{"url":"https://www.zooplus.it/magazine/cane/salute-e-cura-del-cane/come-capisco-se-il-mio-cane-ha-dolore","title":"Come capisco se il mio cane ha dolore?","mag_id":178493,"is_single":true,"cat_name":"Cane","sub_cat_id":560,"sub_cat_name":"Salute e cura del cane","cat_id":544}
Da diverso tempo è stato scientificamente dimostrato come anche i cani, come noi umani, possano provare forti dolori. Tuttavia, poiché non sempre i nostri amici fidati esprimono la loro sofferenza emettendo guaiti, spesso non è così semplice riconoscere immediatamente quando il cane prova dolore.
Per capire come si sviluppa il dolore nel cane, per prima cosa è opportuno dare un’occhiata più da vicino all’anatomia e alla fisiologia di questo animale. Il suo sistema nervoso è diviso in due subunità. Il sistema nervoso centrale (SNC) è costituito dal cervello e dal midollo spinale, il cui compito è controllare, elaborare e trasmettere i segnali neurali, ossia le percezioni. Il sistema nervoso periferico (PNS), invece, comprende tutti gli altri tronchi nervosi e le terminazioni (recettori) che innervano il corpo al di fuori del sistema nervoso centrale.
Il dolore è un sintomo
Il dolore è una percezione sensoriale molto complessa ed è esclusivamente un sintomo. Se è presente uno stimolo esterno (ad esempio a seguito di un trauma) o interno (ad esempio a causa di un’infiammazione del pancreas), vengono stimolati alcuni recettori periferici del dolore, i cosiddetti nocicettori.
Alcuni di questi speciali ricettori reagiscono solo a stimoli termici (caldo o freddo), mentre altri reagiscono a stimoli chimici (infiammazioni o tossine) o meccanici (lesioni). Un tale stimolo di solito innesca l’eccitazione nervosa solo al di sopra di una determinata soglia, che viene quindi trasmessa al cervello attraverso i percorsi neurali periferici e il midollo spinale. È soltanto a livello della corteccia cerebrale che lo stimolo viene valutato ed elaborato come dolore.
Quando un cane soffre in maniera costante, la sensazione di dolore può addirittura intensificarsi e alla fine può determinare lo sviluppo di una memoria del dolore che difficilmente può essere curata.
Dolore acuto versus dolore cronico nel cane
I dolori avvertiti dal cane sono diversi tra loro e per questo si differenziano sulla base della loro posizione (localizzazione) e gravità, oltre a venire classificati in base alla loro durata.
Dolore acuto: questo tipo di dolore solitamente costituisce una sorta di improvviso segnale di allarme del corpo. Ad esempio, se un cane si fa male ad una zampa mentre corre su un prato, il dolore si manifesta entro pochi secondi. Una volta eliminata la causa, il dolore di norma scompare entro qualche minuto o nel giro di qualche ora.
Dolore cronico: sono diverse le condizioni cliniche concomitanti, come l’osteoartrite (ad es. originata dalla displasia dell’anca o del gomito), che causano nel cane un dolore che si protrae per lungo tempo. La ragione di tale condizione risiede nella graduale perdita dell’effetto di segnalazione che si manifesta con il dolore acuto.
In che modo il mio cane manifesta dolore?
Se il tuo cane calpesta un frammento di vetro o un chiodo arrugginito, il dolore che ne deriva solitamente si manifesta attraverso un ululato o un guaito, il sollevamento della coda e una improvvisa zoppia.
Come suo proprietario, tuttavia, devi sapere che spesso non sei a conoscenza del fatto che il tuo cane prova dolore, poiché i cani non sempre lo indicano guaendo o ululando. Ecco perché è molto importante imparare a leggere le condizioni di salute del cane facendo riferimento al suo comportamento, alla sua mimica e ai suoi gesti.
