusione.
  • somministrazione di farmaci antiemetici e antidolorifici

Vaccinazione: no
Prognosi: dipende dal veleno e dalla tempestività dell’intervento. Per alcuni veleni esite l’antidoto, per altri no.
Prevenzione: tenere fuori dalla portata del gatto medicinali e sostanze tossiche, evitare di tenere in casa o in giardino piante tossiche o velenose per i gatti.

Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.

Proposte d’acquisto dalla redazione di zooplus

I prodotti selezionati nel box sono proposte effettuate dalla redazione, alimenti e accessori che puoi trovare nel negozio online per animali di zooplus e non costituiscono advertising da parte dei brand citati.


Franziska G., Veterinario
Profilbild von Tierärztin Franziska Gütgeman mit Hund

Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.


I nostri articoli più utili
4 min

Calcolare l’età del gatto

Come è noto, non è difficile calcolare l’età di un cane: un anno di un cane equivale all’incirca a sette anni di una persona, fermo restando che hanno una certa incidenza anche la razza e il peso del cane. Ma come si fa a calcolare l’età di un gatto? E soprattutto quanto a lungo vivono i gatti? Da che età un gatto può essere considerano anziano?

6 min

Le 6 fasi di crescita del gatto: maturare insieme

Quanto a lungo crescono i gatti e quanto grandi diventano? Da un lato, dipende dal loro corredo genetico, dall'altro la crescita è influenzata anche da elementi esterni quali la nutrizione. Scopriamo insieme le fasi della crescita del gatto. Conoscendo questo processo, potremo regalare ai nostri gattini un perfetto avvio verso una vita sana, e supportarli nel migliore dei modi nella loro fase adulta.

11 min

Sterilizzare o castrare il gatto

Ci sono ben poche cose al mondo più tenere di una cucciolata di gattini. Purtroppo però è raro che tutti quei dolci micetti trovino una casa accogliente in cui vivere. Se i gatti sono lasciati liberi di riprodursi, quasi certamente si mettono al mondo tante vite misere e infelici.