Eutanasia del gatto: quando arriva il momento di lasciarlo andare

Scritto da Bärbel Edel
gatto dopo eutanasia

È sempre molto difficile dire addio ai nostri pelosetti, anche se sappiamo che soffrono.

La morte del proprio gatto è un’esperienza molto dolorosa, indipendentemente dal fatto che sia dovuta ad un incidente, ad una malattia o semplicemente alla vecchiaia. È davvero difficile decidere se e quando far addormentare per l’ultima volta il proprio pelosetto. Cerchiamo di approfondire insieme un tema delicato ma importante: l’eutanasia del gatto.

Decidere per l’eutanasia: sì o no?

Nel momento in cui il gatto è gravemente malato, ad un certo punto sorge per forza di cose la domanda: è il momento di risparmiargli questa sofferenza? Decidere se far addormentare il proprio gatto che soffre è qualcosa di molto difficile da affrontare.

Da un lato, non puoi restare indifferente di fronte alla sofferenza del tuo micione. Dall’altro lato c’è la paura della perdita: fatichi persino ad immaginare le tue giornate senza il tuo amato compagno di una vita. Peggio ancora se in famiglia ci sono anche altri animali: come faranno a gestire questa perdita?

Quello che conta è il benessere del gatto

Per quanto difficile possa essere, la cosa migliore che puoi fare è mettere da parte i tuoi sentimenti e concentrarti sull’unica cosa importante in questo momento: il benessere del tuo gatto. Sei responsabile per lui, che dipende in tutto e per tutto dalle tue cure, soprattutto in questi suoi ultimi giorni di vita.

Purtroppo non ci sono regole né tabelle che ci facciano capire con esattezza quale sia la qualità di vita accettabile per un gatto. Tutto dipende dalla situazione e dalle caratteristiche individuali. Un micetto con una mente calma e un carattere resiliente potrebbe essere in grado di affrontare abbastanza bene persino una paralisi e le restrizioni di movimento dovute a questa infermità. Anche i gattini ciechi possono condurre una vita felice.

D’altra parte, i nostri amici felini sono veri e propri maestri nel nascondere il dolore, quando soffrono. Sono capaci di “far finta di niente” per molto tempo: per questo non è affatto facile capire quanto stia davvero soffrendo un gatto e quando sia il momento giusto lasciarlo andare.

Ecco quali sono i segnali che possono significare che il tuo gatto prova forte dolore:

  • ci mette molto tempo a mangiare e mangia pochissimo oppure quasi per niente
  • si ritrae quando ti avvicini e in generale sembra apatico
  • determinate situazioni e contatti fisici lo fanno reagire in maniera aggressiva

È chiaro che il dolore in sé non è certo un motivo valido per porre fine alla vita del tuo micetto. L’eutanasia del gatto è un’opzione sensata se e solo se non ci sono più possibilità di trattare il dolore o la malattia del tuo pelosetto così da concedergli una qualità di vita accettabile.

Parla con il tuo veterinario di fiducia

In ogni caso, prima di decidere se far addormentare il tuo gatto per l’ultima volta, è fondamentale parlare a cuore aperto con il tuo veterinario di riferimento. Fatti spiegare in dettaglio la malattia del tuo micione, chiedigli come valuta la sua qualità di vita e se pensa che stia vivendo un’esistenza accettabile.

Se le argomentazioni a favore dell’eutanasia del gatto non ti convincono fino in fondo, vale sempre la pena chiedere un secondo parere.

Prepararsi a lasciarlo andare

Se insieme al tuo medico avete deciso di procedere e di far addormentare per l‘ultima volta il tuo micione ormai vecchio o malato, devi prepararti e cercare di arrivare pronto a questo difficile appuntamento.

Anche se non sarà facile, devi cercare di mantenere la calma ed evitare di piangere. La tua agitazione si trasmetterebbe sicuramente al tuo compagno peloso, facendogli vivere male i vostri ultimi istanti insieme. L’ideale, se temi di non farcela e non te la senti, è chiedere il supporto di un amico o di un familiare.

