Gatto Somalo

gatto somalo

Il gatto Somalo

Il Somalo è una variante a pelo medio-lungo dell’Abissino da cui differisce solo per la lunghezza del pelo, poiché i due standard di razza corrispondono.

Proprio come l’Abissino, il gatto Somalo ha una corporatura slanciata di taglia media: le femmine pesano al massimo 4 chili, i maschi 5 chili. Ha le zampe lunghe che terminano in piccoli piedi ovali con dita monocolore. La coda è appariscente e ricca di pelo, il collo è flessuoso.

La testa è messa in risalto da occhi e orecchie grandi, che gli conferiscono un’espressione attenta. Gli occhi ambrati, marrone chiaro o verdi sono grandi e a mandorla, le palpebre sono “truccate” con una riga nera. La testa è cuneiforme con un contorno morbido.

Il pelo semi-lungo del gatto Somalo ha poco sottopelo e quindi è molto fine. Tuttavia è molto soffice; vengono preferiti gli animali con gorgiera accentuata. Sul dorso il pelo può essere un po’ più corto. Come l’Abissino, il gatto Somalo spesso presenta striature scure sul dorso che partono dalle spalle e terminano sulla punta della coda. L’effetto a striature scure spesso è evidente sulle zampe posteriori e arriva fino ai talloni.

Il colore del manto presenta il cosiddetto effetto “ticking”, cioè ogni singolo pelo è diviso in bande di 2, 3 o addirittura 4 tinte diverse con la punta scura. Ma soltanto i peli della testa, del dorso, della coda e della parte esterna delle zampe presentano il “ticking”. Al contrario il lato inferiore dell’addome, il petto e la parte interna delle zampe sono del colore base.

La colorazione definitiva del pelo nel gatto Somalo e nell’Abissino si manifesta solo verso i 2 anni di età, ma i primi segni sono già evidenti a partire dalla sesta settimana di vita. Dopo di che il manto del gatto Somalo ha un motivo uniforme e la colorazione ricorda quella di un coniglio selvatico. Nel linguaggio tecnico si parla di “Effetto Agouti”.

Colori del gatto Somalo

Per l’Abissino e il gatto Somalo, in conformità allo standard di razza, sono accettati soltanto i colori a base di eumelanina, pigmento che garantisce un forte assorbimento della luce e una pigmentazione scura. Nel corso della storia dell’allevamento si sono imposti quattro colori: color Lepre, Blu, Sorrel e Fawn.

  • Lepre: il colore originario del gatto Somalo ha le tonalità di un caldo marrone e il colore base va dall’albicocca scuro all’arancio con ticking nero. Tutti gli altri colori derivano dal color Lepre. Nel linguaggio comune viene anche detto ruddy, usual, tawny e lièvre.
  • Blu: non indica tanto il blu, ma piuttosto diverse sfumature intense di colore blu-grigio. Effettivamente il “Blu” è la diluizione del Lepre, provocata dalla mutazione di un gene che è responsabile dell’intensità della colorazione. Il Somalo di colore Blu presenta una calda colorazione grigio-blu e i singoli peli hanno un ticking blu acciaio – grigio scuro.
  • Sorrel: il Somalo con una calda colorazione rosso-cannella e ticking fulvo viene definito “Sorell”, ma qualche volta anche cinnamon o rosso. Inoltre questa colorazione non va confusa con il colore rosso vero e proprio. Il Sorrel deriva dalle mutazioni del gene per il colore nero.
  • Fawn: è la diluizione del “Sorell”. Il Somalo “Fawn” presenta un colore base beige tenero rosato con un caldo ticking sempre di color crema. La superficie del naso è rosa.

Tuttavia esistono anche Somali con altre colorazioni non ancora riconosciute da tutte le associazioni di allevatori, tra queste il Cioccolato, così come la sua diluizione Lilac.

cucciolo di gatto somalo © nelik / stock.adobe.com

Carattere del gatto Somalo

Il gatto Somalo è considerato un gatto vivace e intelligente. Molto curioso, segue volentieri il suo padrone passo passo. La sua curiosità innata lo porta ad apprezzare i giochi di intelligenza per gatti.

Avendo bisogno di muoversi, non è molto adatto alla vita in appartamento, in particolar modo se non vive con un altro gatto… Il gatto Somalo e l’Abissino sono razze feline socievoli e perciò non dovrebbero vivere soli! Una volta adottati, diventano un tutt’uno con il loro padrone, ma soltanto un altro felino è il loro vero compagno … Quando si cerca il compagno felino ideale per il gatto Somalo, occorre tenere a mente che è un gatto dominante. I fratelli appartenenti alla stessa figliata sono abituati a stare insieme fin dalla più tenera età e nella maggior parte dei casi formano coppie perfette per tutta la vita! La convivenza tra gatti è un argomento complesso: vanno prese in considerazione innanzitutto le differenze caratteriali tra i mici che si vogliono adottare.

