British Longhair

british longhair

Sei alla ricerca di un gattino da adottare per la vita, possibilmente a pelo lungo, che si adatti facilmente? Il “British Longhair”, chiamato anche “Highlander”, è la variante a pelo medio-lungo del British Shorthair, con cui ha in comune il carattere amichevole ed equilibrato e la scarsa inclinazione al movimento. La storia di queste due razze è strettamente intrecciata. Dopo tutto, entrambe sono conformi allo stesso standard; il British Longhair si differenzia solo per il pelo lungo e morbido, ereditato in seguito ad incroci con gatti Persiani.

Storia

I British Longhair sono nati dall’allevamento di gatti British Shorthair e Persiani. In origine, questi incroci avevano lo scopo di rafforzare il patrimonio genetico del British Shorthair, impoveritosi dopo le guerre mondiali. Il gene del pelo lungo gli è stato trasmesso come tratto recessivo, ovvero appartiene al suo pool genetico, ma rimane latente. A volte ci vogliono generazioni perché nascano i primi cuccioli a pelo lungo.

Lo stesso accade per il British Shorthair. Siccome lo standard di razza del British Shorthair richiedeva un mantello corto, i gatti a pelo lungo furono inizialmente esclusi dall’allevamento per poi essere sterilizzati e ceduti come animali domestici. Molti gatti a pelo corto sono portatori del gene recessivo del pelo lungo, perciò è possibile che negli allevamenti di British Shorthair nascano ancora cuccioli a pelo lungo da genitori a pelo corto.

Nel frattempo, il British Longhair è stato riconosciuto razza a sé stante da alcune federazioni di allevatori. Lo standard di allevamento è lo stesso di quello del British Shorthair; l’unica differenza sta nella lunghezza del pelo. A seconda di dove vengono allevati, però, i British Longhair possono essere più o meno grossi, con un mantello più o meno lungo. Alcuni allevatori apprezzano gli animali di grossa taglia, mentre altri preferiscono dimensioni più contenute.

Il carattere del British Longhair

Il carattere dei gatti British Longhair è un mix tra quelli del British Shorthair e del Persiano. Sono animali calmi ed equilibrati, generalmente perfetti come gatti da appartamento. Come la maggior parte dei loro simili, adorano ricevere attenzioni: amano il contatto con il loro umano, con cui non vedono l’ora di condividere regolarmente momenti dedicati alle coccole e al gioco.

Il gioco prolungato è particolarmente importante per gli animali che vivono in casa, ma anche i gatti che hanno libera uscita si divertono a giocare con i loro umani.

Il British Longhair è noto per essere un gatto molto docile, a cui piace inoltre essere stimolato mentalmente. Metti a disposizione del tuo micio vari giochini e possibilità di svago, dal classico topino alle palline o ai giochi di intelligenza, ormai diffusi sul mercato insieme a quelli per cani. Sarà entusiasta di dover andare a caccia della propria pappa!

Il pregiudizio che i gatti non si lascino addestrare è vero solo in parte. Certo, paragonati ai cani, non si lasciano di certo ammaestrare, ma imparano in fretta. Quindi, anche con i mici è importante essere costanti. Ad esempio, dovresti educarlo a non mendicare cibo a tavola. Questo vale a maggior ragione se il tuo pelosino fa parte di una razza abituata a trascorrere la maggior parte della giornata in casa facendo poco movimento e rischiando, così, l’obesità.

Aspetto

Come i loro cugini a pelo corto, gli Highlander hanno un corpo robusto, che idealmente dovrebbe apparire muscoloso e non grasso. Le zampe sono piuttosto corte e il torace è ampio e forte. Il tutto si abbina perfettamente sia al suo cranio rotondo, sia al suo naso corto, largo e con un leggero avvallamento, diverso, quindi, da quello di molti altri gatti a pelo lungo. Come per il British Shorthair, le orecchie del British Longhair sono piccole e arrotondate e, insieme ai grandi occhi tondi e scuri e al soffice manto, lo fanno assomigliare a un tenero orsacchiotto.

Le femmine pesano dai 4 ai 6 kg, mentre i maschi possono raggiungere gli 8 kg. Nonostante possa apparire più grande a causa del suo folto pelo, il British Longhair è quindi piuttosto compatto rispetto ai gatti di grossa taglia come il Maine Coon.

