Akita Inu: l’orgoglio del Giappone

Akita Inu

Akita Inu

L’Akita Inu è un cane fiero, testardo, dalla corporatura grande e forte: uno spettacolo della natura proveniente dal Giappone. Allevato in origine come cane da caccia, l’Akita Inu è oggi un cane da compagnia (ma con qualche riserva!).

Caratteristiche

L’Akita Inu è un cane solitario: questo cane giapponese non ama le aree cani affollate o il trambusto delle riunioni di famiglia. È un cane che ha sicuramente bisogno di un forte legame familiare, ma a cui in genere basta quello con il proprio padrone.

È paziente e affettuoso nei confronti dei bambini della propria famiglia, considerato il suo bisogno di tranquillità, difficilmente sopporta l’esuberanza dei bambini che non fanno parte del suo nucleo familiare.

Una fierezza da solitari

Per evitare situazioni spiacevoli, è bene non lasciarlo solo con bambini o altri sconosciuti in generale. È un animale che ama la pace e la tranquillità, e non gradisce il contatto con altre persone o animali che non conosce.

L’Akita Inu ha comunque bisogno di un forte legame con la sua famiglia, ma il suo carattere indipendente lo rende un compagno autonomo. In casa mostra una calma fiera, ma all’aperto tende a scatenarsi e a dare sfogo al suo istinto di caccia. Bisogna avere un minimo di esperienza nel mondo cinofilo per poterlo educare in maniera educata: l’Akita Inu è un cane che va capito e che ha bisogno di un padrone capace di tenere sotto controllo la sua testardaggine.

Sottomissione problematica

Insegnare al tuo Akita Inu dei comandi privi di senso è impossibile, anche se fossi il migliore educatore cinofilo! È un cane di razza fiero e composto, a cui non piacciono giochi o esercizi fini a se stessi. Per questo motivo è improbabile che un Akita Inu diventi un campione nella Dogdance.

Si tratta comunque di un cane eccezionale dal punto di vista atletico, che può raggiungere buoni risultati in tanti sport cinofili, purché veda un senso dietro gli esercizi.

La motivazione che gli saprai comunicare è fondamentale per avere successo nello sport e nell’educazione di un Akita Inu. È molto importante che questi convinca il cane dell’utilità dell’obbedienza e che non percepisca cosa gli stai insegnando come fine a se stesso.

Un compagno fedele per padroni con esperienza

Se saprai educarlo con molta pazienza, amore e fermezza, l’Akita sarà ben disposto ad ascoltarti. È un cane che non tollera affatto le ingiustizie, la rigidità immotivata o peggio ancora la violenza. Se il padrone saprà mostrare al suo fedele amico la strada da seguire fin da cucciolo, marcando determinati confini e tollerando la sua testardaggine, troverà nell’Akita Inu un compagno straordinario e dalla fedeltà incrollabile, pronto a difendere sempre la propria famiglia.

Akita Inu © nkarol / stock.adobe.com

Hachikō, simbolo di fedeltà

Hachikō è un esemplare di Akita Inu giapponese diventato leggenda per la sua fedeltà. Nel 2009 è stato addirittura girato il film omonimo con Richard Gere. Hachikō era un cane che negli anni ‘20 del secolo scorso accompagnava ogni giorno il suo padrone alla stazione di Shibuya, a Tokyo, per poi andarlo a riprendere sempre alla stessa ora. Alla morte del padrone, Hachikō continuò ad aspettare per 10 anni il suo ritorno in stazione, fino alla fine dei suoi giorni. Ancora oggi la leggenda di questo Akita è ricordata da una statua e dal nome dell’uscita ovest della stazione di Shibuya, la “Hachikō Exit”.

Storia

In Giappone, la sua terra d’origine, l’Akita Inu era conosciuto già prima della toccante storia di Hachikō.

