Il valore della coerenza nell’educazione del cavallo

cavallo nel prato

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Il comportamento del cavallo

Molti amanti dei cavalli non sanno che l’educazione del proprio animale parte proprio dall’uomo e che solo lui può modificare il rapporto con il proprio animale. I cavalli non ragionano come noi, non comprendono il significato di “giusto” e “sbagliato” e non seguono alcuna morale. Un cavallo non ascolta gli ordini di una persona perché lo gradisce, piuttosto il contrario.

L’educazione del cavallo inizia al primo incontro

Mentre a noi esseri umani le prime cose che saltano all’occhio di un cavallo sono la grandezza, il colore del pelo e la lunga criniera, ciò che osserva subito questo animale è il nostro linguaggio del corpo. Siamo predatori pericolosi, animali dominanti o individui di grado inferiore? In una mandria di cavalli esiste un ordine gerarchico ben preciso, e il cavallo inserisce all’interno di questa gerarchia anche l’uomo, identificandolo come di grado superiore o inferiore. Secondo il cavallo, un essere che reputa inferiore si dovrà sottomettere, mentre uno di grado più elevato lo sottometterà. Il cavallo si affeziona più a un individuo di grado superiore rispetto ad uno di grado inferiore, che non può offrire protezione nell’eventualità di una situazione pericolosa.

Nella pratica è sempre più difficile modificare un ordine gerarchico ben stabilito, piuttosto che stabilire sin dal principio chi è l’individuo alfa. Gli amanti dei cavalli perciò dovrebbero fare attenzione al proprio linguaggio del corpo già al primo contatto con l’animale, e comportarsi in modo coerente con lui.

La coerenza sta anche nei piccoli gesti

  • Non farti spingere via. Se il cavallo vuole passarti accanto, deve scansarti! Non essere tu a spostarti, bensì spingilo indietro ogni volta che ci prova.
  • Se il cavallo tenta di mordere o non si lascia legare, non va premiato con ricompense golose, altrimenti si otterrà l’effetto opposto.
  • È bellissimo far scegliere al cavallo il percorso in mezzo al bosco, ma come animale di grado superiore l’ultima parola spetta all’uomo, che quindi dovrà decidere quale strada percorrere. La stessa cosa vale naturalmente anche al maneggio!

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