La sua caratteristica più spiccata è appunto questo mantello medio-lungo di tessitura densa. L’Highlander ha ereditato questi tratti dai suoi antenati Persiani, che sono stati incrociati con i British Shorthair. All’inizio, il pelo lungo è nato per caso e i gatti British Shorthair che lo avevano erano considerati “difettosi”; per questo, venivano scartati dall’allevamento e destinati a diventare degli animali domestici.

In effetti, ancora oggi quasi tutte le principali federazioni si rifiutano di riconoscere il British Longhair come una razza a sé stante. Molti gatti a pelo corto sono portatori del gene recessivo del pelo lungo, perciò è possibile che negli allevamenti di British Shorthair nascano ancora cuccioli a pelo lungo da genitori a pelo corto.

Il mantello del British Longhair non raggiunge la lunghezza di quello del Persiano, per tale ragione il suo pelo è definito “medio-lungo”; inoltre, non aderisce al corpo a causa della presenza di un sottopelo molto folto, che conferisce a questi miciotti un aspetto simile a quello di un peluche.

Essendo strettamente imparentati, British Longair e British Shorthair sono simili anche nelle forme e nei colori. Di colori ne esistono ben 300 varianti, c’è solo l’imbarazzo della scelta! Quelli dal manto silver sono tra i più apprezzati.

cuccioli di british loghair nel cesto © otsphoto/stock.adobe.com

Un mantello di colori

I gatti di entrambe le razze British possono essere di colore unico o multicolore, con varietà cromatiche che vanno dal nero classico, al marrone (chocolate), cannella (cinnamon) e rosso fino alle cosiddette “diluizioni”, ovvero blu, lilac, fawn e creme. I gatti bianchi e neri e quelli tricolori spesso assomigliano ai gatti domestici a pelo lungo. I gatti shaded (it., sfumati), presentano quel determinato colore solamente sulla punta del pelo;  tale colore sarà quindi visibile solo come sfumatura, donando un bellissimo effetto al lungo manto dell’Highlander!

Ecco una breve sintesi che riunisce le 300 varianti di colore:

  • Colorpoint: i colori principali interessano soltanto le estremità del corpo (muso, orecchie, zampe, coda e nel maschio la zona genitale).
  • Chinchilla: i British Longhair di questo tipo sono caratterizzati da una varietà di colore davvero interessante: un ottavo del pelo è in uno dei colori principali della serie appartenente al nero, il resto è bianco-argento dall’attaccatura in poi.
  • Tabby: “Tabby” è qualcosa di più di tigrato. In base al disegno creato dalla distribuzione del colore, i British Longhair Tabby possono essere suddivisi in “mackarel”, “blotched” o “ticked”.
  • Tortie: identifica il British Longhair tricolore, definito anche “tartaruga”. Di norma, per motivi genetici, il British Longhair Tortie è sempre femmina.
  • Torbie: così sono chiamati i gatti che combinano le varianti cromatiche Tortie e Tabby.
  • Bicolore: è formato dal bianco, unito a qualsiasi altro colore; in base alla percentuale di colore presente sul mantello si fa distinzione tra gatti “arlecchino” (con solo 1/6 di pelo colorato), “van” (dove il bianco prevale nettamente) e “bicolor” (con pari percentuale di bianco e colore).

Come curare il tuo British Longhair

Il pelo lungo ha bisogno di maggiori trattamenti. Ma per fortuna, prendersi cura di quello del British Longhair non richiede sforzi eccessivi: per evitare che il sottopelo del tuo micetto si infeltrisca o si annodi, in genera basta spazzolarlo accuratamente una volta alla settimana, eventualmente aumentando un po’ la frequenza durante il cambio del pelo o se ha un manto particolarmente lungo.

Innanzitutto, per scongiurare i nodi, dovresti abituare il tuo gattino sin da piccolo a spazzole e pettini. Sul mercato si possono trovare spazzole e pettini per gatti di ogni tipo, ma la scelta ideale dipende dalle preferenze tue e del tuo micio. Ti consigliamo di iniziare con una spazzola molto morbida, che non tiri il pelo sottile del gattino e non gli causi lesioni cutanee.

