{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/cavallo/salute-e-cura-del-cavallo/le-vaccinazioni-dei-cavalli","title":"Le vaccinazioni dei cavalli","mag_id":288538,"is_single":true,"cat_name":"Cavallo","sub_cat_id":583,"sub_cat_name":"Salute e cura del cavallo","cat_id":545}
Di solito i vaccini ai cavalli si somministrano per via intramuscolare nel collo.
I vaccini svolgono un ruolo importante anche in medicina veterinaria. Hanno lo scopo di proteggere i nostri amici animali da pericolose malattie infettive. Scopriamo insieme quali sono i vaccini dei cavalli comunemente consigliati dai veterinari e se sono indicati anche per il tuo amico di zampa.
Le vaccinazioni dei cavalli sono lo strumento più importante a disposizione deiveterinari per prevenire le malattie infettive e la loro diffusione tra gli animali. Non si tratta quindi solo di proteggere a livello profilattico un singolo animale, quanto piuttosto di tutelare la salute di un intero gruppo.
In generale, i vaccini funzionano creando una protezione vaccinale attiva o passiva.
Con l’immunizzazione attiva, il veterinario somministra al cavallo un antigene vivo o morto in modo che l’organismo del cavallo si attivi per combattere questi antigeni.
Avviene il contrario con l’immunizzazione passiva. In questo caso il veterinario inietta nel cavallo anticorpi specifici (ad es. antitossine o immunoglobuline) diretti contro l’agente patogeno. Lo svantaggio di questo tipo di vaccinazione, tuttavia, è che il sistema immunitario del cavallo non sviluppa una protezione a lungo termine.
Vaccinazioni per cavalli: quali sono i riferimenti normativi?
Rispetto a questo tema, in Italia esiste un accordo nazionale legato alla pratica degli sport equestri. In questo ambito si fa riferimento alla FISE (Federazione Italiana Sport Equestri) la quale a sua volta si confronta a livello centrale con la FEI (Fédération équestre internationale), vale a dire l’organismo internazionale di riferimento.
La FISE ha redatto un suo Regolamento Veterinario che include le indicazioni relative ai vaccini equini.
Le raccomandazioni sulle vaccinazioni per i cavalli che non intraprendono pratica sportiva, invece, non sono regolate su base nazionale bensì, di norma, a livello regionale. Utili linee guida ministeriali sugli obblighi che comporta la detenzione di un cavallo sono presenti all’interno di un interessante opuscolo del Ministero della Salute.
Il nostro consiglio è di fare riferimento al tuo medico veterinario: non solo è sicuramente aggiornato sui più recenti orientamenti in fatto di vaccini equini ma soprattutto, conoscendo il tuo cavallo, può consigliarti in maniera più precisa.
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Vaccinazioni core: quali sono i vaccini più importanti?
I veterinari si riferiscono a queste vaccinazioni come ai vaccini di base, quelli che ogni cavallo dovrebbe ricevere. Tra questi ci sono le vaccinazioni contro l’influenza equina (EI), l’herpesvirus equino (EHV) e il tetano.
Herpesvirus equino (EHV) 1 e 4
Gli herpesvirus equini di tipo 1 e di tipo 4 (EHV-1 e EHV-4) sono tra le principali patologie infettive virali nel cavallo. Mentre gli esemplari affetti da EHV-1 possono sperimentare l’aborto o disturbi neurologici, l’infezione da EHV-4 provoca diversi sintomi tra cui importanti problemi respiratori.
Vari studi hanno dimostrato come la somministrazione di vaccini vivi determini una buona immunità di gregge. Tuttavia, è buona norma vaccinare tutti i cavalli di una scuderia e rispettare le norme igieniche ministeriali.
Virus dell‘influenza equina (EI)
L’influenza equina è una malattia virale molto temuta e pericolosa considerata endemica tanto in Europa quanto negli Stati Uniti. I virus possono differire nelle loro caratteristiche e sintomatologie, motivo per cui i veterinari li identificano singolarmente. In Europa il tipo H3N8 è quello predominante.
I vaccini sono lo strumento più importanti nella lotta all’influenza equina nei cavalli. Dato che gliantigeni sono variabili, anche il vaccino è destinato a cambiare. Trovi interessanti informazioni al riguardo, dati epidemiologici compresi. sul sito del Ministero della Salute.
Tetano
Il tetano è il risultato di una neurotossina (TeNT, tetanospasmin). La tossina del batterio Clostridium tetani, le cui spore viventi si trovano nell’ambiente in tutto il mondo, provoca la malattia che non è contagiosa ma può assolutamente rivelarsi letale per il cavallo.