Le sue origini risalgono quasi a 5000 anni fa, come dimostrato dalle rappresentazioni su vasi di terracotta e campane di bronzo. La genetica molecolare ha intanto dimostrato che l’Akita Inu, assieme al Chow-Chow e allo Shar Pei, è un parente stretto del lupo ed è una delle razze asiatiche più antiche. Esistono diverse tesi sull’origine di una tra le razze simbolo del Giappone, ma si è concordi nell’identificare la regione giapponese di Akita come la zona dove furono individuati i primi cani appartenenti a questa razza, che hanno poi conquistato non soltanto il Giappone, ma anche Europa e America.

Akita Inu giapponese e Akita americano

Nel 1931 l’Akita è stato dichiarato patrimonio naturale del Giappone, e fino al 1945 la sua esportazione era vietata. Dopo la seconda guerra mondiale sono sopravvissuti pochi esemplari, che si differenziavano molto nell’aspetto e nel carattere. Da queste diverse tipologie di Akita si sono distinte due razze: l’Akita Inu giapponese, descritto in questo articolo, e l’Akita americano (Akita da pastore), che dopo la guerra fu esportato dall’esercito americano per poi essere allevato negli Stati Uniti.

Gli allevatori giapponesi cercarono di recuperare i caratteri della razza originale, incrociando il cane con la razza “Akita Matagi”. L’Akita giapponese, più piccolo e simile alla razza originale, e l’Akita americano, più grande e dal pelo più scuro, sono razze riconosciute separatamente dalla FCI.

Impiego

L’Akita Inu venne in origine utilizzato per la caccia all’orso, al cinghiale e alla selvaggina da piuma. Il suo coraggio e la sua forza lo resero presto un buon cane da guardia e da traino.

Nel XIX secolo l’Akita venne impiegato anche nei crudeli combattimenti tra cani, che in Giappone furono banditi nel 1908. Per avere dei cani ancora più grandi e forti, gli Akita vennero a quel tempo incrociati con i Tosa e i Mastiff.

Oggi l’Akita Inu è soprattutto un animale da compagnia per la famiglia, e ha perso il suo ruolo originale di cane da lavoro. Negli esemplari odierni si riscontrano comunque una grande forza e uno spiccato istinto di difesa e di caccia.

È per questo motivo che il cane ha bisogno di un’educazione ferma e coerente, e di mantenersi attivo dal punto di vista fisico e mentale, presupposti importanti per fare dell’Akita un buon cane di famiglia.

Aspetto dell’Akita Inu

L’Akita giapponese appartiene al gruppo degli Spitz, cani in genere di taglia piccola. Grazie però alla sua grandezza imponente, rappresenta un’eccezione all’interno della classificazione. È senza alcun dubbio un cane di taglia grande, con un’altezza al garrese che può raggiungere i 70 cm. La sua corporatura forte e muscolosa lo rende davvero un cane difficile da tenere a bada.

I solchi sulla fronte ampia e le orecchie triangolari e dritte conferiscono all’Akita Inu un aspetto dignitoso e fiero. Caratteristica della razza è anche la sua coda, ben arrotolata sul dorso.

Colore

Al tatto grezzo e duro, il pelo dell’Akita Inu garantisce una buona protezione dal vento e da rigide condizioni atmosferiche, grazie anche al sottopelo soffice e fitto.

Il colore è per tradizione rosso fulvo o sesamo (rosso fulvo con punte nere), ma sono accettati anche esemplari dal pelo tigrato e bianco. Per tutti i colori del pelo, ad eccezione del bianco, gli standard di razza prevedono la presenza del cosiddetto “urajiro”, ossia una colorazione biancastra del pelo ai lati del muso, sulle guance, sotto mascella, collo, petto e coda, e sul lato interno delle zampe.

Una selezione mirata

L’importanza di una razza come l’Akita Inu per il Giappone è stata subito riconosciuta dai giapponesi, che dagli inizi del XX secolo hanno messo in atto una selezione mirata degli esemplari da accoppiare. Non stupisce il fatto che rifiutino altre varianti, che si sono sviluppate nel corso degli anni grazie a incroci come quello con il Pastore Tedesco. Secondo gli esperti cinofili giapponesi, questi incroci porterebbero a una spaccatura all’interno della razza stessa, e non a un suo arricchimento.