Origini del gatto Somalo

Il gene pelo-lungo era presente in molte razze di gatti a pelo corto, ma spesso è recessivo e così tra i gatti Abissini continuavano a spuntare gatti a pelo lungo. Si trattava dei progenitori di quella che sarebbe poi stata battezzata come razza a sé stante: il “Somalo”.

Se inizialmente vennero esclusi dall’allevamento in quanto ritenuti inadeguati, a partire dal 1967 si iniziò ad allevarli in modo mirato soprattutto negli Stati Uniti. Per differenziare la nuova razza da quella dell’Abissino, li si chiamò “Somali” dal nome della Somalia, paese vicino all’Etiopia, precedentemente chiamata Abissinia.

L’attribuzione di questo nome è molto interessante: l’Abissino non è originario, come il suo nome farebbe supporre, dall’odierna Etiopia ed è anche pura leggenda l’affermazione secondo la quale l’Abissino sarebbe il discendente del gatto che al tempo dei Faraoni d’Egitto veniva adorato come una divinità. In realtà l’Abissino, razza sorella del Somalo, proviene dal Sud Est asiatico. Questo risulta evidente nella genetica dell’Abissino: una mutazione presente soltanto in questi gatti del gene Tabby denominata “Tabby Abissino”, non compare in Egitto e in Africa Orientale, ma si presenta nei gatti che vivono sulla costa dell’Oceano Indiano tra Singapore e lo Sri Lanka. Le immagini di una rivista di gatti inglese del XIX secolo mostrano gatti simili che anche qui vengono chiamati gatti Asiatici. Si suppone che i gatti con ticking Lepre siano stati portati in Asia occidentale, Africa orientale ed Europa da commercianti inglesi.

L’allevamento moderno degli Abissini e dei Somali cominciò in Inghilterra nel XIX secolo quando un gatto definito “dell’Abissinia” suscitò molto interesse per la sua appariscente colorazione Agouti. Si suppone che fosse arrivato in Inghilterra con le truppe britanniche che nel 1868 lasciarono l’Africa orientale. Nel 1871 al Crystal Palace in Inghilterra venne presentato un gatto Abissino e la razza fu ufficialmente riconosciuta nel 1882. Pare sia stato Harrison Fair, l’allora presidente dell’associazione nazionale felina inglese, ad aver fissato lo standard di razza degli Abissini. Poco dopo questa giovane razza raggiunse anche gli USA e nel 1911 qui venne ufficialmente fondata la razza dell’Abissino dalla CatFanciers’ Association (C. F. A.). Nel 1933 i primi Abissini vennero registrati in Germania.

Durante le due guerre mondiali il numero degli Abissini calò notevolmente: questo destino fu condiviso anche da altre razze feline, con l’aggravante per gli Abissini di figliate numericamente ridotte: statisticamente la maggior parte è formata da massimo 4 gattini, ma per lo più nascono soltanto due gattini. Negli anni ’60 un’epidemia di leucosi felina provocò un’ulteriore decimazione della razza. Dal 1970 il numero degli Abissini è consistente, ma non si avvicina a quello delle razze feline più note come il popolarissimo Maine Coon.

A partire dagli anni ’50 soprattutto in Inghilterra tra le cucciolate di gatti Abissini continuavano a comparire soggetti a pelo lungo. Finora non è stato chiarito come il gene che determina il pelo lungo sia entrato nel pool genetico della razza. Si ipotizza un incrocio con razze estranee dopo le due guerre mondiali oppure una mutazione indipendente. Per chiarire la questione, negli anni ’70 il Somali Cat Club of America condusse ricerche su tutti gli alberi genealogici conosciuti di Somali. Risultò evidente come alberi genealogici analoghi riconducessero ad un unico maschio Abissino. Questo maschio proveniente dall’Inghilterra fu venduto negli USA e aveva una palese predisposizione per il pelo lungo, che trasmise ai propri discendenti.

Il Somalo è disceso da questi esemplari a pelo lungo. Negli anni ’60 gli allevatori cominciarono ad allevarli in modo mirato e nel 1972 negli USA nacque la prima figliata ufficiale di Somali. Nel 1979 la razza fu ufficialmente riconosciuta negli USA con la fondazione del Somali Cat Club of America (SCCA). Nel 1979 venne fondata anche la Somali Cat Society, federazione delle associazioni di allevatori dei Somali. Nel 1982 nacque anche la maggiore federazione europea. Il Somalo viene allevato puro secondo lo standard di razza, eccezion fatta per il possibile incrocio con l’Abissino. I gattini che nascono da questo incrocio sono detti “variante Abissina” e sono gatti Abissini con il gene recessivo del pelo lungo. Dato che i gatti Abissini a pelo lungo non sono ammessi, le varianti Abissine vengono inserite nella razza del Somalo.

L’allevamento del Somalo viene svolto in conformità allo standard di razza della Fédération Internationale Féline in Europa, della CatFanciers’ Association e della International CatAssociation negli USA. Lo standard di razza differisce leggermente tra le diverse federazioni.