Se il tuo amico equino calpesta un chiodo, ad esempio, l’agente patogeno del tetano può entrare nel suo corpo facendolo ammalare: si tratta di una patologia infettiva mortale che porta alla paralisi spastica dei muscoli.
Per proteggere il tuo cavallo dovresti farlo vaccinare contro il tetano. Una volta effettuata l’immunizzazione primaria, l’intervallo tra le successive vaccinazioni dipende dal tipo di vaccino utilizzato ma di solito è ogni 1-3 anni.
In alternativa esiste anche un siero iperimmune costituito da due ceppi di virus dell’influenza equina e da un tossoide tetanico (Proteq Flu-Te). Questo tipo di preparato offre una protezione immediata ma richiede un test rapido specifico prima della successiva somministrazione per via dell’effetto allergenico che potrebbe causare.
Immunizzazione di base: quali sono fondamentali?
Diciamo subito che, senza un’immunizzazione di base, il tuo cavallo non ha una protezione ottimale contro queste tre importanti malattie infettive. Come abbiamo visto, per i cavalli l’immunizzazione dibase comprende tre vaccinazioni: contro EIV, EHV e tetano.
Qui trovi, a titolo di esempio, una tabella di riferimento europeo per le vaccinazioni, con indicati i tempi e gli intervalli nei quali di solito si procede con i vaccini di copertura per i puledri:
Età
Vaccino
6 mesi
EI, EHV, tetano
tra i 7 e i 7 mesi e ½
EI, EHV, tetano
tra i 12 e i 14 mesi
EI, EHV
tra i 19 e i 21 mesi
tetano
Importante: i puledri nati da giumenta non vaccinata che assumano troppo poco colostro (latte materno) dovrebbero ricevere la prima vaccinazione contro EI, EHV e tetano già all’età di 4 mesi. Lo stesso dicasi nel caso in cui il livello di anticorpi del puledro fosse troppo basso.
Panoramica dei richiami
Questo schema riassume i vari richiami e le loro tempistiche:
Intervallo
Vaccino
ogni 6 mesi
EHV
tra i 7 e i 7 mesi e ½
EI, EHV, tetano
ogni 2-3 anni
tetano
Il caso particolare: le fattrici in gravidanza
Quando si parla di cavalle gravide, occorre fare riferimento ad un’altra tabella vaccinale. Ad esempio è possibile somministrare un vaccino EHV-1 vivo tra il 4° e i 5° mese e anche all’8° mese di gravidanza.
Invece, si può chiedere al proprio veterinario di riferimento di somministrare alla propria cavalla un vaccino combinato inattivato contro i tipi 1 e 4 tra il 5° e il 7° mese, così come al 9° mese di gravidanza.
Sempre nelle cavalle gravide, la vaccinazione contro l’EI avviene tra il 4° e il 5° mese di gravidanza e tra il 10° e l’11° mese.
Vaccinazioni non-core: quali sono i vaccini facoltativi?
Oltre alle vaccinazioni fin qui elencate, esistono anche altri modi di proteggere il tuo cavallo dalle malattie infettive. In generale, in Europa sono disponibili alcune vaccinazioni non-core, ad esempio contro le infezioni da rotavirus equino, l’arterite virale equina (AVE), la dermatomicosi, gli strangoli (Streptococcus equi, Equine Distemper), la malattia di Lyme, la rabbia e la febbre del Nilo occidentale (WNF).
Chiedi sempre consiglio al tuo veterinario. Nessuno meglio di lui è in grado di aiutarti a trovare le migliori soluzioni di salute per il tuo cavallo.
Gli effetti indesiderati: i vaccini dei cavalli sono pericolosi?
Prima che un vaccino venga approvato e quindi immesso sul mercato, passa attraverso una lunga fase di preparazione e controlli. I laboratori preposti verificano l’efficacia e i potenziali effetti collaterali che ne possono derivare. In generale, si può quindi presumere che i vaccini approvati abbiano una comprovata efficacia e un buon margine di sicurezza.
Ovviamente puoi informarti direttamente sui possibili effetti collaterali dei vaccini parlandone con il tuo veterinario di fiducia. Tieni presente che i possibili effetti indesiderati devono essere enumerati nel foglietto illustrativo del farmaco in base alla loro frequenza statistica. Per questo motivo non è possibile generalizzare e parlare di effetti collaterali prescindendo dai dati statistici.
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
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