Una buona idea è anche quella di premiarlo con un ghiotto snack dopo ogni sessione di toelettatura. Nel momento in cui la routine di cura del pelo non rappresenta più un problema per entrambi e nel frattempo il tuo peloso è cresciuto, puoi tranquillamente passare a veri e propri pettini o spazzole se ce n’è bisogno.

In ogni caso, trattandosi di animali molto dediti alla pulizia, principalmente i gatti si puliscono il pelo da soli. È proprio la loro lingua, costellata di papille filiformi, a costituire lo strumento di pulizia più efficace in assoluto. Purtroppo c’è anche il lato negativo: durante la cura del pelo, i gatti ingoiano quantità di pelo non indifferenti. La quantità di pelo dei gatti a mantello lungo è la stessa di quella di un gatto a mantello corto, ma i peli dei primi sono molto più lunghi.

Per aiutare il tuo micino a smaltire naturalmente i motti di pelo ingeriti, puoi procurargli dell’erba gatta, da integrare alle solite pappe, oppure puoi dargli degli alimenti appositi. Ricorda, però, che quando si acquistano alimenti per gatti con finalità specifiche, sarebbe meglio accertarti che abbiano una composizione di alta qualità, idealmente senza zucchero o superflui sottoprodotti vegetali.

british longhair di 4 mesi © Eric Isselée/stock.adobe.com

Salute

Anche se, in generale, questa razza non ha particolari problemi, tende a soffrire delle stesse malattie dei loro alter ego a pelo corto. Parliamo, ad esempio, dell’obesità, che per gli animali da appartamento è una delle principali insidie. La soluzione migliore è assicurarsi che al tuo micio non manchi un regolare esercizio fisico, magari facendolo giocare con la cannetta e godendoti un momento divertente insieme a lui.

I gatti British Longhair soffrono spesso della malattia renale policistica. Questa malattia ereditaria colpisce frequentemente i gatti British Shorthair e i Persiani, quindi, come incrocio tra queste due razze, anche il British Longhair. Le cisti renali si sviluppano abbastanza presto, durante il primo anno di vita e possono essere rilevate piuttosto facilmente con un’ecografia.

Inoltre, i British Longhair sono soggetti a una malattia del muscolo cardiaco, la cardiomiopatia ipertrofica (detta anche “HCM”). Sottoporre periodicamente a un ecocardiogramma il tuo gattino di allevamento è il modo migliore per riconoscere in anticipo la malattia ed escluderlo da futuri accoppiamenti per non trasmettere la patologia. La cardiomiopatia ipertrofica non può essere curata, ma una diagnosi precoce offre diverse possibilità di trattamento per garantire al tuo pelosetto una lunga vita.

Qual è l’alimentazione più adatta?

L’alimentazione del British Longhair non si differenzia da quella delle altre razze. La migliore alimentazione di base è costituita da prodotti umidisecchi di alta qualità con un elevato contenuto di carne e proteine e da acqua fresca sempre a disposizione. Le sostanze vegetali ed eventualmente i loro sottoprodotti dovrebbero apparire solo alla fine della lista degli ingredienti.

Per facilitare l’espulsione del pelo ingerito, puoi dare al tuo micino degli alimenti specifici come, ad esempio, del secco per gatti a pelo lungo o degli snack che supportano la naturale rimozione dei boli. Anche l’erba gatta è un’ottima alternativa, specialmente per i mici che non hanno molta libertà di movimento.

Se il tuo veterinario ha rilevato nel tuo cucciolo una predisposizione all’HCM o alle cisti renali, puoi anche integrare la sua alimentazione con degli alimenti dietetici di supporto. Il tuo veterinario di fiducia saprà sicuramente aiutarti orientandoti nella scelta.

Allevare il British Longhair

Il British Longhair è una razza relativamente giovane, non ancora riconosciuta da tutte le federazioni di allevatori. Quelle che riconoscono questa razza, ne consentono l’accoppiamento con il British Shorthair. Molti animali a pelo corto sono portatori del gene del pelo lungo; esiste persino un test genetico per poter destinare in modo mirato alla riproduzione i gatti a pelo corto con il gene del pelo lungo.