Alcuni veterinari vengono a domicilio, per far addormentare i nostri amici pelosi tra le mura di casa, nel loro ambiente preferito. Il nostro consiglio è di sfruttare questa opportunità, se possibile. Offrire al tuo micione la possibilità di addormentarsi per l’ultima volta nella sua cuccia è un regalo davvero prezioso, da parte tua.

Cosa succede quando si decide per l’eutanasia del gatto?

Il termine tecnico significa letteralmente “una buona morte”. La parola, di origine greca, è composta da “eu” (buono) e “thanatos” (morire). Quando un animale è sottoposto ad eutanasia, gestista da un medico, non sa di stare per morire, non se ne accorge e quindi non soffre. Entra in uno stato di sonno da cui semplicemente non si risveglia.

Di solito prima dell’eutanasia del gatto si somministrano farmaci calmanti o blandi sedativi. Quando questi fanno effetto, si inietta loro un sovradosaggio letale di anestetico.

urne per cenere gatto © jpr03 / stock.adobe.com
Alcune persone trovano consolatorio avere in casa l’urna con le ceneri del loro compagno peloso.

Cosa accade dopo?

Se l’eutanasia è avvenuta nello studio veterinario, puoi semplicemente lasciare lì il corpo del tuo peloso. Penserà il medico allo smaltimento, come da norme sanitarie vigenti.

Un’altra possibilità è quella di occuparti tu della cremazione, interessando un’azienda privata specializzata in questo genere di servizio. A quel punto ti verrà chiesta cosa vuoi che venga fatto con le ceneri del tuo gatto. Se nella tua città esiste un cimitero per animali domestici, puoi informarti anche sulle procedure da seguire per far seppellire lì il tuo amico di zampa.

Magari hai una casa con giardino o una casa di campagna e vorresti seppellire lì il tuo compagno peloso. In linea di principio, è permesso ma a determinate condizioni: prima di tutto il veterinario deve rilasciare un documento nel quale attesta la morte dell’animale e l’assenza di malattie infettive, primo requisito per poter tumulare in un giardino il proprio animale domestico.

Sempre il veterinario deve informare l’azienda sanitaria regionale affinché il gatto venga cancellato dai registri anagrafici, se precedentemente iscritto. La tomba non deve trovarsi in una riserva idrica o naturale, né in un terreno demaniale, e la fossa deve essere profonda almeno 1 m. Infine il corpo del gatto deve essere avvolto in un materiale che possa decomporsi (ad esempio una scatola di cartone).

Non è permesso seppellire il proprio animale morto in un terreno pubblico come un parco, una spiaggia o un terreno di proprietà del demanio pubblico. I riferimenti di legge su questo tema li trovi qui.

Quando il gatto muore per cause naturali

Ovviamente non è detto che tocchi a te prendere la decisione di far addormentare per sempre il tuo miciotto. A volte il gatto è semplicemente molto malato o anziano e tutto va secondo natura.

Tieni presente che, quando sentono arrivare il loro momento, i nostri amici felini di solito si ritirano in un angolo tranquillo. Anche in questo caso è importante mantenere la calma e non scaricare sul nostro fedele amico le nostre ansie e preoccupazioni, lasciandolo invece il più rilassato possibile.

Altre volte, invece, il gatto perde la vita in un modo imprevisto, in un incidente o simili. Soprattutto gli spiriti liberi che vivono anche all’aperto corrono effettivamente il rischio di morire investiti da un’auto.

Se invece un micio è fortunato e muore di vecchiaia o dopo una lunga malattia, hai la possibilità di abituarti gradualmente all’idea che presto o tardi il tuo compagno fedele non ci sarà più e che tu dovrai quindi andare avanti senza di lui.

