{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/gatto/salute-e-cura-del-gatto/devo-lavare-il-mio-gatto","title":"Devo lavare il gatto? Consigli per l’igiene del tuo peloso","mag_id":24454,"is_single":true,"cat_name":"Gatto","sub_cat_id":993,"sub_cat_name":"Salute e cura del gatto","cat_id":542}
Cosa fare quindi, se un giorno il tuo peloso dovesse tornare a casa sporco dalla testa alle zampe?
“Posso, o addirittura devo lavare il gatto”? Sicuramente ti sarà già capitato più volte ti porti questa domanda.
In questo articolo abbiamo raccolto per te qualche consiglio pratico su questo tema sempre molto discusso.
La cura del pelo nei gatti: una procedura del tutto naturale
I gatti sono animali puliti per natura e raramente capita di vederli davvero sporchi: dedicano infatti gran parte della giornata ad una scrupolosa cura del pelo.
Per quanto possa sembrare un lavaggio molto superficiale, possiamo assicurarti che è assolutamente sufficiente per soddisfare le esigenze di pulizia del tuo peloso.
La lingua: un preziosissimo strumento multifunzione
Nelle sedute di bellezza del gatto c’è uno strumento indispensabile quanto straordinario: la sua lingua.
Le piccolissime sporgenze uncinate, chiamate papille cornee, che la rivestono sulla punta, ai lati e nella parte centrale, le conferiscono la tipica ruvidezza, utilissima, ad esempio, durante la caccia e l’assunzione di cibo.
Ma non solo! Oltre che per spiumare o spellare le povere prede capitate tra le sue grinfie, il gatto utilizza appunto la lingua anche per la sua igiene personale: le papille cornee sono infatti fenomenali per pulire e pettinare il pelo, poiché riescono a rimuovere sporcizia, peli morti e persino parassiti.
Devo lavare il gatto, sì o no?
In virtù di quanto sopra possiamo tranquillamente affermare che i gatti, in situazioni standard, non hanno bisogno di aiuti esterni per prendersi cura del loro pelo e della loro bellezza in generale.
È assolutamente superfluo, quindi, programmare bagnetti regolari, talvolta perfino più volte alla settimana.
D’altro canto è vero che nessuno ti vieta di sottoporre il tuo micio a una pulizia più approfondita, una volta ogni tanto: anzi, in alcuni casi particolari potrebbe essere lui stesso ad apprezzare il tuo aiuto, se ad esempio non riuscisse a pulirsi a sufficienza da solo a causa di dolori o ferite.
Quando può essere sensato lavare il gatto?
Se hai un gatto lo sai, la sua curiosità è inesauribile come il suo entusiasmo, quindi mette tutto sé stesso, pelo compreso, nell’esplorazione dei dintorni.
Se il tuo micio ha la fortuna di poter uscire all’aperto quando lo desidera, ti sarà già capitato di vederlo tornare parecchio sporco, magari addirittura completamente ricoperto di fango.
In una situazione del genere, nemmeno i super poteri della sua ruvida linguetta potranno aiutarlo! Dovrai quindi armarti di un panno bagnato e tanta pazienza, e cercare di sciogliere le incrostazioni più ostinate dal suo pelo, la cui morbidezza ti sembrerà un lontanissimo ricordo.
Se dopo questo primo intervento il tuo pelosetto non fosse ancora sufficientemente pulito, puoi provare a lavarlo con delicatezza e attenzione.
Anche i mici più anziani, oppure malati, possono aver bisogno di una mano per raggiungere il livello di pulizia che li faccia sentire a proprio agio.
Un aiuto apprezzato dagli esemplari a pelo lungo
Mentre i gatti a pelo corto, di norma, riescono a cavarsela da soli per quel che riguarda la cura e l’igiene del pelo, con le razze a pelo lungo, come possono essere i Persiani, un aiuto ogni tanto può rivelarsi risolutivo.