Nell’allevamento si intende quindi conservare i caratteri originali della razza: altezza, testa caratteristica del gruppo degli spitz, piuttosto slanciata e dal dorso più corto rispetto all’Akita americano. Per raggiungere questo obiettivo, l’Akita viene incrociato con il Kishu Inu, un cane da caccia giapponese, il Chow-Chow e soprattutto con il Matagi Ataki.

Obiettivo: un cane di razza in salute e dal carattere forte

La conservazione dei caratteri della razza pura originale è oggi l’obiettivo degli allevatori non soltanto del Giappone, ma anche di molti altri paesi europei.

Grazie a una stretta collaborazione con scienziati e ricercatori, l’allevamento dell’Akita cerca di conservare i suoi caratteri originali e allo stesso tempo di eliminare problemi genetici o caratteri non accettati all’interno degli standard della razza.

È solo grazie all’impegno degli allevatori e a severi standard di allevamento che è possibile avere esemplari in salute e dal carattere socievole. Non vengono tollerati esemplari frutto di una selezione che porti a determinate patologie. Questi vengono quindi esclusi dall’allevamento.

Quali problemi di salute possono colpire l’Akita Inu?

Nonostante l’attenta selezione, alcuni Akita Inu rimangono soggetti a determinate patologie. Tra queste ci sono quelle che colpiscono la pelle e il pelo, come l’adenite sebacea, patologie autoimmuni, atrofia progressiva della retina, epilessia, patologie tiroidee e la displasia dell’anca, molto diffusa nei cani di grossa taglia. Un allevatore responsabile sottopone i suoi esemplari a controlli volti a individuare le patologie tipiche della razza, così da ridurre al minimo i rischi di contrarle.

Akita Inu © sestaeli / stock.adobe.com

I certificati di vaccinazione di un cucciolo

Chi vuole accogliere un Akita Inu in famiglia, deve rivolgersi esclusivamente ad allevatori seri, membri di un’associazione per cani di razza Akita Inu e che allevano secondo gli standard previsti. Solo in questo modo è possibile garantire un buon allevamento, per avere un cane in salute e dal carattere equilibrato, pronto a far dono del suo affetto per tanti anni a venire.

Un allevatore serio provvederà a fornirti anche il certificato delle vaccinazioni del cane.

Non lasciandosi ingannare dal musetto dolce del cucciolo di un negozio o di un allevamento non affidabile, si farà del bene non soltanto all’intera razza Akita Inu, ma anche a se stessi.

Alimentazione

Oltre all’acquisto di un cucciolo in salute, un altro presupposto per avere un cane che ti faccia compagnia per tanti anni è l’alimentazione specifica per la razza.

Per l’acquisto del cibo per il tuo cucciolo ricorda sempre che, anche per gli animali, un’alimentazione sana è alla base di una vita sana, esattamente come accade per noi umani. Ciò non significa necessariamente che il cibo più costoso sia anche quello qualitativamente migliore. A prescindere dal prezzo, che si aggira tra i 1.000 e i 1700 euro, è importante fare molta attenzione agli ingredienti. Il cibo deve essere equilibrato, e deve avere il giusto apporto di sostanze nutritive necessarie alla vita del cane.

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Un palato raffinato?

Gli Akita sono famosi per avere un palato raffinato. A volte può volerci del tempo prima di trovare un cibo che sia sano e che allo stesso tempo gli piaccia. È tuttavia meglio evitare di cambiare cibo troppo in fretta.

Dai al tuo cane il tempo di abituarsi con calma al suo sapore, e lascia che il suo stomaco abbia il tempo di digerire bene il cibo. Cambiarlo troppo spesso è dannoso per l’organismo, e può portare ad avere diarrea o stitichezza del cane. Abitualo gradualmente a un nuovo cibo. Per una totale accettazione potrebbe volerci anche un’intera settimana.

Il cibo giusto per un Akita

È importante che il cibo che somministri al tuo Akita Inu contenga molta carne (circa il 70%) e verdura (dal 20 al 30% circa). Deve invece essere limitato il contenuto di cereali e carboidrati. Dolcificanti, come lo zucchero, e altre sostanze che esaltano il sapore degli alimenti, devono rimanere fuori dalla ciotola del cane. L’Akita è una razza che soffre di problemi allergici come le eruzioni cutanee, ed è quindi meglio evitare i cibi con un elevato contenuto di soia.