La morte improvvisa di un gatto, invece, o di un qualunque altro animale domestico, causa spesso un pesante shock emotivo al suo umano, che di solito fatica ad elaborare la perdita e può stare male anche per lungo tempo. L’eutanasia per gatti, al confronto, è un’esperienza meno traumatica.

Affrontare il dolore per la perdita del gatto

Quando il gatto muore, all’inizio è un po’ come se crollasse un piccolo mondo fatto di abitudini, sicurezze e rituali condivisi. Dopotutto, i gatti sono a tutti gli effetti membri della nostra famiglia.

La sua cuccia che resta vuota, nessuno che “miagoli” al mattino per ricordarti di riempire la ciotola, nessuno che si acciambelli sul divano o che si strofini sulle gambe quando cucini.

Purtroppo chi non ha la gioia di condividere la vita con un animale domestico fatica molto a capire che si tratta di un lutto a tutti gli effetti. “Ma era solo un gatto!”, ci si sente ripetere, e il senso di incomprensione fa sentire ancora più soli. Per questo, quando si vive questo genere di lutto, conviene scambiare pensieri e sentimenti con che invece vivono insieme ad un gatto, nel mondo reale o online.

Alcuni umani di gatti che non ci sono più si sentono confortati all’idea che il loro peloso abbia “attraversato il ponte dell’arcobaleno” e viva una nuova esistenza felice in questo luogo alternativo. Se hai bambini a cui manca molto il tuo gatto, puoi raccontare loro la leggenda del Rainbow Bridge. Spesso visitare insieme il luogo in cui il vostro amico di zampa è stato sepolto aiuta i più piccoli ad accettare la perdita.

In generale, aiuta conservare in casa un ricordo del gatto che non c’è più: può essere una foto particolarmente bella oppure l’urna con le sue ceneri posizionata in un particolare punto della casa.

gatti con arcobaleno © DragoNika / stock.adobe.com
Molte persone, soprattutto bambini, si sentono più sereni al pensiero che il loro gattino abbia attraversato il Ponte Arcobaleno e abbia trovato pace.

Quando è il gatto a soffrire per un lutto: capirlo e aiutarlo

I gatti sanno quando è morto un altro gatto? Diventano tristi? La risposta è sì: i gatti possono certamente soffrire per la perdita di un compagno che non c’è più, a condizione che siano andati d’accordo per lungo tempo.

Se hai dovuto ricorrere all’eutanasia per gatti oppure se uno dei tuoi mici è morto di cause naturali, puoi star certo che gli altri animali della famiglia se ne accorgeranno. D’altra parte vale lo stesso anche quando manca qualcuno di importante per il gatto.

Quando un micione soffre per la perdita di qualcuno di caro, il suo comportamento cambia. Presta attenzione a questi segni tipici:

  • mangia meno
  • dorme molto e sembra molto più tranquillo del solito
  • non ha voglia di giocare

Concedi del tempo al tuo gatto o alla famiglia di mici che vive con te per elaborare il lutto. Non aiuta portare subito a casa un altro gatto, magari un gattino giovane. È meglio invece dedicare tempo e affetto agli animali che restano per aiutarli a superare il senso di perdita.

La vicinanza fisica, tante carezze e una toelettatura particolarmente delicata con una spazzola morbida aiuteranno te e i tuoi micetti a superare, piano piano, questo momento difficile.


Bärbel Edel
Profilbild von Magazin-Autorin Bärbel Edel

Sono una giornalista con un grande interesse per la relazione tra l’uomo e gli animali, argomento che ho approfondito anche a livello universitario. Alcuni anni fa ho adottato un gatto di nome Elvis, un trovatello che si trovava nel canile di Monaco di Baviera e che nel giro di poco tempo è diventato il boss di casa. Proprio la relazione con Elvis ha ispirato il mio blog “Lieblingskatze” e mi ha portato ad occuparmi, come giornalista, di argomenti legati al mondo animale. Con i miei articoli spero di aiutare le persone a capire ancora meglio i loro pet.


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