Tuttavia spesso basta anche solo passare la spazzola per rimuovere i peli in eccesso sul mantello, alla pulizia vera e proprio penseranno da soli.
Consigli per un bagnetto senza stress
Purtroppo non è detto che il momento del bagnetto passi senza lasciare brutti ricordi: i gatti, si sa, non amano l’acqua, pertanto il tuo peloso potrebbe dimostrarsi alquanto contrariato anche solo alla vista della vasca da bagno!
Per evitare che la situazione si trasformi in un vero e proprio trauma sia per te che per lui, segui scrupolosamente questi 5 consigli:
Cerca di creare un’atmosfera tranquilla e rilassata attorno al tuo micio. È importante che non percepisca alcuno stress da parte tua e nell’ambiente che lo circonda, altrimenti tirerà fuori le unghie.
Controlla la temperatura dell’acqua prima di immergere il gatto: deve essere tiepida, non troppo fredda ma nemmeno troppo calda, altrimenti il micio si brucerà e non vorrà più saperne.
Puoi semplicemente bagnarlo sotto l’acqua, senza utilizzare alcun prodotto detergente, oppure aggiungere qualche goccia di shampoo specifico per gatti.
Il tuo shampoo non è assolutamente adatto: può essere molto irritante sulla pelle del tuo micio!
Tieni sottomano un asciugamano per asciugarlo subito, accelerando così i tempi e limitando quanto più possibile lo stress.
Dato che la maggior parte dei gatti è letteralmente terrorizzata dall’acqua, cerca di essere cauto e paziente durante il bagnetto. Non sarà solo il tuo peloso a trarne vantaggio!
Boli di pelo, parassiti e chi più ne ha più ne metta
Come sai, l’organismo del gatto è in grado di eliminare in maniera del tutto naturale i peli ingeriti durante la toilette: ci sono alcuni periodi o situazioni, tuttavia, in cui questo processo avviene con un po’ più difficoltà.
Ricordati di non prendere mai iniziative senza chiedere prima il parere del veterinario!
In caso il tuo adorato micio sia caduto vittima di un’infestazione di parassiti, rivolgiti quanto prima al tuo specialista di fiducia: saprà sicuramente suggerirti diversi trattamenti e terapie che non prevedono l’obbligo di lavare il gatto.
In conclusione: lavare il gatto è una buona idea?
“Devo lavare il gatto?” La risposta a questa domanda è tanto discussa quanto in realtà semplice: solo in casi eccezionali i gatti hanno bisogno di essere aiutati nella loro igiene personale.
Sono tra gli animali più puliti e la natura li ha dotati del miglior strumento per prendersi cura del loro morbido pelo.
Sarà quindi sufficiente una spazzolata sporadica per eliminare i peli in eccesso, e un brevissimo risciacquo ogni tanto solo se il micio è anziano, malato o reduce da avventure che l’hanno sporcato senza pietà!
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
Come è noto, non è difficile calcolare l’età di un cane: un anno di un cane equivale all’incirca a sette anni di una persona, fermo restando che hanno una certa incidenza anche la razza e il peso del cane. Ma come si fa a calcolare l’età di un gatto? E soprattutto quanto a lungo vivono i gatti? Da che età un gatto può essere considerano anziano?
Quanto a lungo crescono i gatti e quanto grandi diventano? Da un lato, dipende dal loro corredo genetico, dall'altro la crescita è influenzata anche da elementi esterni quali la nutrizione. Scopriamo insieme le fasi della crescita del gatto. Conoscendo questo processo, potremo regalare ai nostri gattini un perfetto avvio verso una vita sana, e supportarli nel migliore dei modi nella loro fase adulta.
Ci sono ben poche cose al mondo più tenere di una cucciolata di gattini. Purtroppo però è raro che tutti quei dolci micetti trovino una casa accogliente in cui vivere. Se i gatti sono lasciati liberi di riprodursi, quasi certamente si mettono al mondo tante vite misere e infelici.