Tra i principali indicatori di dolore nel cane vi sono i seguenti cambiamenti a livello di comportamento:
paura improvvisa (apparentemente immotivata)
aggressività insolita
irrequietezza e tendenza a stare in disparte
dolorabilità al tatto
I cani che provano dolore spesso mostrano anche i seguenti sintomi non specifici:
segni di spossatezza fisica (stanchezza o riluttanza a muoversi)
diminuzione dell’appetito
riluttanza a giocare
La giusta terapia del dolore
L’obiettivo di ogni terapia del dolore è prevenire l’insorgere di una memoria del dolore. Questo è molto importante se si vuole evitare che il dolore ricorrente di un cane si trasformi in un dolore cronico.
Sfortunatamente, spesso non è sufficiente limitarsi a trattare la causa del dolore. Pertanto, in medicina veterinaria si è soliti distinguere tra terapia causale (ossia della causa sottostante) e terapia sintomatica, effettuata attraverso misure di supporto.
Terapia causale: alcune patologie richiedono un intervento chirurgico che consenta di agire sulla causa del dolore. Tra queste ricordiamo, ad esempio, una lesione del legamento crociato o un’ernia del disco.
Terapia sintomatica: il sintomo del dolore in quanto tale può essere alleviato attraverso il ricorso a diversi farmaci antidolorifici. La scelta del farmaco antinfiammatorio dipende dal tipo di dolore e dalla sua intensità.
Se la somministrazione orale non è sufficiente, i sintomi del dolore possono essere alleviati anche attraverso il ricorso ad anestetici locali. In alcuni casi, le patologie muscolari ed articolari nei cani richiedono ancora una fisioterapia a lungo termine, per alleviare i dolori determinati dalla tensione muscolare.
Da alcuni anni, in ambito ortopedico, nel caso in cui la terapia del dolore non dia gli esiti sperati (ad es. nei casi di osteoartrite nel cane), si utilizza la radioterapia come trattamento del dolore, analogamente a quanto accade in medicina umana. A differenza di quanto avviene con la radioterapia utilizzata in maniera aggressiva contro le manifestazioni tumorali, per il trattamento del dolore si utilizza solo una dose minima di radiazioni. In questo modo gli effetti collaterali indesiderati si presentano solo raramente.
Prevenire il dolore durante e dopo un intervento chirurgico
Se il tuo cane sta per subire un’operazione, prima dell’intervento gli verrà somministrato un antidolorifico. Lo scopo di tale somministrazione è quello di ridurre il forte dolore nel cane durante l’intervento chirurgico e dopo il risveglio dall’anestesia.
In aggiunta a ciò, diversi veterinari utilizzano un anestetico locale (anestesia locale), il cui scopo è quello di prevenire la comparsa del dolore in una specifica area del corpo. La somministrazione avviene iniettando un anestetico nell’area della pelle che si vuole anestetizzare o nel fascio nervoso localmente innervante.
Anche dopo l’operazione, molti cani continuano a ricevere farmaci antidolorifici i quali, a seconda della gravità dell’operazione, possono essere somministrati per via orale anche dal proprietario del cane per diversi giorni o settimane.
Nel caso di piccoli interventi chirurgici, solitamente si ricorre ai farmaci antinfiammatori non steroidei (i cosiddetti FANS, come ad esempio il Carprofene e il Meloxicam), mentre gli oppioidi come il levometadone o la buprenorfina vengono utilizzati spesso dopo interventi più gravi.
Questo articolo di zooplus Magazine è puramente informativo. Se il tuo animale presenta malessere e fastidi, contatta il tuo veterinario per diagnosi e cure.
Franziska G., Veterinario
Mi sono laureata in Medicina Veterinaria all’Università Justus-Liebig di Gießen, in Germania, e ho maturato una vasta esperienza in diversi ambiti quali la medicina clinica per piccoli animali, la pratica veterinaria per animali di grossa taglia e per animali esotici, approfondendo le mie conoscenze in fatto di farmacologia, patologia e igiene alimentare. Da allora svolgo attività come autrice non solo di testi di argomento veterinario ma anche in quello che è l’ambito della mia dissertazione scientifica. Il mio obiettivo è quello di riuscire a proteggere meglio gli animali dagli agenti patogeni di tipo batterico. Oltre alle mie conoscenze mediche, mi piace condividere la mia felice esperienza di proprietaria di un cane: in questo modo posso comprendere da vicino e allo stesso tempo fare chiarezza sulle principali problematiche che riguardano la salute degli animali.
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