È anche importante non eccedere con i biscotti per cani. Per un Akita Inu, in generale, sono sufficienti due razioni di cibo giornaliere. Si consiglia carne di manzo, agnello, struzzo o selvaggina. La scelta di cibo secco o umido è a discrezione del padrone e del gusto del cane.

Se si opta per il cibo secco, è importante mantenere sotto controllo la ciotola da cui il cane beve l’acqua, affinché assuma liquidi a sufficienza.

Prendersi cura di un Akita Inu

La cura del pelo duro e piuttosto corto dell’Akita, dotato di una straordinaria capacità autopulente, non richiede in genere grandi sforzi da parte del padrone. La situazione cambia però con la muta del pelo, che avviene due volte l’anno. In questa fase è indispensabile eliminare i vecchi peli morti, spazzolando per bene ogni giorno il pelo del cane.

La sfida di crescere un Akita Inu

A prima vista l’Akita può sembrare un cane da principianti: ama la tranquillità, le lunghe passeggiate, e a differenza dei cani di altre razze, non ha particolare bisogno di tanti stimoli dal punto di vista fisico e mentale. Grazie al suo carattere autonomo e indipendente, sa stare bene anche da solo. Per chi adotta un Akita, insegnare al cane a stare da solo a casa potrebbe risultare, difatti, relativamente facile.

Ha però un carattere testardo, che va capito e richiede un po’ di pazienza e preparazione da parte del padrone.

L’Akita Inu è la razza che fa per me?

L’Akita Inu ha bisogno di un padrone con esperienza, che conosca bene il cane e sappia come educarlo. Per vivere in armonia con un Akita, è molto importante educarlo con fermezza fin da cucciolo, e farlo socializzare a sufficienza. È tuttavia possibile che il cane non apprezzi ugualmente il contatto con altri suoi simili. L’Akita Inu è un cane solitario, a cui spesso è sufficiente la compagnia della propria famiglia. Se desideri un cane da poter portare ovunque, un cane che tolleri un po’ di trambusto e con cui divertirsi a giocare nell’area cani del parco o in quella del centro commerciale, l’Akita non è di certo la razza migliore.  Se invece apprezzi le particolarità di questa razza giapponese, la sua fierezza e indipendenza, l’Akita si rivelerà un cane dalla fedeltà incrollabile, un compagno straordinario da avere sempre al proprio fianco.

La scheda dell’Akita Inu

In breve: L’Akita Inu è una razza di cane originaria del Giappone, conosciuta per la sua devozione e lealtà verso il proprietario. E’ un cane forte e muscoloso.
Altezza al garrese: Maschi: 65-70 cm, Femmine: 60-65 cm
Peso: Maschi: 50-70 kg, Femmine: 35-50 kg
Aspettativa di vita: 10-12 anni
Prezzo: Circa 1000-1500 euro
Carattere: Devoto, leale, indipendente, forte, coraggioso
Pelo: Denso, liscio, morbido
Cibo: Mangia principalmente crocchette circa 2-3 volte al giorno.
Colore del mantello: Bianco, crema, rosso, nero, grigio
Difficoltà di addestramento: Media
Cura del pelo: Spazzolare regolarmente per evitare nodi, potrebbe essere necessario un toelettatura professionale una volta all’anno
Bisogno di movimento: Almeno 1 ora al giorno
Paese di provenienza: Giappone
Adatto per: Compagnia, guardia, attività sportive come l’agility
Attaccamento verso il proprietario: Molto affezionato
Bisogno di attenzione: Richiede una certa quantità di interazione
Capacità di apprendimento: Buona
Compatibilità con gli altri animali: Dipende dalla socializzazione
Compatibilità con i bambini: Buona, ma è importante che i bambini vengano istruiti su come interagire correttamente 
Tolleranza al clima: Buona al caldo, ma ha bisogno di un posto fresco dove riposare. Ottima verso il freddo
Calore: Dura in media 9 giorni

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