Essendo una razza giovane, spesso i British Longhair variano molto in quanto a dimensioni, peso e lunghezza del pelo. Ciascun allevatore ha le sue priorità e si concentra su aspetti della razza diversi. Per inquadrare la razza in maniera più uniforme spesso occorrono diversi anni di allevamento selezionato. Per acquistare un esemplare da allevatore certificato, il prezzo è di 1.500 / 2.000 euro

british longhair kitten © Eric Isselée/stock.adobe.com

Come trovare l’allevatore giusto

L’esposizione del British Longhair a malattie trasmissibili geneticamente fa emergere l’importanza di un’attenta selezione degli animali da destinare all’allevamento. Sia l’HCM sia le cisti renali sono ereditarie, anzi, la malattia renale policistica è addirittura a trasmissione dominante. Ciò significa che, se un gatto è affetto da cisti, non c’è scampo per la sua prole, che erediterà inevitabilmente la malattia.

Un allevatore serio ha a cuore la salute dei suoi animali e dei futuri cuccioli, fornisce loro una regolare assistenza sanitaria e li sottopone a un check-up per indagare sull’eventuale presenza di comuni malattie ereditarie. Pertanto, dovrebbe essere in grado di mostrarti gli esami eseguiti sui genitori del cucciolo che vuoi adottare.

Non fidarti di chi non svolge quest’attività in modo professionale e fa prezzi a buon mercato, consegnando gattini senza la documentazione necessaria. Senza il controllo di una federazione di allevatori, spesso ci si imbatte in accoppiamenti mal ponderati, che fanno aumentare in modo sproporzionato il rischio di malattie ereditarie.

Allevare gatti è un’attività costosa e richiede molta dedizione. Quelli che possono permettersi di proporre prezzi allettanti, non solo risparmiano spesso sugli alimenti e sulle vaccinazioni, ma anche sugli esami preliminari e sul tempo di attesa tra una gravidanza e l’altra. I gatti di razza sono costosi, ma vale la pena affrontare la spesa se desideri un gattino che non sia solo bello da vedere, ma sia anche abbastanza ben socializzato e sano.

In alternativa, puoi rivolgerti a delle associazioni di protezione degli animali e ai gattili. Lì puoi trovare molti gatti a pelo corto e lungo di tutte le età in attesa di trovare la casa giusta per loro.

Scopri anche il nostro articolo Alimenti pericolosi per il gatto

Scheda del British Longhair

In breve: Il British Longhair è la versione a pelo lungo del gatto British Shorthair. Questo pelosetto amichevole, affettuoso e giocherellone si lega molto ai suoi umani ed è perfetto per le famiglie con bambini
Origine: Gran Bretagna
Peso: fino a 6 kg (femmine) fino a 8 kg (maschi)
Pelo: medio-lungo e compatto, di tessitura densa e con folto sottopelo
Colore del mantello: dal nero classico, al marrone (chocolate), cannella (cinnamon) e rosso fino alle cosiddette “diluizioni”, ovvero blu, lilac, fawn e creme. Circa 300 combinazioni di colori colourpoint, chinchilla, tabby, tortie, torbie e bicolore
Occhi: grandi, tondi e scuri, intonati al mantello
Prezzo: 1.500 – 2.000 euro per un cucciolo, il costo dipende dal pedigree dei genitori e dall’allevatore scelto
Carattere: calmo ed equilibrato, adora ricevere attenzioni e ha bisogno del contatto con il suo umano
Storia: Dopo le due guerre mondiali il pool genico del British Shorthair si era sensibilmente ridotto. Per questa ragione vennero fatti diversi incroci con il Persiano. I gatti a pelo lungo, ereditato dal Persiano, risultanti da alcuni di questi incroci vennero esclusi dalla riproduzione. Successivamente, però, la varietà British Longhair venne riconosciuta come razza a sé stante da alcune federazioni di allevamento.
Cura del pelo: media
Malattie comuni: come il British Shorthair, è soggetto alla malattia renale policistica e alla cardiomiopatia ipertrofica (HCM)
Tendenza al sovrappeso: elevata
Gestazione: dura circa 65 giorni, cucciolate solitamente di 4 gattini
Va d’accordo con i bambini:
Va d’accordo con gli altri animali:
Adatto alla vita in appartamento:  sì

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