Risolvere il problema delle alghe verdi
Poche altre famiglie di alghe presentano così tante e diverse varietà come quella dell'alga verde. Molte di loro sono del tutto innocue o si trovano di rado nei nostri acquari.
© TETIANA / stock.adobe.com
A volte uno strato di alghe di colore verde-azzurro ricopre impietoso piante, accessori e substrato dell’acquario. Questa tipologia di alghe non ha soltanto un brutto aspetto, ma rappresenta anche una vera e propria minaccia per le piante e i pesci che si trovano nella vasca. Cosa sono esattamente e come si sviluppano questi microrganismi? Scopriamo insieme come risolvere il problema delle alghe blu nell’acquario e prevenire il rischio di un’infestazione.
A dire il vero, le famigerate alghe blu, note anche con il nome di “alghe verdi-azzurre”, non sono affatto alghe bensì batteri, e più precisamente cianobatteri. Ciò le rende uno degli organismi viventi più antichi del nostro pianeta.
Proprio come le alghe, i cianobatteri svolgono la fotosintesi, vale a dire che si nutrono convertendo l’acqua e l’anidride carbonica in glucosio e ossigeno per mezzo dell’energia luminosa (ossia la clorofilla).
All’interno dell’acquario, questi organismi naturali possono diventare una vera e propria seccatura. Non sono poche le persone che finiscono con il perdere del tutto l’interesse per questo hobby, arrivati alla terza o quarta infestazione da alghe blu.
I massicci depositi di queste formazioni, all’interno dell’acquario, sono brutti da vedere ed emanano un odore sgradevole; inoltre, sono dannosi per le piante acquatiche come pure per i pesci e gli invertebrati ospitati nella vasca.
Infatti, la maggior parte delle alghe verdi-azzurre – di cui esistono oltre 2.000 specie diverse – produce tossine. Una pianta completamente ricoperta da queste alghe viscide non può più svolgere la fotosintesi, il che implica l’impossibilità per la pianta di assorbire sostanze nutritive e quindi, prima o poi, il fatto che sia destinata ad appassire.
Se facessimo un esame approfondito in un acquario qualsiasi, molto probabilmente riscontreremmo la presenza di cianobatteri. In effetti, piccole quantità di questi microrganismi non costituiscono un problema, negli acquari con una microfauna stabile.
Diventa un problema solo quando i cianobatteri si moltiplicano troppo, e questo accade quando la microfauna, ovvero la chimica dell’acqua, si sbilancia. Mentre eventuali eccedenze di nutrienti nell’acqua danneggiano le altre piante, al contrario favoriscono la crescita degli organismi indesiderati.
In genere, una peggiore qualità dell’acqua non ha praticamente alcun effetto sulle resistenti alghe blu, anzi. A differenza delle piante d’acquario, i cianobatteri non richiedono quasi nulla al loro ambiente: la sola cosa di cui hanno bisogno per la fotosintesi, ossia per ricavare nutrimento, è la luce.
Come succede che la qualità dell’acqua in un acquario cambi improvvisamente, favorendo l’infestazione di alghe verdi-azzurre? Le ragioni di una fauna batterica non ottimale sono tante quante le specie di alghe blu. Ma possiamo evidenziare gli errori più comuni, che sono:
Anche gli acquariofili più esperti non sono del tutto immuni dagli errori che abbiamo elencato sopra e quindi può succedere che, anche dopo anni di cure attente, le alghe verdi-azzurre facciano improvvisamente la loro comparsa nell’acquario.
Il problema è che, una volta presenti, è piuttosto difficile sbarazzarsene. Dopo tutto, i cianobatteri sono estremamente tenaci e i tentativi di contrastarli hanno spesso successo solo a breve termine. Come si fa, quindi, a far sparire le alghe blu dall’acquario?
Prima di dichiarare guerra alle alghe blu del tuo acquario, ovviamente devi sincerarti che si tratti proprio di cianobatteri. Fortunatamente, le alghe verdi-azzurre sono relativamente facili da identificare grazie alle loro caratteristiche tipiche.
In primo luogo, l’aspetto verde scuro-bluastro scintillante che hanno questi microrganismi li rende in qualche modo simili a tappeti. Ma anche la loro consistenza grassa e scivolosa è una caratteristica tipica. Inoltre, le alghe blu si distinguono da altri tipi di alghe vere e proprie, come le alghe verdi, per il loro odore sgradevole.
L’odore sgradevole, che ricorda quello del pesce, resta sulle mani non appena si tocca una foglia o un oggetto inserito nell’acquario, se questo è infestato da alghe blu. Se l’infestazione è grave, l’odore può essere percepito non appena si solleva il coperchio della vasca.