© lounom / stock.adobe.com

Salute e cura

Il Somalo è un gatto semplice da gestire. Il suo pelo semi-lungo non richiede molte cure perché ha poco sottopelo e andrebbe spazzolato soltanto una volta la settimana.

Una spazzola per gatti a pelo lungo è l’ideale per la cura del suo pelo.

Il miglior modo per prevenire le malattie consiste nel somministrargli cibo per gatti della migliore qualità e ricco di proteine. I gatti assimilano i carboidrati solo in percentuale limitata e, in quanto carnivori, assumono i nutrienti e le proteine necessarie dalla carne.

Naturalmente anche i controlli annuali preventivi del veterinario sono indispensabili soprattutto se il gatto ama anche trascorrere del tempo fuori. Durante queste visite potrai discutere eventuali problemi di salute e farti consigliare in merito ai vaccini e alla prevenzione antiparassitaria per il gatto.

Nonostante la diffusione limitata e il mancato sovra-allevamento il Somalo è predisposto a determinate malattie, tra queste la Isoeritrolisi neonatale (FNI): in caso di combinazione dei 3 gruppi sanguigni A, B e AB si verificano incompatibilità tra i gruppi sanguigni della madre e dei gattini. La causa va ricercata nel precedente accoppiamento tra un maschio di gruppo sanguigno A e una femmina con sangue B. Dopo la nascita i gattini assumono con il latte materno gli anticorpi contro il gruppo sanguigno B e questo provoca l’eccessiva eliminazione di emoglobina e l’anemia acuta. La FNI può essere prevenuta se l’allevatore conosce i gruppi sanguigni dei suoi gatti e li fa accoppiare tenendone conto.

Nei Somali e negli Abissini compare altrettanto spesso l’Atrofia progressiva della retina. La cecità notturna può essere il primo sintomo che indica che la retina dell’occhio è compromessa da disturbi locali del metabolismo del tessuto. In caso di forme degenerative, che vengono trasmesse in forma recessiva, i gatti soffrono di disturbi della vista a partire dal secondo anno di vita. La malattia tuttavia può iniziare a manifestarsi anche fino al sesto ano di età. Perciò per gli animali di razza occorre un controllo veterinario regolare, che fino al sesto anno dovrebbe avere cadenza annuale. Si sta ancora lavorando alla formulazione del test del DNA.

Il Somalo è anche predisposto al Deficit di piruvato chinasi (enzima) nei globuli rossi che è causa di anemia per la durata ridotta dei globuli rossi stessi. Le trasfusioni di sangue possono salvargli la vita, ma per la carenza di piruvato chinasi non esiste alcuna terapia. Anche questa malattia è ereditaria in forma recessiva. I portatori non si ammalano di Deficit di piruvato chinasi, ma dall’incrocio di due portatori nasceranno gattini affetti da carenza di questo enzima.

Allevamento

Le malattie ereditarie mostrano quanto sia importante un allevamento responsabile. L’allevatore che si fa garante della salute dei suoi animali e dei loro discendenti, si assume una grande responsabilità. Fa visitare regolarmente i suoi gatti per accertare che non soffrano di malattie ereditarie quali l’Atrofia Progressiva della retina, li fa accoppiare in modo responsabile per prevenire il Deficit di piruvato chinasi e mette i suoi animali in buone mani. Assiste gli acquirenti nel corso delle prime settimane e dei primi mesi e consegna loro anche il libretto delle vaccinazioni e altri eventuali documenti relativi ai controlli veterinari. Tutto questo costa tempo e denaro: buon cibo per mamma gatta e per i suoi gattini, spese del veterinario, vaccini, eventuali terapie antielmintiche e l’iscrizione ad Associazioni di allevatori.

Tutto questo naturalmente ha un prezzo… La razza Abissino è molto rara e il Somalo è ancora più raro. Questo animale per amatori è disponibile a partire da 700 Euro.

Chi vuole offrire una casa a più di un gatto Somalo deve spendere una cifra cospicua!

In alternativa sono disponibili i gatti esclusi dall’allevamento che spesso vengono venduti ad un prezzo conveniente. Anche nei gattili tanti gatti a pelo lungo o corto sono in attesa di una nuova casa, tra questi chissà che non ci sia anche il gatto dei tuoi sogni…

Ti auguriamo tanta fortuna e felicità con il tuo Somalo!

La scheda del gatto somalo

In breve: Il gatto somalo è una razza felina di taglia media, sorella di quella del gatto Abissino, da cui deriva. Semplice da accudire in termini di cura del pelo, è un gatto vivace che si lega molto al suo umano ma non vuole stare solo.
Peso: 4-5 kg
Aspettativa di vita: circa 15 anni (a volte fino a 20 anni)
Prezzo: da 700 euro
Carattere: curioso, affettuoso, vivace, ama giocare
Pelo: semilungo
Colore del mantello: lepre, blu, sorrel e fawn.
Difficoltà di addestramento: bassa, ma vuole essere intrattenuto
Cura del pelo: minima
Bisogno di movimento: minimo
Area di provenienza: sud est asiatico / Inghilterra

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