Se vuoi essere sicuro che si tratti proprio di questi microrganismi, puoi anche prelevare alcuni ciuffi di alghe blu e metterli in un barattolo pulito per un giorno. Se dopo qualche ora si forma una foschia verde attorno ai ciuffi, è molto probabile che si tratti proprio di alghe blu.
Come sempre, per combattere efficacemente un fenomeno è necessario risalire alle cause. Ora sai che queste alghe sono causate da uno squilibrio del sistema dell’acquario. Ciò significa che devi cercare di far funzionare di nuovo il sistema in modo corretto. Oltre a limitare la quantità di cibo o a ridurre il tempo di illuminazione, quindi, ti suggeriamo di eseguire le seguenti misure di manutenzione:
Queste misure impediscono alle alghe blu di crescere vigorosamente. La cosa più importante è eseguirle con costanza e pazienza, senza darsi per vinti. Non serve a nulla aspirare le alghe blu una volta e poi sperare che siano scomparse del tutto. È invece indispensabile rimuovere tutti gli organismi non graditi, che si trovano all’interno dell’acquario, e pulire bene ogni giorno.
Purtroppo non esistono pesci che si nutrano di alghe blu e fanno il lavoro al posto tuo. Anche se un pesce Scatophagidae affamato le assaggia, di solito dopo poco le abbandona. Soltanto il Planorbarius corneus si è dimostrato migliore, in questo senso, in quanto aspirano effettivamente l’antiestetico tappeto di alghe blu che si trova nell’acquario. Tuttavia, per combattere efficacemente il fenomeno, occorre inserire un gran numero di Planorbarius corneus.
Se le alghe verdi-azzurre ricompaiono periodicamente nonostante questi accorgimenti, l’unica cosa che probabilmente ti può aiutare è effettuare un trattamento al buio. I cianobatteri, infatti, hanno bisogno soprattutto di luce per crescere: se li privi di luce, dopo un po’ “moriranno di fame” e spariranno dall’acquario. Non preoccuparti per le altre piante dell’acquario: di solito sopravvivono senza problemi al periodo di assenza di luce.
Ecco come effettuare con successo un trattamento al buio contro le alghe blu:
Una volta che sarai riuscito a eliminare del tutto le alghe verdi-azzurre dal tuo acquario, grazie alle misure descritte sopra, avrai fatto il lavoro più difficile. Tuttavia, non è proprio il caso di dormire sugli allori: dopo tutto, non vorrai certo che tornino!
Se vuoi una tranquillità duratura e dimenticarti degli odiosi cianobatteri, fai in modo che il “clima” nel tuo acquario sia adeguato. E questo comporta attuare con regolarità le azioni di manutenzione che trovi qui di seguito.
Più sei puntuale nel pulire l’acquario con regolarità, meno lavoro devi fare nel lungo termine. Dopo tutto, i batteri e le alghe non possono proliferare, se tu pulisci l’acqua, gli accessori, il fondo e le pareti della vasca ogni settimana. Con un po’ di pratica e gli accessori giusti, riuscirai a pulire rapidamente il tuo acquario e a goderti il tuo hobby preferito senza più pensieri.
Proposte d’acquisto dalla redazione di zooplus
I prodotti selezionati nel box sono proposte effettuate dalla redazione, alimenti e accessori che puoi trovare nel negozio online per animali di zooplus e non costituiscono advertising da parte dei brand citati.
Poche altre famiglie di alghe presentano così tante e diverse varietà come quella dell'alga verde. Molte di loro sono del tutto innocue o si trovano di rado nei nostri acquari.
Da che esistono gli acquari, l’importanza e la frequenza del cambiare l’acqua all'acquario sono due argomenti sempre in voga. Anche se poche, per fortuna, ci sono ancora persone che hanno pesci ornamentali e credono che nell’acquario possa crearsi una sorta di "equilibrio biologico" simile a quello naturale, giustificando così la loro “preziosa” acqua stagnante.
L‘ictioftiriasi, causata dal parassita unicellulare Ichthyophthirius multifiliis, è conosciuta come la temutissima malattia dei puntini bianchi. Il parassita penetra nelle mucose e si installa nel pesce ospite. Questa infestazione è riconoscibile dall’esterno dai caratteristici puntini bianchi leggermente in rilievo. Se però la malattia è già allo stato avanzato, questi potrebbero unirsi tra loro dando vita a delle macchie grigie. La pelle del pesce secerne tanto muco e si disgrega. La malattia può portare alla morte se gli animali infetti non vengono curati. È pertanto importante riconoscerne per tempo i sintomi per poter agire tempestivamente.